3 L'altra metà

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'Pazza, solo una totalmente pazza, può fare una manovra come quella. Ma dico dove pensava di essere al Mugello? E poi per cosa? Arrivare in ufficio? Sì era il suo primo giorno di lavoro ma se guida così anche l'ultimo, bah ci mancava un'altra pazzoide a piede libero lì dentro. Tanto ce ne fossero pochi, speriamo solo non faccia casini. Parrebbe avere un curriculum di tutto rispetto, magari è un genio, pazza ma geniale. Però se fosse stata al Mugello sarebbe stata una gran bella intraversata. Sì ma NON ERA AL MUGELLO.'

"Allora, sei pronto?"

"Sì, quasi, finisco col taping."

"Dai che la prossima settimana c'è l'incontro e voglio vincere."

"Ti sei allenato bene, perché non dovresti vincere?"

"Infatti vincerò, vincéérò, vincéeeeeeeròòòòòòòòòòòòòò!!!"

"Ecco piuttosto che sentirti cantare il nessun dorma mi faccio rompere tutto."

"Ehi voi due quando avete finito il the potete accomodarvi sul tatami. MUOVETEVI!"

"Sì" e la risposta è corale.

Ed eccoli pronti al confronto, si conoscono da tempo ma ogni volta che calpestano il tatami se lo dimenticano ed innescano quella competizione tipicamente maschile a base di testosterone. Insomma si menano come fabbri.

'Delle sane mazzate sicuramente mi aiuteranno a sgombrare la testa dal questo chiodo fisso...pazza, carina, intelligente, chissà se ha una moto....'

"Maremma stasera ci siamo stroncati bene bene." Appunto.

"Sì decisamente, ho una fame da lupi."

"Io ho preso le proteine prima dell'allenamento e stasera carne e riso."

"Hai un'alimentazione da culturista, dovresti mangiare meglio, in modo più completo."

"Sì magari, dopo l'incontro."

Quella sera, però, anche lui non ha mangiato correttamente, non tanto per il menù quanto per il fatto di averla passata quasi tutta al telefono, e lui odiava stare al telefono mentre mangiava specialmente quando lo costringevano ad una conversazione inutile, come quella che stava facendo adesso.

"No ma hai visto almeno che culo che c'ha?"

"No non l'ho visto lo dovevo vedere?" Bugiardo! L'hai visto.

"Certo che lo dovevi vedere, ce l'avevi davanti!"

"Veramente davanti avevo Enrico." Sì ma hai spostato lo sguardo.

"Chi?"

"Enrico Bianchi."

"Ah no era meglio il culo di lei. Davvero un culo commovente."

"Va bene prometto che se capita domani lo guarderò questo culo e vediamo se hai ragione." Lo guarderai ancora vorrai dire.

"Fidati che ce l'ho e non puoi capire quanta ce ne ho."

"Mi hai fatto passare la cena al telefono se non hai ragione ti meno. Ciao fava!"

"A domani."

'Ci manca solo il culo. Cioè è sempre un bel pensiero, ma non ho voglia di pensare al suo culo. magari preferisco pensare di più a quel viso radioso, quegli occhi scintillanti e furbi sotto quelle lunghe ciglia. Ma non posso pensarci, non ora, ho come la sensazione che quella ragazza sia destabilizzante e non ho voglia di destabilizzarmi adesso.'

Quindi chi è che ha scritto il biglietto? E perché lo ha scritto? Cosa succederà in ufficio da ora in poi?

Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora