15 Caterina

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Di solito il fine settimana sono oberata di cose da fare, tutte mie, tutte per me, ma non questa volta, questo fine settimana tutto sarà rivoluzionato. Parlo velocemente con mia mamma giurandole che sto bene e poi affronto la telefonata più difficile.

"Pronto Oscar?"

"Ah sei viva" glaciale peggio di Elsa di Frozen.

"Sei arrabbiato con me?" No dai ti prego.

"Figurati, adoro essere mollato in un locale nel mezzo di una serata." Non so se ridere o piangere.

"Tesoro ti giuro che non me lo immaginavo. E poi siete stati voi ad insistere per andare in quel locale." Piagnucolo.

"Appunto! E così mi ringrazi? Te ne vai con uno schianto di ragazzo nel bel mezzo della festa. E fagliela sudare un po', ma non ti ho insegnato nulla?" Ecco il mio amico, il mio socio, la mia metà, sento una risata in sottofondo. "Adesso mi devi raccontare tutto, ma proprio tutto."

E così faccio, come ho sempre fatto e dopo una mezz'oretta buona di chiacchiere mi ricordo che devo andare a casa mia a prendere un cambio.

Arriviamo a casa, sono stranamente nervosa, chissà perché ho appena passato la notte, e che notte, con questo ragazzo ma la sua presenza in casa mia rende il tutto VERO. Gedeone mi corre incontro miagolando e pretendendo le solite attenzioni.

"E tu chi sei?" Giorgio lo afferra e lui protesta debolmente guardandolo con l'espressine 'Ti ucciderò nel sonno'

"Lui è Gedeone – e lo salvo da quella morsa – il mio gatto." Che pensa bene di scappare velocemente.

Mi dirigo in camera e sento Giorgio che mi segue commentando la casa, gli piace e questo mi solleva, ma perché ne ero preoccupata? Appena entro nella stanza sento l'atmosfera tra noi cambiare. Mi volto e vedo quelle pozze blu fissarmi intensamente.

"E così questo è il tuo letto?" mi chiede malizioso indicando il materasso.

"Sì" è un filo di fiato quello che mi esce dalla bocca.

"Chissà chi c'è stato qui?" continua a fissarmi e le gambe cedono mentre mi si avvicina sornione.

"Nessuno" ed è vero non l'ho mai diviso, non c'è mai stato alcun ragazzo, non ci avevo mai pensato.

Questa risposta ha un effetto dirompente su di lui mi afferra e mi stringe a sé quasi a mangiare la mia bocca. Mi sento gemere, Giorgio mi porta sul letto, è avido, sento le sue mani che mi tolgono i vestiti che cercano il mio corpo. Mi sovrasta e mi domina ed è dannatamente eccitante sentirlo così. Il mio corpo freme di desiderio, lo voglio adesso, lo spoglio della maglia e gli slaccio i pantaloni che lui si fa scivolare togliendosi le scarpe e restando nudo davanti a me. Mi raggiunge sul letto divaricandomi le gambe e baciandomi la pancia fino a scendere nella mia parte più intima, è irruento. Inarco la schiena ed afferro le sue spalle.

"oh, tesoro..." sono scossa da spasmi di piacere violento, Giorgio si scosta e mi riempie con tutto il suo desiderio ed esplodiamo in un amplesso travolgente.

E' sdraiato su di me esausto, lo guardo, ma come si fa ad essere così sfacciatamente belli? Sorrido al pensiero del nostro comportamento animalesco.

"Perché sorridi?" mi chiede avvicinando la sua bocca alla mia tempia.

"Stavo riflettendo sulla tua reazione alla mia risposta e di come mi sia piaciuta."

"Hai ragione, ha sorpreso anche me, ma l'istinto di 'marcare il territorio' è stato più forte di me."

"Maledetto testosterone." Rido pensando a quante volte io e Oscar ce lo siamo ripetuti "Vi frega sempre."

Anche Giorgio ride, respira, si volta e con una disarmante onestà dice "E' colpa tua, non lo dovevi dire che non c'era mai stato nessun ragazzo qui con te, il maschio alfa che è in me si è sentito in obbligo di lasciare la sua impronta."

Abbasso gli occhi e confesso "Bhé un ragazzo qui c'è stato con me." Mi guarda truce, pietrificato, continuo "Con Oscar ci ho dormito qualche volta."

"Oscar? Tu e Oscar avete dormito insieme?" Ha sgranato talmente tanto gli occhi che mi sembra di avere un lago davanti. "Mi avevi detto che è solo un amico."

"Infatti lo è, abbiamo dormito e anche parecchio, a volte fin dopo mezzogiorno e poi abbiamo continuato sul divano." Tiè così impari a lasciarmi i biglietti a bischero sul parabrezza. Ma poi mi sento tremendamente in colpa e lo riempio di baci."Tu sei il primo ragazzo che porto in camera mia, gli altri sono solo amici, amici veri." Le sue labbra si distendono in uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto e mi regala un bacio appassionato e tenero.

E a proposito di amici se non mi faccio vedere da Oscar rischio di non avere più abiti da indossare.

Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora