13 Giorgio

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Si è addormentata, sento il suo respiro regolare, il suo corpo è rilassato accanto al mio. Mi ha spiazzato completamente, è' così genuina e spontanea, si è abbandonata totalmente e questo ha scatenato la bestia che è in me e che adesso sta ruggendo a pieni polmoni. Non riesco a smettere di guardarla, ha un'aria così beata e pacifica accanto a me che mi fa sentire l'uomo più potente del mondo. I riccioli ribelli scompigliati a ventaglio sul cuscino la rappresentano pienamente e questa bocca rossa e carnosa gliela strapperei. Vediamo se riesco a recuperare le mie braccia prima che perdano tutta la sensibilità. Oh oh, si sta svegliando. Un battito di ciglia ed ecco quei bellissimi occhi scuri e vispi che mi guardano.

"Sì sono qui piccola."

"Ciao." Mi dice con voce bassa. Come se mi leggesse nel pensiero si avvicina e comincia a cercarmi con piccoli baci, Dio quella bocca mi fa impazzire e lei me la concede in tutta la sua morbidezza. Sento il ruggito della bestia salire dentro me. Caterina mi è sopra sento il calore del suo corpo irradiarsi nel mio. La afferro per i fianchi e le stringo le natiche, ma lei si distacca da me mi guarda sorniona, disegna il mi profilo con le labbra, le mani sulle mie spalle, mi mordicchia un capezzolo, oddio. Indugia sulla cicatrice sotto il pettorale e poi scende lungo gli addominali, le piacciono, ma non si ferma continua ad esplorarmi fino in mezzo alle gambe. La mia bestia esulta, emetto un suono roco forse con gli addominali mentre sento la sua bocca assaporarmi lentamente poi voracemente. Non riesco più a respirare, sento i muscoli tendersi, il sangue pulsa forte. Ti prego non ti fermare ho voglia di te o ancora voglia di prenderti, allungo il braccio, dove cazzo è il cassetto???

"Vuoi questo?" e mi sventola la bustina argentata davanti agli occhi. Gli occhi le brillano maliziosi e vogliosi, mi infilo il preservativo e la dirigo sopra di me, affondando piano dentro di lei. Mi metto seduto per vederla mentre si gode il nostro amplesso, oh cavolo quanto è stretta. Sento tutte le vibrazioni del suo corpo, questo meraviglioso corpo tutto mio. Sento l'orgasmo montarmi prepotente ma voglio essere sopra di lei, la sdraio e le afferro i fianchi sollevandole il bacino, aumento i colpi sento che risponde perfettamente al mio ritmo, non resisto più e veniamo insieme in un gemito corale e mi accascio letteralmente su quel corpo da favola.

Devo riprendere a respirare se mi voglio muovere, devo recuperare un po' di energia per uscire da lei e ritornare padrone di me stesso. Esco da lei ed è scossa da un brivido.

"Scusa ti ho fatto male?" forse sono stato troppo brutale.

"No." Mi guarda e sorride. Il sorriso più bello del mondo. Mi sdraio accanto a lei, gli occhi socchiusi ed ancora quell'espressione beata sul viso. Si gira sul fianco guardandomi con espressione quasi smarrita.

"Ti preferisco in versione non ufficio" mi dice dolcemente.

"Non posso essere così in ufficio con te. Te l'ho detto non voglio distrarmi e tu mi distrai moltissimo. E' difficile restare concentrato col tuo profumo e col tuo corpo intorno a me."

"Davvero? Ed io che credevo di starti antipatica." Mi guarda sorpresa, adoro la sua spontaneità.

"Hai un po' di problemi col filtro pensiero\parola ma no, decisamente, non mi stai antipatica." La bacio gustandomi quella bocca meravigliosa.

"E' un po' il mio problema, a volte perdo il freno e dico cose che non dovrei." Abbassa lo sguardo.

"No il tuo problema è che guidi come una pazza, è un miracolo che non ti sia schiantata ancora."

La sua espressione è qualcosa di bellissimo, i grandi occhi scuri spalancati e la bocca aperta a formare uno "O" tra lo stupito e l'arrabbiato. "E te come fai a sapere come guido io?"

"Perché ti ho vista, anzi ti ho scansata il primo giorno che sei arrivata a lavoro. Ma sei matta ad andare così forte in quel punto. Quello del SUV manca poco ti sdraia."

"Allora sei te che mi hai messo il biglietto sul parabrezza?" Non ce la faccio e rido, è troppo buffa con quell'espressione tra lo stupito e l'arrabbiato.

"Sì, sono stato io e chi credevi fosse?" No vi prego datemi una telecamera la devo riprendere.

"Ero convinta che quello nel SUV fosse un mega boss e che mi volesse licenziare." La sua risata invade la stanza, si copre il viso con le mani.

"A saperlo! Ti avrei fatto patire un altro po'" ecco lo sguardo da gatta quando si adombra.

"Ma sarai ignorante?" Replica dandomi un colpetto sulla spalla. Non resisto, la afferro e la strizzo addosso a me. Il suo bel viso di fronte al mio.

"Colpa tua mi confondi." E la bacio ancora non riesco proprio a stare lontano da quella bocca.

Guadagniamo la posizione corretta nel letto mentre Caterina protesta allegramente.

"Adesso nanna, mi hai sconvolto e mi devo riprendere."

Si sistema accanto a me e mi bacia, non so chi dei due si è addormentato prima o se ci siamo addormentati insieme, ma l'importante è che siamo insieme in questo letto.

Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora