26- John Price alla Raimon

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Lunedì, ore 7:25 a.m., alla Raimon..

Io: «...»

John: «Salve!» disse salutandomi.

Io: «CHE CI FAI TU QUI?!!!» urlai a squarciagola attirando l'attenzione delle mie amiche.

Rina: «Che succeeeeEEEHHHH!!» urlò guardando il diretto interessato con una faccia schifata.

Daisy: «Geeeeeeee... guardatelo...» disse con un biscotto in mano con due occhi a mo di fessura.

Charlotte: «... John, che ci fai qui?» chiese con tono serio.

John: «Sto aspettando la Presidentessa del consiglio studentesco... dovrebbe essere qui a momenti» disse osservando il suo orologio da polso.

Rina: «Ecco...in verità lei è-» disse interrompendosi.

Io: «È assente!» dissi terminando la frase.

Il diretto interessato ci fissò confuso.

John: «Ci sarà una vicepresidentessa, no?» chiese incrociando le braccia al petto.

Rina: «Anche lei è... momentaneamente assente! Oh! Nathan! Vieni andiamo!» disse correndogli in contro per prenderlo sottobraccio, trascinandolo dentro scuola con una certa fretta.

Charlotte: «Daisy, andiamo anche noi» disse prendendo per il colletto la bruna che stava sgranocchiando il biscotto.

Daisy: «Geeeeeee.... ti tengo d'occhio John!» sussurrò mentre era trascinata da Charly.

Mi avevano lasciata sola con questo pazzo maniaco!
Dovevo escogitare qualcosa!

Vidi con la coda dell'occhio che stavano arrivando Mark e Silvia.

Io: «Con permesso... Silvia! Ciao!»

Silvia: «Presidentessa! Buongiorno!!» urlò contenta.

Oh cavolo...

Sentii una presenza dietro di me, e dei brividi mi percorsero in tutto il corpo.

John: «Presidentessa eh? Non era assente?» disse a pochi centimetri dalle mie orecchie, con un ghigno.

Io: «Cavolo... mi hai beccata...» dissi con tono ironico.

Vidi in lontananza Axel che stava immerso nei suoi pensieri, ascoltando della musica con gli auricolari alle orecchie.

In quel preciso istante alzò lo sguardo, incontrando il mio. Si fermò, notando che ero in compagnia.

Io: «Axel!» dissi correndo da lui.

John ci osservò da lontano. Mark e Silvia entrarono a scuola.

Io: «Buongiorno Axel» salutai con un sorriso.

Axel: «Giorno... e quello che ci fa qui?» disse levandosi gli auricolari, squadrandolo da cima a fondo.

Io: «Sinceramente non lo so... comunque dai, andiamo» dissi marciando al suo fianco.

Axel: «Va bene..» disse con lo sguardo rivolto verso il basso.

Osservando l'entrata, non vidi più John, e mi pareva strano. Appena arrivammo agli armadietti, Axel mi precede, dirigendosi in classe.

La storia di Alis Hobbes ~ Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora