Settanta

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"E voglio baciarti, farti sentire bene
Ma sono così stanco
di condividere le mie notti.
Voglio piangere e voglio amare
Ma ho esaurito tutte le mie lacrime
Per un altro amore
ho esaurito tutte le mie lacrime"
-Tom Odell, Another Love-

Ryan

Mi prenderei a pugni da solo. Non lo so neanche io cosa voglio, vero?
Immagino sia una caratteristica della mente umana: essere sempre in lotta, cercare di districarsi fra le varie possibilità provando a capire quale sia davvero quella migliore. Gettarsi su una delle tante, domandarsi se non fosse stato meglio afferrarne una che invece abbiamo lasciato indietro.
Continuiamo a navigare in quel mare di possibilità senza certezze, ecco cos'è che facciamo, sarà per questo che continuiamo ad arrovellarci sulle stesse questioni ancora e ancora?
Non so cosa sia stato alla fine a convincere Syria a lasciarmi andare, quel giorno. Se la mia faccia stanca, il mio tono esausto, le mie suppliche, i mie discorsi, le mie paure.
Però l'ha fatto. Per stavolta mi ha ascoltato. Sembra che io sia riuscito a convincerla di stare meglio senza di lei piuttosto che con lei.
Sono dieci giorni che non abbiamo contatti.
Dieci giorni.
Così tanto senza vederla, pur avendola a una manciata di metri da me. Vicina, vicinissima.
So che continua a frequentare regolarmente Jordan, ma lui non mi parla di lei.
So che frequenta con la stessa regolarità anche Jax perchè noto spesso la sua auto sul vialetto qui accanto.
So che ha perso l'ultimo anno di scuola, e non riuscirà a diplomarsi.
Ma non so come sta.
E nonostante tutto -nonostante sia io quello incazzato, quello che almeno un po' dovrebbe odiarla- mi tormento quando, soprattutto la notte, la penso da sola in quella casa grande.
Sola a dormire in un letto che aveva imparato a condividere, sola se dovesse sentirsi male, sola mentre sente la mia mancanza, sola a sopportare quel vuoto che nessuno lì dentro la aiuta ad attutire.
Almeno io ho papà e Jordan che ci provano.
Un'altra cosa che mi tormenta, è l'ultima domanda che mi ha rivolto.
'E se tornassi in Italia?'
Adesso ogni mattina mi sveglio e penso che potrebbe sparire da un momento all'altro.
Penso che potrei trovare il camion dei traslochi sul suo vialetto, penso alle finestre che potrebbero restare chiuse, penso alle luci che non vedrei più accendersi nella casa accanto.
E allora saprei che è andata via. Troppo lontana da questa città, troppo lontana da me.
Anche se le ho detto che sarebbe meglio saperla fuori dalla mia vita, non ne sono poi tanto sicuro.
Come ho già detto, non lo so neanche io cosa voglio.
A quanto pare non riesco a smettere di avere paura. Per una cosa o per un'altra, ho sempre paura.
Se rinuncio a lei, paura che vada via e di aver fatto la scelta sbagliata.
Se me la riprendessi, di non riuscire a vivere la vita serena che mi sono sempre augurato.
No, dentro di me lo so che ho fatto la scelta giusta.
Sono fin troppo facili i primi mesi, quando tutto va bene. Quando c'è l'euforia, quando si ci concentra solo sulle emozioni.
Ma col tempo, le abitudini e i caratteri si scontrano, e si può scoprire che non si è fatti per stare insieme.
Fa male ma è la vita, è la normalità, è quello che succede a un mucchio di coppie.
E credere di essere diversi o speciali, è davvero la cosa più stupida di cui un essere umano possa convincersi.
Siamo tutti uguali. Lo dice Dio, lo ripetono a scuola, lo ripetono tutti.
A mente lucida mi accorgo che oggi, una vita con lei non era possibile costruirla.
Syria ha lavorato per anni per crearsi un futuro che aveva solo interrotto, non abbandonato. E quel futuro è distante migliaia di chilometri da qui. Quel futuro è in Italia.
Forse sarei stato in grado di trattenerla per qualche tempo, ma a lungo andare mi avrebbe odiato e sarebbe finita comunque.
Il suo spirito e la sua stessa anima, si stavano già ribellando. Per questo aveva fatto quello che aveva fatto.
Oggi non lo possiamo più vivere questo amore.
Anche se quando penso a lei, ciò che sento non vuole scemare.
Non mi pento di averla incontrata. Di aver vissuto appieno questa ragazza folle, determinata, bellissima, intraprendente, luminosa. Che ha ricevuto pochissimo amore, ma che a modo suo me ne ha dato tanto.
Non mi pento di averla amata.
E non la odio.
Ma non possiamo più alimentarlo quell'amore.
Quello che spero adesso, è che prima o poi si trasformi in affetto. In ricordi dolci e piacevoli. Che il dolore svanisca.
Tempo, serve tempo.

Mi Accarezzi L'Anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora