Mi sento un di più e vorrei tanto che Giorgio fosse qui con me, ma non ha risposto a nessuno dei miei messaggi né, ovviamente, alle chiamate. Ok cerchiamo di risolvere la questione ragazzi, velocemente.
Mi alzo per andare in cucina sento Filippo salutare il suo collega, sono tentata di sbirciare, mi posiziono dietro l'appendiabiti, ringraziando mentalmente mia cugina per avermelo regalato, seduti vicini sul divano si studiano, le mani si sfiorano Filippo inclina leggermente la testa di lato quasi a godersi un'inquadratura di Oscar differente, poi gli si avvicina e lo bacia piuttosto appassionatamente. Oscar ti prego non fare quello che se lo tira perché ti meno a questo giro. In effetti mi ascolta e ricambia il bacio con le mani che si accarezzano e corrono lungo il collo, la testa. Ok devo smettere di guardare e mentre mi discosto per tornare in cucina vedo lo schermo del cellulare di Filippo illuminarsi ed una fastidiosa musica rompe l'atmosfera. Solo una persona può rompere così tanto le palle.
Mi lancio sul telefono e blocco la chiamata con la funzione di risposta con messaggio digitando velocemente "Decisamente NON è il momento." E vedi di capirla al volo.
'Sviluppi importanti, DEVI, rispondere.' Cerco di pensare un modo per dirgli che non sono Filippo senza dire che sono io.
'Mettiamola così, Filippo è PARECCHIO impegnato. Se si libera ti faccio chiamare.' Eddai finiscila. Macché il telefono inizia a squillare e capitolo alla mia maledetta curiosità.
"Nono sono Filippo non te lo passo non mi chiedere nulla dopo ti chiama di sicuro ma ora ciao!" Dico tutto di un fiato cercando di non farmi riconoscere.
"Ma chi cazzo – pausa – no scusa. Sei proprio te?" Negare anche l'evidenza. Sempre.
"Io chi?" Rispondo con tono forzatamente ingenuo.
"Caterina, che ci fai col telefono di Filippo?" il tono è tra lo stupito e l'incazzato.
"Ecco, lui è con una persona e non ti può rispondere e te insisti al limite della molestia." Ecco ora gliel'ho detto.
Silenzio, forse l'ha capito. Una risata beffarda. Macché un capisce nulla accidenti a lui.
"Beh, non mi aspettavo di certo te anche se ti preferisco a Filippo, DECISAMENTE. Ma devo parlare con lui sicché o me lo passi o lo geolocalizzo e vengo costì." Ecco ci manca solo lui a casa mia e facciamo bingo. Sospiro.
"Un attimo per favore." Mi sporgo in salotto, vergognandomi come una ladra. I ragazzi sono abbracciati sul divano e parlottano scambiandosi piccoli e teneri baci. "Scusa Filippo c'è il tuo collega che ti vuole." Non ho neanche il coraggio di guardarlo, ma lui mi sorride gentilmente e risponde senza lasciare la mano di Oscar.
"Dimmi – pausa – ho capito. E l'hai saputo adesso?" Ma questo non ce l'ha una vita sua? "Sì mandami la mail che dopo la leggo e ti rispondo. Sì aspetta – mi guarda – ti vuole Leo." Divento fucsia.
"Pronto?" datemi una pala per scavare.
"Se mi vuoi parlare basta chiedere il numero di telefono invece di importunare il mio amico."
"Senti nacchero, prima di tutto sei te che gli hai rotto le scatole, io ho solo cercato di essere gentile." Ride bellamente alle mie parole.
"Quando ti arrabbi sei ancora più bella." Resto senza parole, non può averlo detto davvero, è scemo. Ma continua "E mi devi un'uscita anche a me col gelato."
"Io, io non ti devo proprio nulla. Già mi tocca sopportarti in ufficio mi pare più che sufficiente. A domani." E riattacco stizzita, agitata e parecchio infastidita. Rendo il cellulare al legittimo proprietario che cerca di calmarmi.
"Non è cattivo giuro, ha solo un modo di fare un po' particolare."
"E' odioso!" Rispondo tipo bimba capricciosa.
"Poi ci sono novità nella faccenda – aggiunge con tono baso – il tentativo di hacker aggio era un bluff. Hanno trafugato documenti cartacei."
Detto da Filippo non sembra una cosa così grave, ma lo è, mi si riempie la testa di mille domande e non riesco a formulare un pensiero lineare. Sbatto gli occhi, arriccio il naso e chiedo. "Che documenti hanno rubato?"
"I progetti del prototipo da mandare in Canada." Risponde serio.
"Cazzo – scusa – ma erano praticamente blindati, e ora come si fa a trovarli?" mi è salita una strana agitazione.
"Sottotitoli alla pagina 777 del televideo" Oscar ci interrompe, giustamente. "State parlando turco. Andiamo a prendere un caffè di là"
"In breve, te lo spiego, la nostra azienda gestisce la trasmissione di dati, i dati sono tutta una serie informazioni che ha applicazione in vari ambiti, tivvù, radio, elettronica, motori eccetera. Nello specifico questo prototipo serve alla gestione delle antenne radio, quelle che permettono ai vari networks di mandare musica, video, voci eccetera. Lo stavamo preparando per partecipare ad una gara di appalto europea."
Ora che l'ho detto questa cosa mi fa veramente paura, a chi può interessare tutto ciò?
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Quel non so che di unico
Historia CortaCaterina è giovane, entusiasta, piena di vita ed appena entrata nel mondo del lavoro dove incontra, tra gli altri, Giorgio bello, intelligente e dannatamente affascinante. Tra i due sono subito scintille e tra un lavoro da imparare ed un enigma da...