26 In ufficio

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L'appuntamento è per le otto con Filippo e praticamente arriviamo insieme. E' vestito come ieri sera, secondo me ha dormito da Oscar.

"Buongiorno Filo!"

"'Giorno Cate!" Un lieve bacio sulla guancia, mi sembra ingessato.

"Il materasso di Oscar non perdona specialmente le prime volte che ci dormi." Dico sorridendo.

"Mi potevi avvisare." Mi risponde ridendo e portandosi una mano sulla schiena.

"E che ne sapevo che tu ci avresti dormito ieri notte? Comunque ora lo sai."

Iniziamo a scandagliare i files ed i documenti, gli faccio vedere tutto quello che ho trovato ed anche lui conviene con me che qualcosa non torna, sì ma cosa?

Giorgio arriva nell'esatto momento in cui impreco contro Odino!

"Ehi che c'è calmati!" Mi abbraccia e il calore del suo corpo placa la mia ira, mi prende il viso tra le mani e mi bacia dolcemente. "Se combatti contro un Dio ti ci vuole l'esercito giusto!" Mi dice sorridendo.

"Sì i Cavalieri dello Zodiaco." Commenta amaro Filippo.

Il mio cervello inizia a galoppare, improvvisamente tutte le immagini cominciano a convergere, vedo Oscar fare i bozzetti delle maglie, vedo come lavora, prima disegna un pezzo, poi evidenzia la pare che gli piace, suddivide il foglio in sezioni, ogni sezione contiene una parte del disegno. Ecco cosa sono le note! Apro tutti i files le mie mani si muovono in modo convulso, stampo tutte le pagine evidenziate.

"Prendete le pagine e gli evidenziatori. Ora vi dico come fare." Filippo e Giorgio non fiatano forse per paura della mia reazione "Bene, adesso sottolineate la riga riportata nella nota di pagina."

Cominciamo a vedere emergere tanti piccoli segni che poi uniti danno una serie di combinazioni per me totalmente inutili. Poi Giorgio esclama "Biagio! Qui ci vuole Biagio." E lo chiama. Biagio arriva subito e si mette al tavolo con noi.

"Ti dicono niente questi codici?" Gli domando forse con troppa foga.

"Certo sono le formule di programmazione del prototipo per l'appalto in Canada. Dove li avete trovati?"

Gli faccio un riassunto veloce della cosa, mi sembra tutto così assurdo, soprattutto chi diamine ha preso quei codici e dove li ha portati? Mentre parlo cammino avanti e indietro, Giorgio mi segue con lo sguardo e ogni tanto interviene per calmarmi. Effettivamente perché mi agito così tanto? Perché ancora non ho il quadro completo della situazione. Ma procediamo con ordine.

"Quindi Vanessa ha redatto i documenti e questa Claudia Casini ha evidenziato le parti che poi hanno composto la programmazione del prototipo. Adesso dobbiamo capire il perché." L'analisi di Biagio mi aiuta a placare quel senso di irrequietezza che mi pervade.

"Claudia Casini lavora con Francesco Salimbeni, li abbiamo visti ieri sera." Faccio un cenno di intesa a Filippo, che ovviamente non conosce Francesco ma ha visto la scena ieri sera.

"Quindi chiamiamo Francesco e sentiamo che stanno facendo." Dice Giorgio "Però con che scusa lo chiamiamo?" Due secondi di silenzio poi esclamiamo in coro "Alessio!"

"Pronto Francesco, sono Giorgio, mi ha detto Caterina che vi siete trovati volevo sapere sei impegnato stasera? Andiamo a provare un nuovo ristorante, vieni con noi? via degli Alfani – pausa – mi fai sapere più tardi? Perfetto."

"Pronto Ale? Sono io, senti ci sta che stasera tu ti debba tenere libero per una buona causa." Poi mi giro verso gli altri "Al momento credo sia meglio non parlarne con nessuno, Filo nemmeno col tuo capo e con Leonardo. Per oggi cerchiamo di procedere senza destare sospetti."

"Il che significa che il Fenomeno ti girerà ancora intorno?" Sibila Giorgio a denti stretti.

"Io oggi non ho intenzione di mollarti, sicché al limite, il 'Fenomeno' girerà intorno a NOI." E muovo il dito tra me e lui.

"Comunque oggi staremo ad analizzare le informazioni ed i documenti raccolti, magari cercherò di tenerli lì il più possibile." Com'è tenero Filippo, è in difficoltà per via di Leonardo ma cerca di essere il più corretto possibile.

"Ragazzi ai posti di combattimento. E sentiamoci tramite cellulare, evitiamo mail e strumenti aziendali vari."

Filippo è il primo a lasciare la stanza seguito dopo poco da Biagio, così io e Giorgio restiamo soli per un breve intenso attimo.

"Non ti ho dato il buongiorno come volevo." Mi dice guardandomi con quelle bellissime pozze blu, si avvicina al mio viso, prende il mio labbro inferiore e lo succhia poi tutta la bocca. Le mie mani scorrono sulla sua schiena è possibile che una persona abbia questo effetto dirompente su di me?

"Ehmm.." un colpo di tosse ci distoglie "Scusate ma non sapevo."

"Enrico, ciao!" Sento il viso avvampare, credo di essere diventata porpora dall'imbarazzo.

"Noi andiamo, allora, ciao Enrico!" Giorgio mi prende per mano e mi porta fuori ed io inizio a ridere.

Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora