28 La resa dei conti

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Non è la prima volta che mi sveglio con lui accanto prima di andare a lavoro e, come sempre, mi incanto a guardarlo e non per quel corpo meraviglioso e nemmeno per quegli occhi blu come laghi di montagna. No è tutto l'insieme che mi ha rapita completamente, il suo carattere a tratti brusco e dispotico, ma anche la sua dolcezza e le premure che nei miei confronti, oltre al fatto che è di un'intelligenza fuori media. Sospiro a questi pensieri e mi domando cosa ci riserverà la giornata di oggi. Giorgio si sveglia sento la sua mano cercarmi mentre ha ancora gli occhi chiusi, mi avvicino lascio che mi trovi e mi porta a sé con un abbraccio deciso ma non brusco. La sua bocca sull'incavo del mio collo.

"Buongiorno tesoro bello – mi dice – dobbiamo andare a lavoro vero?"

"Certo che sì abbiamo un mistero da svelare – dico con enfasi cinematografica – dobbiamo salvare il mondo." E mi giro in cerca della sua bocca.

Mi lascia scivolare sotto di lui, sento che mi afferra i fianchi mentre disegna il mio profilo con le labbra. Gemo per i brividi che mi percorrono il corpo. Cerco il suo corpo, le spalle, fino ad arrivare al bacino, sento gli addominali contro il mio ventre. Lo cingo con le mie gambe intrecciandole intorno alla sua vita e lui aumenta il ritmo dei colpi affondando sempre più con me. D'accordo non sarà sempre così, anzi la fase mattutina del sesso durerà solo adesso, ma per la miseria per ora è fantastico. Sento montarmi l'orgasmo i muscoli si tendono inarco la schiena.

"Oh sì, Giorgio"

"Sì Caterina così" con la sua roca voce sexy mi fa impazzire e ci lasciamo andare ad un appagante amplesso.

Una doccia rigenerante ci aiuta a riprendere il controllo di noi stessi per affrontare la giornata.

In ufficio dobbiamo cercare di tirare le fila di tutta la faccenda e lo dobbiamo fare affrontando Mister allegria Danese e Leonardo. Quest'ultimo mi dà più pensiero del suo capo che sarà pure truce ma almeno sta al posto suo.

"Dobbiamo assolutamente parlarci Giorgio." Il mio tono è tranquillo, sono convinta che sia la cosa giusta.

"Sì ma potremmo farlo solo con Danese, quell'altro non è necessario." Sibila.

"E' vero, allora facciamo così, io chiamo il mio capo, te il tuo, ed insieme andiamo da Danese, che ne dici?"

"Mi sembra la soluzione migliore." E mi concede uno dei suoi sorrisi disarmanti.

Parlare con Marcello è facile, ma quando è il turno di spiegare il tutto a mister Security mi sento assalita da panico. Lo convochiamo nella sala riunioni più nascosta di tutte e quando arriviamo il primo che vedo è Leonardo, merda. Impeccabile completo grigio scuro camicia bianca, senza cravatta. Ha i capelli stranamente scompigliati e mi sembrano leggermente umidi, come fosse uscito da poco dalla doccia. Per fortuna chi mi viene incontro è invece Filippo al quale mi aggrappo tipo ancora di salvezza.

"Ci siamo tutti?" Danese, semplice, conciso, essenziale.

"Quasi – risponde Marcello – attendiamo altri due colleghi." E fanno il loro ingresso Giorgio con Biagio ed il loro capo. "Ora ci siamo tutti, prego Caterina."

Mi si secca la gola ma comincio a spiegare ricostruendo tutti i passaggi e mentre spiego vedo Franck Danese sempre più attento e sempre meno truce, i tratti del viso leggermente rilassati ed un'espressione concentrata e non giudicante. Forse è umano in fondo. Parecchio in fondo.

Concludo dicendo che forse questi documenti possano trovarsi ancora a Firenze magari nelle mani di qualche pubblicitario spregiudicato che non guarda in faccia nessuno pur di raggiungere il suo scopo.

"Interessante ricostruzione, combacia con quanto scoperto ieri sera – dice calmo Danese – abbiamo dei riscontri interessanti sui rapporti tra la Casini e il Mosti." Ieri sera? Mi volto d'istinto verso Filippo che mi guarda con gli occhi del cagnolino che sa di avere fato una marachella. Danese, ovviamente, non si perde la mia espressione e continua "Sì ieri mi hanno suggerito di fare questo controllo incrociato." Il suo tono è rassicurante per niente inquisitorio né giudicante.

"La Casini risulta essere stata allontanata da questa azienda a causa di comportamenti molesti ripetuti nei confronti di un collega, il che in prima battuta poteva far pensare ad una sua vendetta nei nostri confronti. In realtà l'analisi del nostro medico ha riscontrato una certa patologia che la porta a sviluppare un'idolatria al limite del fanatico, nei confronti di colleghi. Con le donne diventa un'amica onnipresente e con gli uomini diventa l'amante zerbino. Credo che abbia maturato un perverso triangolo amoroso, a modo suo, con Vanessa Alti, la collega in maternità e con Riccardo Mosti. Il quale si è approfittato di questa sua infatuazione per carpire tutti i documenti necessari a ricostruire il prototipo."

"E precisamente quando li avrebbe presi i documenti? Che qui non ci ha più messo piede da quando si è licenziata?" La mia curiosità esplode.

"Non li ha presi lei ma Vanessa, del tutto inconsapevole, peraltro, quando è stata chiamata dall'ufficio del personale. – interviene Leonardo ed un po' mi irrigidisco – doveva firmare alcuni documenti per la maternità ed ha preso anche i suoi effetti personali tra cui un drive con i files già segnati."

"Quindi voi lo sapevate già?" Domanda pacato Biagio.

"No fino a ieri il quadro non si componeva – risponde Danese – se non fosse stato per la vostra curiosità non lo avremmo capito subito. Vostra, sua." Ovviamente indica me.

"Curiosità utile direi." Rispondo sarcastica.

"Molto utile." Ribatte lui, cos'è quello che spunta un lieve sorriso? Oddio anche Darth Vader riesce a divertirsi.

"E adesso che farete?" E' la volta di Giorgio.

"Cercheremo di riprendere ciò che è stato rubato, secondo quello che consigliano gli avvocati." Ragazzi oggi è proprio in buona.

M

Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora