34- Alis isolata

717 44 9
                                    

Ore 7:00 a.m., davanti alla Raimon...

Sono fuori da scuola, piuttosto in anticipo.
Osservo lo stemma della scuola con una faccia da ebete.

Oggi proprio non ci siamo...

Decido di darmi una svegliata facendo qualche tiro dietro la sede, per non farmi vedere dagli altri.

Calciavo la palla così forte che lasciai il segno sul tronco, che iniziò a puzzare di fumo.

Tra calci e pallonate, suonò la prima campanella, dove smisi e presi la palla.
Appena voltai l'angolo della sede mi ritrovai il capitano.

Mark: «Ehi Alis! Che ci fai qui?!» chiese sorpreso, per poi fissare la palla che avevo in mano.

Io: «Oh cavolo, Mark! Mi hai fatto prendere un colpo!» risposi, porgendogli la palla.

Dopo aver sistemato la palla ed aver chiuso a chiave la porta della sede, ci dirigiamo dentro l'edificio, dove incontriamo anche Jude e Axel, che si limitarono a salutarmi con la mano.

Mark si unisce a loro ed io resto sola.

Rina: «Ritardo, ritardo ritardo ritardoooo!!!!» sentii urlare dall'entrata della scuola, un esemplare di Rina Brooks che correva assatanata verso la sua classe, facendomi roteare al mio posto come una trottola.

Ma che diavolo?!

Dopo le lezioni, ore 14:09 p.m....

Io: «Ehi Rin, ragazze, andate al club?» chiesi.

Daisy: «No, devo aiutare in casa oggi...» rispose lei.

Charlotte: «Devo andare a comprare un set di tazze indiane...» disse la seconda.

Rina: «Io no, ho delle commissioni da fare per mia madre...» rispose infine lei.

Io: «Ah ok, capisco... va bene, ci vediamo dopo...» conclusi io, vedendole scappare assieme.

Ok...

Mi diressi al club di calcio e... una volta dentro trovo un bigliettino sul tavolo:

"OGGI NIENTE ALLENAMENTO."

Ok...(Pt.2)

Esco e vado ad appoggiarmi all'albero consumato, sospirando, mi lascio cadere e prendo il telefono.

Chiamo mia madre.

Mamma: «Ehi amore, che c'è?» mi chiese dall'altro capo del telefono.

Io: «Mamma... oggi non è proprio giornata... è come se tutti mi stessero evitando...» le dico.

Mamma: «Tesoro, stai tranquilla, magari è un periodo pesante a scuola, tra verifiche e test, può capitare... non preoccuparti. Tu continua come hai sempre fatto!» mi incoraggiò lei.

Io: «Si... grazie mamma! Salutami nonna e Austin!» dissi per poi chiudere la chiamata.

Mi alzai da lì e mi diressi nell'aula del consiglio degli studenti.

A quest'ora non ci sta nessuno.

Ci andai a passo lento e pensai al comportamento di oggi che avevano tutti...

Mi stanno evitando...

Mi fermai davanti al l'aula a testa bassa, cercando di tornare in me, ma la tristezza ha la meglio.

Entrai e mi chiusi la porta alle spalle, per poi poggiare la mia borsa sulla scrivania e mi sedetti sulla sedia in pelle girevole.

Mi ci rilassai chiudendo gli occhi, cercando di scacciare la tristezza e d'impulso presi il cellulare e scrissi vari messaggi alle ragazze.

La storia di Alis Hobbes ~ Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora