Capitolo ottavo - Parte Prima: Fuga

223 26 40
                                    

"Now I feel the fear rising upClimbing up, taking over my bodyAnd I feel my pulse starting upWaking me again"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Now I feel the fear rising up
Climbing up, taking over my body
And I feel my pulse starting up
Waking me again"

-Set me on fire (Flayleaf)  

Il padrone di casa, cercando di trovare la concentrazione necessaria, storse le labbra chiedendo alla sorella di fare un calcolo veloce: quante voci sentiva? Quanti passi? Erano più o meno di loro? Ma Alexandria si limitò a digrignare i denti, ind...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il padrone di casa, cercando di trovare la concentrazione necessaria, storse le labbra chiedendo alla sorella di fare un calcolo veloce: quante voci sentiva? Quanti passi? Erano più o meno di loro? Ma Alexandria si limitò a digrignare i denti, indispettita: «Se ti chiedo una via di fuga è perché non siamo in grado di contrastarli al momento, quindi, per l'amor del cielo, vuoi dirmi se c'è o meno un modo per andare via da qui senza che ci vedano?» Il suo fu poco più di un sussurro, ma arrivò chiaro alle orecchie dell'uomo che, stringendo la morsa sulla lingua, provò a mantenere la calma - la pace che si era costruito in quell'angolo di mondo stava per essere fatta a pezzi e non era certo di essere pronto a dirgli addio - ci erano voluti anni per ottenere quella parvenza di normalità! Eppure, volente o meno, il destino stava scegliendo per lui, indirizzandolo ancora una volta verso Salomone.
Abbandonare quella casa, pensò amaramente, avrebbe equivalso a ritrovarsi senza un luogo in cui stare e fuggire da Venezia lo avrebbe costretto a perdere il proprio lavoro e ciò che aveva costruito sino a quel momento, trasformandolo nuovamente nella Chimera che avrebbe desiderato non essere più, ma che alternative aveva, se non desiderava diventare una cavia da laboratorio? 
Dalle labbra sottili gli sfuggì un sospiro greve. La consapevolezza di non aver altra scelta se non quella di scappare con i fratelli si fece tanto concreta che, alla fine, si ritrovò a far loro un cenno. 

Passo dopo passo, senza guardarsi indietro, Zenas si avviò verso la piccola scala a chiocciola che conduceva al piano superiore. L'esperienza gl'impedì di restare incagliato tra un gradino e l'altro, ma Levi, dal canto suo, si ritrovò a inciampare più volte durante la salita. Le sue imprecazioni li accompagnarono fino al pianerottolo successivo, mentre Alexandria, a chiusura della fila, cercava in tutti i modi di non commettere i medesimi errori. Nonostante tenesse una mano in avanti, pronta ad afferrare il ragazzo che aveva davanti in caso di caduta accidentale, o trovare appiglio se mai fosse stata lei quella a ruzzolare, la giovane non distolse gli occhi dalla porta d'ingresso, sempre più lontana, così come fece Akràv. L'ansia stava crescendo in tutti loro con prepotenza, lo sentiva nelle ossa senza dover soffermarsi a guardare le espressioni dei fratelli - eppure gli parve di essere l'unico a provare anche un po' di paura. Per quale ragione però? Perché stava per dire addio a tutto? Perché in gioco c'era la sua vita e quella dei membri della sua famiglia? Oppure perché una cattura avrebbe significato non rivedere Salomone?

Le Chimere di Salomone: il ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora