Cinquantuno

4.2K 323 138
                                    

"Dove c'è il desiderio
ci sarà una fiamma
Dove c'è una fiamma
qualcuno è destinato a bruciarsi"

-Pink, Try-

Ryan

Ma si può sapere dove accidenti é finita quella felpa? Questa stanza non può mica ingurgitare i miei vestiti.
Ci arrivo solo dopo aver setacciato per intero l'armadio a capire dove può essersi nascosta.
Anzi, chi può avermela fregata.
Ultimamente Syria ha la brutta abitudine di prendere la mia roba senza chiedermi il permesso, e tenersela fino a tempo indeterminato.
Non che mi dia fastidio vederla indossare le mie cose, ma qui sta sparendo mezzo armadio.
Si è già appropriata di tre magliette con il logo dei miei gruppi musicali preferiti, un paio di camice, un bracciale, una sciarpa e una saponetta -si, una saponetta, le piaceva l'odore ha detto.
Almeno, queste sono le cose che mancano di cui sono a conoscenza.
Mi sa che ha frainteso il concetto di condividere.
Mi siedo sul bordo del letto e la chiamo al cellulare.
" Tutto bene Piccolo Re?"
" Syria, mi hai svuotato mezzo armadio per la miseria, dov'è la mia felpa rossa?"
" Ce l'ho io" conferma tranquilla.
" Mi serve"
" Ryan, devo dirti una cosa importante. Dobbiamo essere sinceri l'una con l'altro no? Bene, penso che sia giusto che tu sappia. Il rosso ti sta da schifo. Sul serio, non ti sei accorto di come sbatte sulla tua pelle? Ti ho fatto un favore a togliertela di mezzo, a me del resto sta bene, perciò la tengo io"
Impossibile. Questa ragazza é impossibile.
E l'ho già detto che mi manderà fuori di testa?
" Non ci provare. Ho un'ora libera per chissà quale miracolo divino, e volevo andare a correre. Ho tutte le felpe a lavare, mi serve quella, dov'è? Puoi portarmela? Dove sei tu piuttosto?"
" In palestra, ho una lezione con Jax, non posso neanche restare al telefono, te la restituirò più tardi ok?"
" No, Syria, mi serve adesso..."
Ha attaccato.
Ha attaccato per correre da Jax, il suo super allenatore preferito.
É più forte di me, credo che la vena sulla mia fronte non la smetterà mai di pulsare sapendola con lui.
É uno dei motivi per cui ero restio a lasciare il lavoro, così non posso più passare dalla sua saletta e soffermarmi a guardarla.
Guardarla, non spiarla.
Semmai, é Jax che tengo sott'occhio.
Devo controllare fino a che punto le mette le mani addosso per allenarla.
Questa cosa proprio non mi va giù.
Dopo questo, il bisogno di farmi una corsa é solo aumentato, perciò se lei non può portarmi quella stupida felpa, andrò a cercarmela io.
Fuori c'è troppo freddo per uscire con una maglietta e nient'altro.

Una volta in camera sua, vengo assalito da una leggera confusione all'idea di dover frugare dentro il suo enorme e strapieno armadio.
Un armadio che non contiene solo vestiti no, ma un sacco di altre cose che non sapeva dove conservare e voleva tenere in camera.
Come una spropositata collezione di candele profumate. Va pazza per le candele, e proprio non l'avrei mai detto che potesse avere una passione del genere.
Una decina sono finite perfino in camera mia, e non ho idea di come sia successo. O meglio, un giorno c'è n'erano due, il giorno dopo si erano quadruplicate. E adesso la mia stanza profuma tutto il tempo di ragazza.
Buttati Ryan, forza e coraggio.
Perché l'armadio di una donna è sempre tanto spaventoso poi?
Rovisto nel primo cassetto, e trovo un album di foto.
Mmh. Syria non mi ha mai mostrato foto di quando era piccola.
Non resisto, scivolo a terra e comincio a sfogliarlo.
Sono immagini di quando era bambina, un'adorabile Treccine Rosse che però non aveva né le treccine, nè i capelli rossi, ma una chioma di folti ricci castano chiaro.
Curvo le labbra all'insù mentre guardo i suoi sorrisi sdentati, i vestiti che indossava a carnevale, i compleanni, qualche fotografia di quando aveva poco più di qualche mese, e l'unico segno che mi permette di riconoscerla sono i suoi occhi.
Curioso, cerco altri album sperando di trovare foto di lei un po' più cresciuta, ma scopro con dispiacere che non c'è ne sono più. Sembra che la sua vita si sia arrestata alle scuole elementari, e sia ripartita quest'anno.
Proprio non posso saperlo com'eri e chi eri in questi ultimi tempi, vero Treccine Rosse?
É meglio che torni a cercare la felpa. Frugo ancora un po', ma sembra non essercene traccia da nessuna parte. Non è ripiegata nei cassetti, non è appesa con il resto dei vestiti, non è sull'attaccapanni al muro.
Soltanto prima di richiudere l'anta dell'armadio, vedo un borsone sportivo simile a quello con  cui va in palestra sul fondo, nell'angolo buio, e spero tanto che sia lì.
Lo trascino fuori, é stranamente pesante -tanto che per un attimo mi chiedo se non nasconda un cadavere- ma poi sorrido della mia stupidità.
Lo apro, e quello che ci trovo dentro mi fa comunque fare un balzo e mi lascia qualche secondo sotto  shock.
Soldi. Banconote. Un borsone strapieno di banconote da cento dollari.
Che significa? E questo adesso che diavolo significa?
Non è strano che la gente nasconda i soldi in casa, ma qui stiamo parlando di un patrimonio.
Perciò, punto primo, come fa  Syria -un'adolescente- ad avere così tanto denaro? A cosa mai potrebbe servirle? E secondo, perchè tenerli tutti nascosti? Perchè non portarli in banca, aprire un conto?
L'unica risposta che mi passa per la testa, non mi piace affatto. L'unica risposta che mi viene in mente, è che questi soldi non siano puliti. E credo anche che, in qualche modo, possano entrarci qualcosa con quella parte della sua vita di cui non parla.
Mi allontano da quel borsone, indietreggio finchè le gambe non toccano il letto, e mi ci lascio cadere sopra. Non lo rimetterò al suo posto. Non farò finta di niente. So che non la prenderà bene quando scoprirà che le ho messo a soqquadro l'armadio, ma devo sapere.
Adesso devo sapere, ogni cosa. Mi deve assicurare che la Treccine Rosse che ho conosciuto finora esiste, che non era una copertura, che non è stata davvero una proiezione della mia testa, che non nasconde niente di... niente di... non lo so, illegale?
Mio Dio, non posso pensare che quella ragazza che ho stretto ogni notte fra le braccia -quella ragazza che ho amato, che ho presentato a mio padre, che mi ha riempito il cuore di parole bellissime- non sia chi dice di essere. O che nasconda qualcosa di grave.

I pensieri non la smettono di girare a vuoto fino a quando Syria, quasi un'ora dopo, entra in camera.
Un'occhiata perplessa a me che me ne sto lì sul suo letto con lo sguardo terrorizzato, un'altra stupita al borsone fra me e lei. E di nuovo un'altra occhiata a me, consapevole stavolta. Consapevole di non potersi nascondere più.
" Cercavo la felpa" le spiego. Chissà perchè mi preme assicurarle che non stavo curiosando fra la sua roba.
" È in lavatrice" mi spiega, con un filo di voce.
É sbiancata. Non si permette quasi mai reazioni evidenti, ma stavolta è sbiancata.
" Che ne dici, la smettiamo con le bugie?" sibilo amareggiato.
" Non ti ho mentito"
" Giusto, perchè tu non menti. Tu ometti" ricordo, sardonico.
" Che film ti sei fatto? Sono soldi, non è un corpo, non ho ammazzato nessuno" ribatte sulla difensiva.
" Si ma sono un sacco di soldi e non mi risulta che tu lavori, quindi ti prego, spiegami, perchè sto tentando con tutte le mie forze di non pensare a te che che spacci, rubi, o qualsiasi altra cazzata si possa fare per guadagnare tutti quei soldi e poi doverli nascondere in casa"
" Spaccio? Rubo? Spero tu stia scherzando. Quei soldi sono puliti, me li sono guadagnata Ryan!"
" Come cazzo puoi averli guadagnati Syria? Non lavori neanche! Ed è chiaro che li stai nascondendo, perchè altrimenti li terresti in banca"
" Sono minorenne, se dovessi gestire i soldi in una banca o in un conto mi servirebbero i miei genitori, e come vedi non abbiamo un buon rapporto nè li vedo spesso. E siccome sono davvero miei, e me li sono sudata -letteralmente- li tengo io"
Se li è sudata. Letteralmente. Questo tunnel avrà mai una fine? Una luce? Me la darà questa benedetta spiegazione?
Si passa le mani fra i capelli, frustrata, da un calcio al borsone, sospira.
" Non è soltanto un hobby la boxe. Facevo anche delle gare"
" Che tipo di gare? Syria, non stiamo parlando di gare clandestine nei sotterranei di qualche college vero? Dimmi che non combattevi illegalmente per soldi, facendoti riempire di botte "
" No!"
Mi guarda come se fossi pazzo. Non mi offendo, perchè almeno mi da la certezza di quanto sia vero quel no sputato con la voce rotta e la mano sul cuore.
" Che gare erano allora? Gare organizzate dalla tua palestra?"
Mi sembra di procedere a tentoni nel buio, aspettando di sbucare da qualche parte. E sperando che sotto i miei piedi ci sia ancora terreno su cui camminare, e non un enorme vuoto che mi farà precipitare giù.
Quanto male stai per farmi Treccine Rosse? Quanto?
Quasi quasi non lo so se lo voglio sapere ancora chi eri, se li voglio conoscere più i tuoi segreti.
Il suo atteggiamento cambia all'improvviso. Cerca di farsi calma, di farsi passare la frustrazione, e viene ad accovacciarsi davanti a me. Mi prende le mani e le stringe, mi fissa dritto negli occhi.
E capisco che ci siamo, che finalmente sto per sapere tutto.
" Gare nazionali. Facevo pugilato a livello agonistico Ryan. E l'ultima, l'ho pure vinta. Sono la campionessa in carica del mio Paese"

Mi Accarezzi L'Anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora