13- Charlotte

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18:45 p.m., sul campo...

Io: «Saetta elettrostatica!!» urlai calciando la palla in rete.

Con il fiatone, decisi di sdraiarmi sull'erba e riprendere aria. Osservai il tramonto e il fiume colorato di arancione. Una leggera brezza mi scompiglia i capelli e osservai il ponte.

Quello era Blaze...e ci stava una ragazza bionda con lui ma poi se ne andò.

Io: «Ma che mi prende? Mi sento strana... è meglio se bevo dell'acqua...» dissi tra me e me.

Ma era inutile. Più lo fissavo e più mi sentivo strana...

...che sia... gelosia?

No non credo. Non è gelosia, non è niente di niente!!
Decisi di alzarmi ed andarmene e in quel momento vidi Swift passeggiare.

Io: «Ehi Swift! Ciao!» salutai l'azzurro con la mano.

Nathan: «Alis...ti stavi allenando?» mi chiese, con un tono sorpreso.

Io: «Ah si, avevo finito e ho fatto una piccola pausa...che ci fai da queste parti?» chiesi nel vederlo lì ancora con l'uniforme della scuola.

Nathan: «Beh, avevo visto Kevin prima e mi ha detto che eri qua. Ed eccoti» rispose con un lieve sorriso.

Io: «Capisco, beh, se sei qui, devi per caso dirmi qualcosa, Swift?» dissi per poi voltarmi ma lui, mi fermò, prendendomi per il braccio.

Nathan: «...mi faresti un favore?»

Io: «Mmmh?»

Nathan: «Noi due ormai siamo amici... sentirti chiamarmi per cognome mi da un po' fastidio... chiamami per nome...» dopo questa richiesta arrossì leggermente.

...c-carino.
Ma che vado a pensare?!

Nathan: «...p-per favore!»

Io: «N- Nathan. Sei contento ora?» dissi io imbarazzata.

Nathan: «Si! Grazie Alis!» disse con un bellissimo sorriso per poi mollare la presa.

Io: «B-bene, ci vediamo domani, Nathan»

Nathan: «A domani Alis!» salutò con la mano.

Si esalta per così poco. Sei così semplice Nathan Swift. Dopo di che mi incamminai e venni interrotta!

Axel: «...che scenetta toccante...»

Io: «C-cosa?! Che ci fa lui qui..? Che mi stia osservando da un po' ?!» mi bloccai solo a sentirne la voce.

Axel: «Ehi, il gatto ti ha mangiato la lingua?» mi chiese poi.

Io: «M-m-ma come osi origliare le conversazioni private degli altri?!! Haa! Che modi!» dissi ad alta voce al porcospino.

Axel: «Pff, che faccia buffa che hai in questo momento, Presidentessa...» disse con aria divertita per poi osservarmi dalla testa ai piedi.

Io: «Insomma, che vuoi? Potevi benissimo stare con quella bionda di prima..no?»

Axel: «Ah, quella ragazza dici? Beh, chiedeva indicazioni. Non era del posto e stava osservando il tuo allenamento, cos'è , credevi fosse qualcuno di speciale per me?» disse avvicinandosi pericolosamente a me.

La storia di Alis Hobbes ~ Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora