Ventisei

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"E sto pensando a come
le persone si innamorino
in modi misteriosi
Forse è parte di un piano specifico
Continuerò a fare gli stessi errori
sperando che tu capirai"
-Ed Sheeran, Thinking out loud-

Syria

"Complimenti, sei andato a leggere il mio cognome sui fogli dell'iscrizione" ironizzo.
Ma non prendo in giro nessuno.
Il mio sarcasmo é così accentuato da suonare evidentemente falso, sento ogni piccolo muscolo della faccia tendersi e avrò di certo spalancato gli occhi in modo involontario.
Non sono propriamente i segni di chi è rilassato.
Jax mi fissa con le palpebre strette a due fessure.
" Syria" mi ammonisce.
" Jax" dico, imitando il suo tono.
Alza le mani e comincia a indietreggiare. "D'accordo, come vuoi"
Non pensavo lasciasse cadere tanto presto l'argomento.
Ma di preciso, cosa significa 'd'accordo, come vuoi'?
" Ehi! Che intenzioni hai?"
" Proprio nessuna, te lo assicuro. Credi che andrei a dirlo in giro? Mi fai così bastardo? É evidente che vuoi un po' di pace, sbaglio?"
" Voglio una vita normale" rispondo senza riflettere, con una naturalezza che mi sorprende.
Cos'è questa voglia di parlarne con lui?
Deve essere perché comunque ormai lo ha scoperto, e qui non c'è nessun altro che abbia anche soltanto una vaga idea di quello che sono stata per diciassette anni.
Sono convinta che ciò che mostro di me a chi mi sta vicino sono sicuramente io, ma tenendoli all'oscuro del mio passato, si può dire che mi conosceranno mai veramente?
" A volte le cose belle si trasformano e ti stravolgono la vita in peggio" osserva con un sorriso triste.
Mi fa una carezza e strofina il pollice sulla mia guancia per qualche secondo. "Puoi stare tranquilla con me"
Gli credo. Mi fido.
É Jax, ma mi fido.
L'ho giudicato troppo presto. E troppo male.
" Voglio essere tuo amico" mi annuncia.
" Perché?"
" Perché in te rivedo me stesso. Sei tosta, non ti lasci mettere i piedi in testa. E poi abbiamo la stessa passione e lo stesso amore per la boxe"
" È un buon punto di partenza" concordo.
Mi fa l'occhiolino e mi porge i guantoni. "Forza, scaldati un po'. Io ho già dato per oggi"

   ☆☆☆

Sto tentando di darmi una sistemata e di rendermi carina per l'appuntamento.
Ma non per Harry.
Ovviamente per Ryan.
Anche se non è con lui che uscirò, e non ho idea di quale ruolo prenderà in questa storia.
A proposito, come pensa di scoprire dove andremo? Ha intenzione di pedinarci forse?
Metto momentaneamente da parte le mille domande che mi affollano la testa per concentrarmi sul rossetto scuro che sto stendendo sulle labbra.
Si abbina bene alla gonna non troppo elegante che ho indossato insieme ad una maglia aderente in pizzo bianco.
Si, so che per finire ci sarebbero state meglio un paio di scarpe col tacco, ma non sono di certo il tipo e perciò le ho sostituite con delle Converse nere.
Sante Converse: stanno bene con tutto.
Sto cercando il mio immancabile giubbotto di pelle quando bussano alla porta principale.
Scendo le scale e apro con calma, sforzandomi di metter su un bel sorriso.
" Ciao Harry, ti aspettav... Ryan?"
" Ehm, si" mormora, squadrandomi tutta e soffermandosi con una particolare attenzione sulle gambe e sulla bocca.
Sposto le mani sui fianchi e glielo lascio fare.
A quale ragazza non piace essere studiata così dal ragazzo per cui ha preso una sbandata?
" Vuoi dare un'occhiata anche dietro? Basta chiedere e mi giro"
Alza gli occhi al cielo e poi li porta sui miei. "Sei molto bella Syria"
" Grazie" rispondo abbandonando il tono provocante.
" Allora, a che ora passa a prenderti Harry? Guardo dalla finestra da mezz'ora"
E lo ammette pure.
" Sparisci" ribatto, pronta a tornare dentro e chiudere la porta.
" Bella macchina"
Il suo commento mi blocca, esco fuori e vedo una macchina rossa dall'aria antica parcheggiare sulla strada.
È lui. Spegne l'auto e si abbassa per trafficare con qualcosa sul sedile accanto.
Riemerge con un mazzo di fiori bianchi.
" Oh mio Dio" mormoro contrariata, passandomi una mano sulla fronte.
" Cosa?" chiede Ryan, che non si schioda dal muro.
" Li odio i fiori. Odio l'usanza di regalarli agli appuntamenti, odio averne in giro per casa. Non sono mica morta, perché dovrei tenerli in camera se non mi ricordano nulla di bello? Se proprio voleva comprarmi qualcosa non poteva essere almeno commestibile? Che so, una fetta di torta, una scatola di cioccolatini..." bisbiglio. Sto straparlando.
E Ryan si morde le labbra per non scoppiare a ridere.
Intanto Harry sta facendo il giro della macchina a testa bassa.
Quei fiori non possono essere quello che sembrano.
" Crisantemi. Mi ha comprato dei crisantemi" osservo incredula.
" Non ti piacciono?" mi sfotte.
" Non so voi, ma in Italia questi sono proprio i fiori che portiamo ai cimiteri!" spiego sempre a voce bassa.
Dopo questa Ryan rischia di soffocare per le risate. Si volta e finge di tossire mentre Harry ci raggiunge e mi saluta con un bacio sulla guancia.
A lui stringe la mano.
" Sei stupenda Syria. Ti ho portato dei fiori: ho scelto questi perché ho letto che sono portatori di bene e gioia"
Ah si?
Me li porge.
E io non riesco ad allungare la mano per prenderli.
Non ce la faccio, non ce la faccio, non ce la faccio.
Non sono superstiziosa ma di portare quei crisantemi in casa mia proprio non se ne parla.
" Ryan, li tieni tu visto che noi abbiamo un tavolo prenotato?" chiedo gentile.
Sotto sotto però lo strozzerei. É inutile che tiene quella mano davanti alla bocca, me ne sono accorta benissimo che gli viene da ridere ma dieci minuti.
" Certo, li metto in un vaso e domani mattina te li riporto"
Col cavolo.
" Ti trovo bene Harry" aggiunge amichevole.
" Ehm. Grazie. Cosa fai qui?"
" Oh nulla. Sono il suo vicino di casa, passavo per salutarla. Dove hai intenzione di portarla?"
Non ci credo, sta indagando per poterci seguire.
E Harry gli da nome e indirizzo del ristorante senza fare storie.
" Ma sul serio? Non ci posso credere, più tardi vado lì anch'io con un mio collega!"
Oh, questa me la paga.
" Che coinidenza"
Harry inizia ad essere sospettoso.
" Si vero? Bene, divertitevi allora. Io vado a mettere questi bellissimi fiori in un vaso. Ci vediamo eh" mi fa l'occhiolino alle spalle di Harry e si allontana verso casa sua.
Giuro che se in questo ristorante ci sarà del cibo molto unto e pieno di salse nello stesso raggio di Ryan, farò in modo che abbia un incontro ravvicinato con quella sua bella camicia bianca.

Mi Accarezzi L'Anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora