5 Gli alleati

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Sempre se vi capita di venire a Firenze, andate su uno dei posti che vi permette di dominare la città dall'alto, che so il Forte di Belvedere, ovviamente piazzale Michelangiolo, la collina di Fiesole o San Domenico, insomma una terrazza qualunque che domini i tetti dalle rosse tegole e lasciatevi riempire da lei, la maestosa cupola autoportante del Brunelleschi. Io ero in uno di questi punti in silenzio con un drink in mano e Oscar al mio fianco bello come il sole. Mi è sempre piaciuto guardarlo, un David Beckham moro, con occhi argentati, evidenziati da sopracciglia nere corvino perfettamente disegnate e lunghe e folte ciglia che li contornavano. Fisico statuario che gli costava ore di palestra e, ogni tanto, qualche dieta. Mi pare ovvio che tutte le mie amiche finissero per innamorarsi almeno una volta, invano. Io no non ci ho mai pensato l'ho sempre considerato una parte di me alla stregua di polmoni, cuore, gambe braccia. Se io sono la parte sinistra lui è La mia destra. Con lui ho sempre parlato di me, senza vergogna, senza giudizi, onestamente e quella sera non facevamo eccezione.

"Ti rendi conto avrò modo di stargli vicino."

"Sì ma ricordati che dovrai parlarci, articolare discorsi correttamente, perciò smetti di fare l'adolescente."

"Anch'io ti voglio bene, sai? Comunque hai ragione, mi comporto da bimba minchia e non mi sopporto. Senti ma non doveva arrivare anche Alessio?"

"Sì ha mandato un messaggio è per strada ha fatto tardi a litigare con uno per questioni di politica."

"Strano, non lo fa mai!"

"Ma senti chi parla, che quando guidi ti trasformi in uno schiacciasassi, sei più pericolosa tu di quello che guida e butta tutti in terra coso lì, quello delle moto...dai come si chiama"

"Iannone."

"Eh lui. Quello che sta con la Belen."

"Sì ma ora non stende più nessuno, si stende lui."

"Eccovi qui, mamma mia nell'angolo triste, che avete fatto di male? E tu? Che è sta faccia? Fa così schifo il nuovo lavoro?" Ed ecco Alessio, un amico di Oscar che col tempo è diventato anche amico mio. Più basso di lui, capelli ed occhi castani, dotato di intelligenza vivace e pronta. Anche lui fisico modellato dalla palestra e dalla dieta ed anche lui, come noi, alla ricerca dell'uomo giusto.

"Ciao Ale, no sie, il lavoro mi piace"

"Anche il collega le piace." Tiene a precisare Oscar.

"Ah sì? Bella vita!" Alessio si posizione di fronte a noi col suo drink.

"Sì è bello ma.."

"Ecco ora cominciano i ma, prendi appunti Oscar."

"Andate in culo tutti e due non uno sì e uno no. E' bello ma se lo tira."

"Ora l'hai conosciuto! E già lo stai a criticare?" Ecco perché adoro Ale con la sua ironia allontana tutti i miei dubbi.

"E te chi ti credi di essere?"

"Smettetela, già lui mi manda in confusione, non vi ci mettete pure voi. Non è equo e nemmeno solidale."

"E che c'è da essere solidali qui? Ti metti a fare giudice, giuria e boia. Mamma mia che acidità figlia mia, leva sta pesantezza!"

Tutte le mie remore si sciolgono quando ci sono loro e le risate rimpiazzano i dubbi le incertezze e le perplessità.

"E almeno io uno interessante l'ho trovato, voi piuttosto? Un ragazzuccio, un ragazzaccio, un cane, un gatto un cormorano? Niente?"

"Hai ragione ma che ci vuoi fare io ero convinto che Gaetano fosse in un certo modo, ma nini, ha fatto l'ennesima scenata isterica per una bischerata, volevo morire. Caterina tu lo sai mi piacciono gli uomini mica le donne. E non si poteva continuare così." Ha ragione Ale, quella sera fu così imbarazzante.

"Io mica faccio le scenate isteriche?" Ribatto ridendo.

"No, tesoro, tu diventi Godzilla in mezzo ai grattacieli quando ti arrabbi." Oscar mi guarda cpn quegli occhi magnetici che ridono.

"Sì ma non sono isterica."

"Sei pazza."

"Grazie Oscar. Anch'io ti voglio bene. Moderatamente pazza. Te cerchi sempre il tuo André?"

"Sì e lo troverò."

"Basta che non moriate insieme durante la guerra" diciamo in coro io ed Ale.

Rientrata a casa continuo a ridere, anzi ridacchiare, Gedeone mi si strusciava contro le caviglie rischiando più volte di farmi cadere "Gedeone ho capito, maremma felina, te lo do da mangiare." Ma subito ricomincio a ridacchiare, il bello degli amici è proprio questo scompongono i problemi, o pseudo tali, in mille pezzetti piccoli piccoli così tutto sembra più facile e leggero. E io ho bisogno di leggerezza e facilità, domani starò tutto il giorno con Giorgio e devo essere preparata


Ed ecco gli alleati di Caterina, ma come andrà domani questo incontro?

Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora