29 Il finale

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Mi sento esausta. La riunione è finita e con lei tutte le tensioni di questi giorni. Mala mia curiosità non si placa, per esempio, chi era il collega stalkerizzato dalla Casini? E davvero Vanessa non si era resa conto di nulla? Giorgio cerca di seguire tutti i miei ragionamenti ma saltare di palo in frasca come fanno sempre le donne è un'operazione ardua da seguire anche dal più bravo ed intelligente ragazzo, come il mio.

"Ma a cosa ti servirà sapere tutte queste cose." Mi domanda sincero.

"A completare il quadro, tutto qui." Ammetto che non sia il massimo come risposta ma è vero.

Cerchiamo Biagio e Filippo per il pranzo e ci dirigiamo da Emiliano il quale ci accoglie col suo solito sorriso allegro.

"Il collega molestato ero io – dice pacatamente Biagio – e la sua era una vera e propria ossessione." Mi si disarticola la mandibola dalla mascella e mi si blocca il respiro.

"Ma allora è stata lei la causa del cambio numero, cambio mail e cambio tutte quell'altre cose?" Domanda Giorgio.

"Sì era convinta che io fossi l'uomo della sua vita solo perché l'avevo aiutata un paio di volte per lavoro."

"I tuoi modi troppo gentili l'hanno confusa – dice Filippo – dovresti provare ad essere più camionista."

"Che brutta immagine – dico con tono ironico – no meglio come sei. E tu che farai ora? Vai a controllare qualche altro ufficio?" Domando rivolta a Filippo.

"Ma per ora dobbiamo finire con questa faccenda e ce ne vorrà anche se siamo a buon punto. Poi si ricomincerò. Ma tanto non ci si perde di vista stai tranquilla." E mi strizza l'occhio complice.

Infatti quella sera, non so come, mi sono trovata la casa invasa. Oscar e Filippo e Alessio con Francesco il quale, poverino, era piuttosto scosso e Biagio con compagna.

"Queste lasagne di pesce sono fantastiche Cate." Dice Alessio azzannando l'ennesima porzione.

"Io mi sono innamorato della mousse di baccalà." Aggiunge Francesco.

"Se vuoi ti do quella avanzata da portare via." Rispondo sorridente.

"Oh sì davvero? Grazie." Basta poco per far felici le persone.

Oscar che non finisce di far assaggiare ogni cosa a Filippo con tutti i suoi commenti.

"Mangiali ora i gamberi che non si sa poi quando li rifarà questa pigrona." Oppure "Vedi le seppioline ripiene? Due volte sole me le ha fatte?"

Menomale che Filippo gradisce tutto, Biagio e Susanna si godono la compagnia divertiti .

E Giorgio mi sta accanto sfiorandomi la tempia con le labbra "Hai mangiato poco – mi dice – non ti senti bene?"

"No quando cucino mi passa l'appetito. Mi sazio con gli occhi."

"Sì ma un po' devi mangiare." Niente tono autoritario solo una raccomandazione. La raccomandazione di chi a me ci tiene davvero.

Non mi sono mai soffermata a pensare al rapporto ideale ho sempre pensato che ciascuna persona abbia qualcosa di unico ed irripetibile perciò ogni rapporto è diverso dall'altro, sia nell'amicizia, che nell'amore, che sul lavoro. E al tavolo di casa mia questa sera non ci potrebbero essere più differenze di così. Ma sono differenze bellissime che si incastrano perfettamente tra di loro.

Insomma se venite a Firenze tra la fine di aprile e la fine di giugno, ci sta che vi capiti di rivoluzionare un po' tutta la vostra vita. Che siate travolti dalla storia di questa città eterna, magica e romantica, dai suoi vicoli stretti e bui che però vi conducono in angoli unici ed affascinanti. Ci sta che beviate e mangiate troppo, ma tanto basta una arrampicata su per l'erta canina verso Forte di Belvedere che smaltite tutto. E se da Piazzale Michelangiolo vi viene voglia di prendere la cupola del Brunelleschi state tranquilli che lo deve fare. Se all'accademia vi innamorate del David sappiate che quel culo ce l'hanno in pochi, io ne conosco un paio.

Se poi vi fate un giro per la campagna toscana allora forse vi perderete per sempre e sarà il solo modo per ritrovarvi veramente ed amarvi come non avete mai fatto. Perché se c'è una cosa sulla quale possiamo contare è che la vita ha la capacità di stupirci sempre e comunque e se arriva un temporale improvviso è perché si sta preparando un arcobaleno meraviglioso.


Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora