10 Venerdì sera

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Mi sono lasciata convincere da quei due ad uscire nonostante sia pervasa da apatia totale. Oggi in ufficio la giornata non passava mai, avrò guardato il telefono mille volte nella speranza che mi arrivasse un messaggio da Giorgio, ma niente. E ora non ho voglia di vedere altre persone, vorrei sprofondare nel letto e svegliarmi già a lunedì. Invece sono qui in bagno a truccarmi per togliermi questo colore spento dalla faccia con Oscar e Alessio dietro la porta che mi ripetono in continuazione "Sei pronta?"

Finalmente esco, mi guardo nello specchio, ho indossato un vestito con una fantasia blu, con un scollo a barca che lascia intravedere la curva dei seni, un paio di decolté blu tacco 12 i miei capelli ricci sono sciolti, almeno loro facessero quello che gli pare. Esco dal bagno trionfante.

"Va bene andiamo."

"Finalmente!" Gridano in coro i miei amici.

Arriviamo al locale che ci accoglie con musica ed un buon profumo di cibo. Ci sono persone in fila che però entrano non appena ci avviciniamo. Alessio si avvicina alla cameriera per darle il nome della prenotazione e lei in risposta, ci indica il nostro tavolo. In fondo alla sala, vicino alle finestre che dominano il giardino. Direi perfetto così possiamo parlare tranquilli guardando tutto il locale, i ragazzi mi precedono ed io li seguo fiduciosa ma prima di arrivare al tavolo, non so perché, mi giro per guardare gli altri commensali e lo vedo. Non ci posso credere. Seduto al tavolo, con altre persone, c'è Giorgio, bello come il sole, indossa una camicia e un paio di jeans. Si volta mi vede e i suoi meravigliosi occhi blu si fermano sui miei. Non so se sto respirando, di sicuro non sto camminando, non sento più le voci di chi mi sta intorno e nemmeno li vedo, vedo solo lui che si alza mi viene incontro con un leggero sorriso. Dio com'è. Il mio corpo reagisce vibrando di eccitazione e la mia bocca si distende in un sorriso che spero non sia ebete.

"Ciao." Mi dice.

"Ciao." Devo respirare.

"Vedi che sei invadente? Anche qui ti trovo." Ma la sua voce è pacata e roca.

"E' un locale pubblico e non sapevo tu fossi qui." Riesco a rispondere, da dove mi escono queste parole?

"Ti sta bene questo vestito." Mi dice piano ed io divento viola ma non riesco a staccare gli occhi dai suoi.

"Anche tu stai bene." E mi si strozza il respiro.

"I tuoi amici ti aspettano." Mi dice indicando i ragazzi dietro di me.

"Anche i tuoi." Gli rispondo.

"Allora a dopo, buon appetito."

"Anche a te." E mi dirigo al tavolo, lasciandomi cadere sulla sedia. Circondata dallo sguardo stupefatto dei miei amici.

"Sì decisamente avevi ragione. E' veramente bello." Oscar parla per primo.

"Devo bere." Prendo la carta dei vini e cerco un bianco del Trentino.

La bottiglia arriva quasi subito e brindiamo al mio piacevole incontro. Sento il mi cellulare vibrare.

"Non bere troppo." Dice il messaggio, mi giro verso Giorgio che mi sta guardando come a raccomandarsi.

"Non ho neanche iniziato." Rispondo.

"Cerca di moderarti." Sembra più un ordine che un messaggio. Sono tentata di rispondere signorsì, ma vedo Giorgio ricambiare il mio sorriso e mi basta questo.

"Vado al bagno" Annuncio.

Mi dirigo verso la toilette, ma appena vedo la porta sento una mano che mi ferma, mi volto e due fanali blu mi inchiodano. Una mano mi si appoggia sul fianco destro mentre l'altra mi spinge verso il muro. Il cuore accelera prepotentemente i battiti mentre il fiato si fa corto. Giorgio non dice niente parlano i suoi occhi, fermi nei miei, eccitai come i miei. La sua bocca si avvicina alla mia, la mano che mi ha spinta al muro mi afferra la nuca e mi fa sporgere il mento in avanti. Afferra il mio labbro e lo mordicchia. Ho voglia di lui, della sua bocca del suo sapore. Gemo e lui mi riempie con le sue labbra. La sua lingua si insinua decisa ma dolce dentro di me, ricambio andandole incontro, le mie mani afferrano i suoi fianchi scolpiti e salgono seguendo il suo profilo fino a quelle possenti spalle, il suo sapore mi stordisce più del vino, più di qualunque bevanda abbia mia assaggiato.

Ma lui si stacca da me lasciandomi ansimante.

"Scusa ma non ce la facevo più." Mi dice con voce roca.

"Non ti scusare, ne avevo voglia anch'io." Ed è vero avevo voglia di lui da quando l'ho visto.

"I tuoi amici si chiederanno dove sei." Interrompe il flusso dei miei pensieri così.

Ma è vero devo tornare da loro, non so come, ma ci devo tornare. E prima di farlo, Giorgio mi bacia nuovamente ma con un bacio leggero e delicato.

"Ci vediamo dopo" dice.

E tutti i minuti che passeranno saranno troppi e troppo lunghi.

"Che è sta faccia?" Oscar mi guarda curioso.

"Ho avuto un incontro prima del bagno." Dico imbarazzata abbassando gli occhi e quattro iridi si concentrano su di me. Continuo spiegando cosa è successo, i ragazzi si congratulano e Ale propone un brindisi.

"Alla rottura del trio mai una gioia e all'inizio del trio una gioia per tutti!"

Ridiamo e continuiamo la nostra cena, il mio cellulare vibra.

"Questo è solo l'inizio." E un brivido di eccitazione mi pervade nuovamente.

Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora