17 Giorgio

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Per fortuna non abbiamo perso nessun dato e secondo la Security l'intrusione è stata arrestata subito sicché non hanno scalfito i nostri programmi, ma questa cosa non mi quadra, anzi come direbbe un mio vecchio capo "A me mi puzza!" Grande Sala mi manchi sai accidenti a te, dovrei chiamarti uno di questi giorni. Ho come la sensazione che sia un abbocco, forse un altro Troyan di nuova generazione. Mi sentisse Biagio mi prenderebbe per il culo tre giorni di fila urlandomi 'Gomblotto!' ma qualcosa qui non torna e automaticamente apro la cartella contenente tutti i files del progetto di Caterina....già Caterina, che fine settimana intenso. Ancora non c'è, non vedo l'ora che arrivi in ufficio, vedere il suo volto sorridente, sentire il suo profumo. Sarà ancora più difficile concentrarsi ed oggi mi devo concentrare tanto, ma con lei è difficile specialmente adesso che ho conosciuto il corpo ed il suo sapore e tutto quel miliardo di emozioni che mi scatena. RIPRENDI IL CONTROLLO! La situazione è già abbastanza incasinata così non ci mettiamo anche gli ormoni, dato che appena arriverà mi verrà a cercare devo essere calmo, non voglio che gli altri capiscano cosa c'è tra di noi, qui si lavora e ieri sera non ho avuto modo di spiegarglielo, spero capirà al volo è una ragazza intelligente. Ecco il capo sentiamo che ha da dirci.

"E così questo è tutto per ora. Ovviamente vi chiedo il massimo riservo, soprattutto con i colleghi e dato che stiamo monitorando tutto a 360 gradi ci aggiorneremo presto. Grazie e buon lavoro ragazzi."

Bella palla sì. Però sembra arginata. Non faccio in tempo a finire il mio pensiero mentre torno alla scrivania, che la vedo. Seduta sula mia sedia, il sole le illumina i capelli, riccioli e scuri, indossa una giacca con sotto maglietta bianca su semplici jeans, scarpe col tacco e sullo schienale la sua borsa. Si volta mi vede e mi viene incontro, la anticipo sorprendendola.

"Siamo in ufficio per favore non diamo spettacolo." Forse sono stato troppo brutale, almeno mi sembra di leggere così nei suoi occhi scuri, poi, invece, mi sorride con dolcezza.

"Buongiorno Gio', c'è movimento stamani?" Uno sguardo d'intesa per dire che ha capito e torna alla scrivania. Guardo meglio al maglietta, non ci posso credere, c'è un disegno fantastico di Miss Dronio mezza nuda. Questa ragazza mi sconvolge sempre più.

"Bella maglietta." Esclamo.

"L'ha disegnata Oscar, ti piace?" Si allontana un po' per mostrarmela.

"Sì molto, accipicchia se è bravo." Non gode della mia simpatia ancora, ma devo ammettere che il disegno è fantastico.

"Ne ho altre che mi vedrai prossimamente. Ma adesso concentriamoci sul lavoro, se possiamo. Mi hanno detto che abbiamo un qualche non ben definito problema informatico. Il nostro progetto tutto bene?"

"Sì, tranquilla." Ma come fa ad essere così dannatamente affascinante? Ogni gesto che fa, ogni parola che pronuncia, mi incantano sempre di più, emana femminilità da ogni poro. E sotto quella maledetta maglietta bianca ci sono quelle tette meravigliose alle quali non devo pensare, ma se si volta vedo quel culo strepitoso e non si può lavorare così dannazione!

"Perfetto! – mi dice con voce pacata – allora ci vediamo più tardi perché ho una riunione col mio capo. Ti avviso quando ho finito d'accordo?" Mi strizza l'occhio e se ne va.

"D'accordo" rispondo e mentre mi passa accanto mi sfiora con la mano la gamba, un brivido mi percorre e per poco non mi viene un'erezione. Meglio che mi calmi.

Ad aiutarmi ad uscire da questo piacevole girone infernale arriva Biagio, mio collega da sempre. Tranquillo, pacato, competente, estremamente acuto ed intelligente. Dai modi così cortesi che sembra uscito da un romanzo inglese dell'ottocento di quelli pieni di gentiluomini grazie anche ai suoi occhi cerulei una volta era biondo adesso ha un'idea di capelli in capo, come dice lui.

"Pare che qualcuno stavolta se la sia fatta addosso dalla paura." A proposito dell'educazione e continua "C'era un vago odore di fogna in sala riunioni non ti pareva?"

"Sì, diciamo che mi sembravano un po' troppo agitati per essere così tranquilli come volevano passare." Ma che discorso intricato ho fatto? Infatti Biagio mi guarda perplesso. "Sì, insomma, dai hai capito." Taglio corto, "C'è qualcosa che non mi torna ma non so cosa sia."

"Io sì lo so, ho fame non ho fatto colazione, siamo qui da stanotte, sicché ora si esce e si va al bar a mangiare."

"Aspetta un attimo mando una mail e arrivo."

Digito velocemente un messaggio "Scusa se sono stato brutale, ma preferirei che i colleghi non sapessero di noi. A proposito, quella maglietta mi piace un sacco ma non riesco a smettere di pensare che lì sotto ci siano le tue meravigliose poppe. Scappo a prendere un caffè, a dopo piccola." Invio

"Biagio ci sono andiamo."


Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora