Quarantaquattro

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"Sto sanguinando
L'ho detto nel caso l'ultima cosa
che posso fare sia farti star male
Io sanguinerò per te
Così sbuccio la mia pelle
e conto i miei peccati
e chiudo i miei occhi
e faccio entrare tutto dentro
e sto sanguinando
Sto sanguinando per te"
-Imagine Dragons, Bleeding out-

Syria

Ci ho provato a non cedere. Ci ho provato tutte le volte che Jax mi ha invitata a questi incontri serali di boxe, e io mi ripetevo che non era un'attività legalizzata, che sarei potuta finire nei guai, che a Ryan non potevo dirlo, che avrei dovuto mentire, che non ne sarebbe uscito fuori nulla di buono.
Ma stanotte Ryan ha il turno in ospedale e non c'è. E una familiare malinconia per questo sport che amo, mi ha presa d'assalto. Tanto che all'ennesimo invito di Jax mi sono sentita come se non aspettassi altro. Una mano tesa al momento giusto. Solo che quella mano probabilmente non mi avrebbe portato verso la salvezza, ma verso un mare di casini.
Comunque quella consapevolezza non era abbastanza forte da sovrastare l'eccitazione. Non stavolta.
E l'avevo relegata in un angolino, perché non mi desse fastidio.
Sono le dieci di sera quando dei fari compaiono in fondo al mio vialetto, e io esco di casa con i jeans e una felpa con il cappuccio a coprirmi la testa. Neanche stessi scappando dalla mia stanza per una festa notturna a cui i miei genitori non vogliono che vada.
" Sapevo che prima o poi saresti venuta con me" mi saluta Jax, fin troppo contento, dopo che sono salita sulla sua macchina sportiva nera e ho chiuso lo sportello.
" Sei sicuro di te stesso in maniera parecchio esagerata. Francamente, non so fino a che punto tu possa permettertelo"
Si mette a ridere mentre fa partire il motore.
" No, non è questo. Era evidente che una parte di te lo desiderava Syria. Questo sport è puro istinto. O meglio, buona tecnica e puro istinto. E chiunque ci stia dentro, quell'istinto finisce per utilizzarlo soprattutto per vivere, non soltanto quando si indossano i guantoni. É il nostro mondo tesoro, è normale che l'istinto ci guidi dritti verso quella direzione"
" Però, quanti paroloni. Il tuo discorso sembra la propaganda di un politico prima delle elezioni. Dacci un taglio"
Tento di metterlo a tacere ma non ha tutti i torti. Questa voglia di accompagnarlo a vedere un incontro di boxe, viene da una parte così profonda di me che può essere davvero solo istinto. E non è un mistero quanto questo mi guidi ogni giorno.
" Non è un'esclusiva del tuo fidanzato-quasi-dottore saper parlare bene. A proposito, dove l'hai lasciato?" mi chiede con un sorriso sarcastico. "Poteva venire con noi"
Lo fulmino con lo sguardo.
" Ha il turno di notte. O io non sarei qui" gli sto chiaramente lasciando intendere che è meglio per lui starsene al suo posto e non far uscire questa storia dall'auto.
" Sei convinta che non l'accetterebbe questo lato di te eh? Ryan è proprio l'ultima persona con cui avrei detto potessi stare. Ma lo vedo bene che c'è qualcosa fra voi che annulla qualsiasi differenza"
Si, c'è senza dubbio qualcosa. Quel tipo di qualcosa che non si potrebbe cancellare neanche volendo.
Quel tipo di qualcosa che speravo avrebbe tenuto Ryan al mio fianco, nonostante tutto quello che sarebbe venuto fuori un giorno.

Non mi piace neanche un po' il modo in cui questi uomini mi guardano. Ma basta un'occhiata di Jax per rimetterli in riga. Ci sono soltanto altre due donne oltre me, attaccate al fianco di ragazzi muscolosi e tatuati.
Altri due tipi si stanno sistemando sul ring enorme posizionato al centro della palestra, una palestra ricavata da un magazzino vuoto sotterraneo. É  difficile che qualcuno la noti, specie considerato che la zona è isolata e sperduta, siamo letteralmente al confine della città.
E si, per un momento ho pensato che Jax mi stesse portando in un bosco per farmi a fettine.
" Stasera non combatto, preferisco restarti accanto"
" Peccato, mi sarebbe piaciuto vederti rientrare con qualche graffietto" lo stuzzico.
Sto scherzando, è ovvio. Alla fine lo considero davvero un amico, un amico diverso dato che abbiamo un rapporto particolare, che non ha nulla a che vedere da quello costruito con Jordan, ma pur sempre un amico. Come ha detto lui, abbiamo bisogno di una persona vicino a noi che condivida le nostre stesse passioni. E se anche questo sport sembra essere l'unica cosa che ci lega, non è certo una cosa di poco conto.
" Oh Syria, credo non sarebbe successo in ogni caso. Sono finiti i periodi in cui le prendevo fino a riempirmi di lividi"
"Buon per te"
Assistiamo a ben tre incontri.
La gente intorno a me fa il tifo, anche se non ci saranno più di una ventina di persone, e io più che urlare per l'uno o per l'altro, osservo con occhi da falco ogni possibile nuova mossa o tecnica da poter aggiungere al mio repertorio.
Ognuno di loro ci mette inevitabilmente del suo, e non mi lascio sfuggire niente.
Posso anche constatare di persona che Jax non ha mentito: chi combatte non è un pazzo assetato di sangue, ma si trova qui perchè vuole praticare questo sport, ha bisogno di migliorarsi, di sfogarsi, o vuole un momento di gloria. Gloria ottenuta secondo le regole di questo sport. Ci sono due arbitri che si alternano e non si va oltre i lividi lasciati da pugni troppo potenti. Non si può colpire la faccia nè altri punti sensibili.
Nessuno rischia la vita insomma. Altrimenti non lo avrei mai sopportato, nè avrei perdonato Jax per le bugie e per gestire un posto che non fosse sicuro. Per quanto le circostaze lo permettano.
Sono le due di notte quando la palestra si svuota e torniamo in macchina.
" Ci verrai di nuovo se te lo richiederò?"
" Forse. Se non verrò divorata dai sensi di colpa" e sto scherzando solo a metà.
Ci immettiamo nella strada quasi deserta, e io mi ricordo di accendere il cellulare. Subito l'icona dei messaggi e quella delle chiamate cominciano a lampeggiare.
Ho venticinque chiamate perse di Ryan. Venticinque.
Che risalgono a più di un'ora fa.
E altre dodici di Jordan.
Che cazzo è successo? Il mio cuore comincia una folle corsa che si arresta contro il petto, poi prende la rincorsa e riparte, e continua a bussarmi lì tanto forte da far male. Potrei sanguinare da decine di ferite e comunque continuerei a sentire solo il mio cuore. E la paura, la paura che striscia nella testa, che striscia su per lo stomaco, che mi divora.
" Jax accelera, devi riportarmi a casa. É successo qualcosa"
Non sento la sua risposta, perchè provo a chiamare Ryan e Jordan sui cellulari, ma non rispondono.
Cos'è, il karma? La mia punizione?
" Jax per favore fa presto!"
E il mio cuore non la smette di correre.
Dio ti prego fa che stiano bene, ti prego non fargli del male. Non fare del mare al mio Piccolo Re, lui è tutta la mia vita adesso.

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