Altra mattinata frenetica in ufficio, ma per fortuna riesco a passarla con Giorgio ed a portare avanti il nostro progetto anche con i controllori che, a cadenza irregolare, passano a trovarci quel tanto che basta per complicare la mia situazione lavorativa e sentimentale.
All'ennesimo passaggio di Leonardo troppo vicino alla mia sedia Giorgio sbotta in un "Riesci a centrare il corridoio?" Quel fetente di Leonardo per tutta risposta finge di inciampare e mi si sdraia addosso. Vorrei sprofondare nel pavimento. Ma per fortuna arriva Biagio Salvestrini, informatico anche lui, persona a me sconosciuta, ma di fama e nomea estremamente gentile e competente e da quel momento mio personalissimo supereroe in quanto esclama "Ecco dove ti eri cacciato Leo, andiamo che qui non hai niente di interessante da visionare." E praticamente lo trascina via. Tu sia benedetto in eterno Biagio Salvestrini, in secula seculorum.
"Simpatico come un mal di denti!" Sbotta esasperato e furioso.
"Fa il suo lavoro – cerco di rassicurarlo – provocare è solo un mezzo, basta non cadere nella trappola." Me lo devo ricordare la prossima volta che Mister Splendido Splendente mi avvicinerà.
"No ci sta provando, te lo dico io." Ribatte glaciale Giorgio.
"Dici?" Cerco di fare l'ingenua.
"Certo è un maschio, i maschi ci provano a prescindere e nel tuo caso provarci è obbligatorio." Riecco il tono perentorio, devo ammettere che un po' mi mancava.
"Ora, capisco che per te io sia la più bella del mondo – dico ironica – ma non è detto che lo sia per il resto del mondo. Per me, come sempre, è entrato nel mezzo il testosterone e vi ha fregati." Da sotto la scrivania avvicino la mia mano sulla gamba di Giorgio, che finalmente si calma.
Continuiamo a lavorare come forsennati fino a pranzo quando torna il mio supereroe preferito.
"Molto piacere, prima non ho avuto modo di presentarmi, sono Caterina."
"Ciao Biagio, piacere mio." Sì hanno ragione è proprio una persona deliziosa.
"Vieni a pranzo con noi?" domanda Giorgio, ma dal tono sembra più un'affermazione, infatti Il nuovo alleato risponde affermativamente ed usciamo.
Seduti al tavolo, siamo talmente presi dalla conversazione che Emiliano è costretto ad alzare la voce per le ordinazioni "Ragazzi che fatica mi fate fare!" Ci rimprovera ridendo, poi lancia un'occhiata a me e Giorgio e con occhi curiosi mi dice "Io e te dobbiamo parlare" e va via con un sorriso beffardo. Biagio ci racconta del furto dei documenti e di come il tentato hackeraggio sia stata solo una finta per distrarre l'attenzione.
"Io però non capisco, a sapere del progetto sono solo i dipendenti,e nemmeno tutti solo quelli che in qualche modo ci dovevano prendere parte." La mia vorrebbe essere una domanda ma risulta più come un'affermazione.
"Effettivamente è così, infatti il boss della security si è fatto fare la lista di tutti i dipendenti che, in qualche modo ed a vario titolo ci hanno messo mano."
"Solo dipendenti o anche ex dipendenti, collaboratori?" Domando.
"Ottima osservazione signorina Capello!" Una voce da sottoterra mi fa trasalire, mi volto e vedo Franck Darth Vader Danese alle mie spalle con Leonardo e Filippo. Merda quest'uomo mi mette i brividi.
"Grazie." Rispondo asciutta.
"E sì, anche di quelli. Per ora. Buon appetito." E se ne va tronfio 'Fai il passo dell'oca stronzo!'
"Ciao Cate, buon appetito a tutti."
"Ciao Filippo." Menomale c'è lui.
"Ciao Cate." Gli fa il verso Leonardo. Alzo gli occhi al cielo e manco lo saluto.
"Cate?" due pozze blu mi fissano minacciose, mentre Biagio cerca di mantenere un contegno. Ragiono velocemente, devo essere onesta, sospiro e dichiaro.
"Sì, pare che tra Filippo e Oscar ci sia una certa 'intesa'" calco l'ultima parola sperando che capiscano, infatti Giorgio spalanca la bocca, mentre la mandibola di Biagio quasi si stacca come a volersi liberare del legame con la mascella. "E' successo ieri." Tralascio il fatto che fossimo a casa mia.
"Finalmente qualcosa di interessante." Esclama Biagio.
Torniamo in ufficio e finisco la giornata fissando la cena con Giorgio, una bella cena a casa mia, noi due con calma. Mi è mancato troppo ieri. Ho già in mente il menù filetto di ricciola in crosta di pistacchi e come antipasto un carpaccio di pesce spada. Il tutto accompagnato da un buon bianco che sta già in frigo da un po'.
Il tempo di farmi una doccia e cambiarmi, gonna morbida e canottiera, piedi rigorosamente nudi a casa mia. Il campanello mi avvisa che il mio ragazzo è arrivato e quando lo vedo vengo sopraffatta dall'emozione. Ha i capelli ancora un po' bagnati perciò più scuri del solito, le guance leggermente arrossate che fanno risaltare ancora di più quegli occhi stupendi e quella bocca rossa mi regala un sorriso disarmante. Gli avvolgo il viso con le mani e lo bacio avidamente, mi sembra un secolo che non sento il suo sapore. Giorgio mi afferra la vita e porta le mani lungo i fianchi, la canottiera sale leggermente e lui ci infila le dita sotto a contatto con la pelle.
"Mi sei mancato" sussurro.
"Anche te tantissimo." E mi bacia come se volesse prendersi tutta la bocca. Mi succhia il labbro inferiore poi entra con la lingua deciso ma non brutale. Le sue mani cercano i miei seni mentre le mie sono tra i suoi fianchi ed il suo petto. Si scosta un attimo a guardarmi, anzi a scrutarmi interrogativo per poi affondare nuovamente la sua bocca sulla mia e togliermi la canottiera mentre mi spinge verso la camera. Lascio che mi trasporti, che faccia quello che vuole, ho solo voglia di lui adesso. La mia gonna finisce in terra così come la sua camicia ed i suoi pantaloni, ci sdraiamo su letto sento le sue labbra sul collo tra le spalle, ho brividi ovunque, gemo, Giorgio mi afferra i capelli come se volesse farmi la coda e li porta su un lato. Sono distesa a pancia sotto e lui mi sovrasta allargandomi le gambe. Mi sfila le mutandine e mi alza il bacino intrufolandosi con la lingua dentro di me. Non credo di reggere ancora molto, sento la sua erezione sulla mia coscia, e vorrei che mi prendesse adesso ma invece continua con le dita a stimolarmi.
"Sei meravigliosa piccola mia." Mi sussurra nell'orecchio togliendo le dita ed entrando piano dentro di me. Il mio corpo si tende, le gambe cercano un appiglio, Giorgio mi tiene per il bacino ed affonda dentro di me con un ritmo dolce ma deciso, sento l'orgasmo montare violentemente e all'aumentare del ritmo sono travolta dalla sua passione mentre lui si accascia su di me con un rantolo addominale.
Sono scossa da brividi di eccitazione mentre mi godo questo corpo meraviglioso sul mio potrei restare così per ore.
"Niente male come aperitivo, mister Lami" Gli dico.
"Aspetta di arrivare al dolce allora." Mi risponde con un sorriso più che soddisfatto e delicatamente esce e si posiziona di fianco a me.
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Quel non so che di unico
Short StoryCaterina è giovane, entusiasta, piena di vita ed appena entrata nel mondo del lavoro dove incontra, tra gli altri, Giorgio bello, intelligente e dannatamente affascinante. Tra i due sono subito scintille e tra un lavoro da imparare ed un enigma da...