19 Caterina

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"Sì gattone che rischiava di restare digiuno."

"Che gatto è di razza?"

"O sì razza bastarda, un bel randagio rosso, Gedeone."

"Gedeone? Avrei detto più un Romeo"

"Er mejo der Colosseo!" Esclamiamo insieme e la cosa mi stupisce.

"Oggi hai parlato tanto di cartoni animati che pensavo fosse scontato Romeo."

Resto stupita dalla sua spontaneità e dal fatto che abbia ascoltato quello che dicevo mentre il povero Enrico cercava di intavolare una conversazione con lui.

"Gedeone è il fratello più piccolo dei sette fratelli in 'Sette spose per sette fratelli'" dico con un po' di vergogna "E' il musical che guardo sempre con mia mamma e mia cugina."

"Non lo conosco." Mi risponde cercando di capire se il titolo possa dirgli qualcosa.

"Ci credo è molto vecchio. Comunque lui è il più piccolo ed ha i capelli rossi." Pago il tutto poi mi volto "E te gatto o cane?" domando.

"Gatto, dei miei, che ora è da me perché loro sono a giro. Lo vuoi conoscere?" Beata sfrontatezza.

"Come se avessi accettato." cerco di essere gentile ed esco. Ma lui mi segue, insistente.

"Tanto ci vediamo domani." Non mi piace questo tono.

"Eh sì dovrete fare il giro degli altri uffici suppongo." Tesoro leggi 'levati dalle scatole'.

"Sì il capo vuole avere più notizie possibili nel minor tempo." E te pareva banda di spioni.

"Ho conosciuto il tuo capo." Mi scappa un tono sarcastico, lui mi guarda ambiguo.

"E' in gamba – sottolinea – e sa fare il suo lavoro." Risponde con ammirazione.

"Fallo anche mordere, no quello lo fa di già." E ciao filtro. Mi mordo il labbro dal nervoso. "scusa."

"Niente, per lui sarebbe un complimento." Levati quell'espressione strafottente dal viso.

"Via io vado allora. Ci si vede in giro domani." Vado veloce verso il motorino.

"Ti verrò a cercare." Anche no diamine, ma che vuoi? Ma guarda questo qui che faccia tosta.

"E' una minaccia?" Ora mi preoccupo.

"No una promessa." Solito bel sorriso e, finalmente, se ne va.

Ci mancava anche lo stalker. Oddio ma questo è accanimento karmico, che ho fatto di male? Via andiamo a casa. Metto in moto e scappo a tutta velocità, ho bisogno di mettere tanta distanza da lui e da quegli occhi vispi e furbi che mi agitano.

Oscar, ovviamente, si accorge di tutto e mi fa raccontare di Leonardo, poi di Filippo, parecchio di Filippo, poi di nuovo di Leonardo ed infine il mio argomento preferito: Giorgio. Il mio adorato Giorgio che non ho ancora sentito. Provo a chiamarlo ma non risponde. Sarà crollato sul letto, piccolo, non ha praticamente dormito e oggi è stato impegnato più di me che sono cotta come una pera.

"Guarda se è lui!" Oscar mi urla e mi desta dai miei pensieri. "Guarda se è questo Filippo."

"Ma solo a te viene in mente di cercare uno su Faccia Libro. Sei uno stalker anche te? – si finge offeso – comunque sì è lui!" un lampo gli attraversa i suoi meravigliosi occhi argentati.

"Chiedigli l'amicizia, sbrigati!" Tono perentorio e postura da maestra.

"Te sei tutto grullo, non ci penso nemmeno lontanamente." Poi però la tentazione è troppo forte e clicco quel tastino malefico e per consolarmi affondo il cucchiaino nel gelato. Devo dare ragione al mio amico però, perché alla quarta cucchiaiata Filippo mi risponde positivamente. Il poveretto viene così coinvolto, suo malgrado, in una conversazione a tre sulla chat di quel diabolico social network. Accidenti a te Zuckemberg! Poi un'idea a dir poco diabolica mi assale e digito troppo velocemente un 'ti va di prendere un gelato da me? Così conosci anche Oscar.' Il quale prova ad infilzarmi perché non ha avuto quei due giorni di tempo per prepararsi all'incontro. Ma è lo stesso eccitato.

Filippo si presenta in tenuta sportiva, sì è davvero carino, non il mio tipo ma carino. Ci accomodiamo in salotto gelato e coppette alla mano e via a continuare a parlare. Ne approfitto per carpirgli tute le informazioni possibili sull'hackeraggio di ieri notte. Lui mi racconta tante cose a differenza del suo collega fetente, non faccio in tempo a finire il pensiero che il suo cellulare squilla.

"Pronto Leo." Voglio morire, inizio a fare no con la mano, a pregarlo di non nominarmi. "Sto mangiando un gelato, no non sono a casa mia – pausa – sì con qualcuno." E si gira verso Oscar sorridendo!

Perfetto devo uscire da casa mia.

Ndg (nota di Giulia) venite sul mio blog mrsmastrina.it per contenuti e spin-off

Quel non so che di unicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora