«No!»
«E dai andiamo! Devi sopravvivere in qualche modo!»
«Se ti interessa anche quelle persone all'interno di quella casa devono sopravvivere, e no, non ci pensò proprio a rubare. La prima volta che lo feci mio padre mi caccio di casa, eri presente no?»
«Ma adesso lui non è qui! Puoi fare quello che ti pare!»«TSK!» Il ragazzo sbottò irritato.
«Facciamo così...» sospirò la dea «... non ruberai soldi e ne bigiotteria, solo cibo. La prima volta avevi rubato monete e non roba da mangiare! E ti eri pure promesso che non avresti più rubato soldi, e non cibo!.»
La neve cadeva lenta, una leggera brezza schiaffeggiava i visi di entrambi i ragazzi. Le case erano totalmente al buio. Nessuna luce splendeva all'interno di esse. Come facessero a resistere senza calore era un mistero. Forse il fatto che gli abitanti dormissero con delle coperte molto pesanti li aiutava a stare al caldo o semplicemente, avevano imparato a conviverci. A quanto pare la primavera sarebbe arrivata molto in ritardo quell'anno, ma nonostante tutto, i piccoli e grandi animali si svegliavano dai loro letarghi. I loro istinti gli dicevano già cosa fare.
Il rosso si portò le braccia al petto. Per fortuna tutti stavano dormendo a quell'ora, altrimenti avrebbero fatto una figuraccia pazzesca con il loro sbraitare.
Stava considerando quello che la dea gli aveva appena proposto; ha ragione - pensò - avranno di sicuro altre monete con cui sfamarsi, dopo tutto : meglio il cibo che il denaro - continuò a considerare il rosso. I suoi capelli lunghi erano del colore delle fiamme, metà della sua testa era rasata, e la radice era di un rosso più scuro e denso. Ne prese una ciocca e la fece attorcigliare intorno al suo dito indice, mentre i suoi pensieri gli invadevano il cervello, e da quanto erano profondi gli sembrava di sentirli nelle sue orecchie.«Allora?»
«Allora...?» il rosso era stato risvegliato dalla voce della dea. «Hai vinto : prenderò solo il cibo.»La dea si leccò i baffi. Anche lei era affamata, e ora che aveva un umano a cui badare insieme dovevano procurarsi del cibo, e tutto quello che serviva a sopravvivere in quell'inverno gelido che sembrava non finire mai. Avevano provato a cacciare, ma il giovane e la dea non erano portati per la caccia.
Erano passati solo tre giorni da quando era stato cacciato di casa. Aveva rubato dei soldi a un'altra famiglia povera. Quando il padre lo venne a sapere, si infuriò molto pesantemente - una iena al confronto era molto più piacevole. In mente aveva ancora impresso lo sguardo stomacato dell'uomo e quello terrorizzato della madre e dei fratelli più piccoli, che lui amava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Kiron e Colia. Fu buttato fuori di peso dalla porta di casa, come si faceva con i sacchi di patate. Preso, buttato sulla neve e chiuso fuori con un
"NON TI AZZARDARE A TORNARE PIÙ IN QUESTA CASA, MUORI AL FREDDO PER I TUOI PECCATI"
La sua famiglia era povera, molto povera. Il padre lavorava rigorosamente ogni giorno, con fatica, tanta fatica. Ma nonostante gli sforzi, non riusciva a racimolare abbastanza monete per il cibo e vestiti. Voleva solo aiutare la sua famiglia, non sapeva cosa gli era presa.
Perché aveva rubato?
Cosa lo aveva spinto a farlo?
La voglia di vivere?
Banale.
Però avere un tetto, il calore della sua famiglia gli mancava, tanto, davvero tanto. Non riusciva a smettere di pensare a loro.A quei pensieri, un brivido gli trasalì la schiena. Il ragazzo sentì gli occhi umidirsi ma riuscì a far tornare indietro le lacrime.
Bene era il momento.
La dea gli scassinò la porta di casa, il rosso sul vandalismo aveva ancora molto da imparare se voleva intraprendere questa vita con la dea dei ladri. La casa era buia, così buia che gli toccò andare ad istinto e tatto con le mani. Tastava, si sentiva cieco.«Aspetta, ti do un aiutino.» ammiccò la dea.
Schioccò le dita e immediatamente il giovane riuscì a vedere nel buio.
«Come diamine...»
«He, he, he... magia! Adesso svolgi il tuo compito!»Egli annuì e riuscì a vedere dove le provviste di quella cosa si trovassero.
La dea salì ai piani superiori, in modo che se i padroni di casa si fossero svegliati, ella li avrebbe fatti dormire con un incantesimo del sonno. I proprietari della casa erano una coppia, un uomo e una donna molto giovani. La donna aveva una piccola protuberanza sul lenzuolo - molto probabilmente era incinta. Il ragazzo cercava di prendere il più possibile, però si senti sporco. Sentiva che stava commettendo il peccato più grave della sua vita, un'altra volta, ma rubando cibo invece che soldi. Non pensarci - disse tra se e se - lascia da parte i sentimenti, l'ultima volta è successo sei stato preso a calci nel culo. Prese un grande pezzo di formaggio, poi quattro pagnotte di pane che sembravano essere appena sfornate, forse la mattina stessa, di quello stesso giorno. Una lattuga, tre pomodori e due bistecche. Il ragazzo infilò tutto dentro le sue sacche che la dea gli aveva incantato. Ci poteva infilare di tutto lì dentro, era impressionante e strano allo stesso tempo. Avere la dea dei ladri al suo fianco sarebbe stato un grande vantaggio per molte cose.«Allora hai finito?» disse la dea mentre scendeva le scale fluttuando - non toccava quasi mai terra. «Perché hai lasciato tutta quell'altra roba?» Domandò inarcando un sopracciglio.
«Senti, non ce la faccio okay? Usciamo prima che i sensi di colpa si impossessino completamente di me!» strillò sussurrando.
Entrambi uscirono dalla casa con successo. Il cibo che il rosso aveva derubato sarebbe bastato per altri tre giorni. Minimo. Ma dentro di sé, sentiva ancora quel grande rimorso. Se ne sarebbero accorti il giorno dopo? No, aveva preso così poco, d'altronde di cibo ce n'era davvero tanto. Forse erano una famiglia abbastanza benestante? Da quanto era piccola la baracca molto probabilmente non lo erano, ma a volte i ricchi prendevano case molto piccole per risparmiare i soldi.
L'avidità, che brutta bestia.«Dove pensi che ci dirigeremo?» disse sornio il rosso.
«A Turku ovviamente! Non preoccuparti, solo un giorno di cammino!» ammiccò la dea saltellando di qua e di là.
«Un giorno? Oh beh vicino.» ironizzò il ragazzo.Quella notte, la luna piena li avvolgeva con il suo manto perlato, ricco di magia.
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Breath Of The Wild : La dea dei ghiacci (in riscrittura)
AdventureATTENZIONE/WARNING??? (Il libro è in attuale riscrittura. Se volete leggervi nel frattempo la versione vecchia, non che i capolista attuali fate pure??? Ma sono tutti non più Canon quindi già) Finlandia, XIV secolo, anno 1330 d.c. . Alias, l'ultimo...