Amelia.

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Alias sussultò, e il chiarore splendente del sole gli invase le retine come un flash. Si portò le mani sul viso e vide una strana macchia dal color verde invadergli la vista.

«Hey! Buon giorno dormiglione!» disse Dafne nelle sue forme da leoparda.

L'Heimo era disteso sulla groppa del suo fedele mentore Soujus. Non riusciva a capire perché diamine stesse dormendo lì, fino alla sera prima era sdraiato sulla neve.

«A quanto pare hai dormito troppo! Quindi non potevamo aspettare che ti svegliassi e non volevamo infastidire...» si aggiunse Kaapata fluttuando a pochi centimetri da terra.

Lives e Aatari diedero altrettanto il buon giorno, e ovviamente il rosso fu spronato dal biondo.

«Bene, adesso che ti sei svegliato...» Soujus si impennò sulle zampe posteriori e lasciò cadere Alias sulla neve gelida. «Cammina con le tue gambe, mi stavi spezzando la schiena.»

Alias annuì e tiro su il pollice come senso di approvazione. Kaapata e Dafne lo aiutarono a mettersi in piedi.

Finalmente che il giovane Heimo era rinvenuto, potevano tutti tranquillamente parlare ad alta voce senza disturbare. Dafne - ritornata alle sue forme umane- e Aatari si misero a braccetto, e ridevano se uno dei due stava quasi per cadere su qualcosa nascosto dalla neve. Lives e Kaapata, erano molto calmi e conversavano civilmente su quanto fosse bello il cielo senza le solite nuvole dal color grigiastro e quanto fossero impazienti per l'arrivo della primavera. Soujus e Alias come sempre insieme. Ogni tanto, uno dei due, invocava una argomento, che solo dopo poche parole si interrompeva. Allora l'altro, per non far cadere su di loro il velo del silenzio, annotava qualcosa come : "Hai visto il cielo? È proprio limpido oggi. Si vede che la primavera è alle porte."
Nella mente di Alias però, c'era qualcos'altro che lo tormentava : il sogno. Aveva sempre avuto sogni molto realistici, e forse, non capitava solo a lui, su questo era certo. Ma gli ultimi avuti in quel periodo, erano fin troppo veri; sentiva sulla sua pelle la sensazione del vento, il caldo atroce dei vulcani, il bagnato dell'acqua. Ma sopratutto quello dei suoi genitori. Sembravano vivi, troppo vivi. Forse sua madre osava avere i capelli biondi? Suo padre aveva avuto i capelli del suo stesso castano? Erano davvero come li aveva sognati? Allegri, spensierati, giovani. Quanti anni avranno avuto quando stavano per morire : ventitré? Sulla trentina? Un giorno sarebbe entrato all'interno di una biblioteca, e forse tra i suoi libri, vi avrebbe trovato qualcosa sulla sua tribù, su Heimoria.
Soujus, come sempre, notò lo sguardo afflitto e assente di Alias. Non gli chiese niente; non gli domandò a che cosa stesse pensando, perché all'improvviso si fosse incupito, zittito senza ragione. A volte gli importava dello stato d'animo di Alias, e altre volte invece, non gli interessava un minimo.
Un urlo femminile ruppe il ghiaccio tra di loro. Una donna era in pericolo, ed era ovvio che qualcuno stava cercando di farle del male dato che delle voci profonde e maschili si aggiunsero.
Una donna dai capelli rossi e ricci e l'abito dal color cioccolato, correva traumatizzata verso i sei. Aveva il fiato corto, e non avrebbe resistito per molto; prima o poi la fatica avrebbe preso il sopravvento sulla sua forza di volontà e sarebbe svenuta. Teneva con le sue mani dalle dita leggermente tozze il suo abito, che alzava così da non inciampare. Scappava da ora mai quasi mezz'ora, ma lei non ne sapeva per l'esattezza il tempo. Sapeva solo che doveva fuggire da quei tre uomini, che grugnivano con la saliva che scendeva copiosa dalle loro labbra, quasi fossero tre lupi alla rincorsa di una cerbiatta. Essi la chiamavano, la imploravano di fermarsi, le dicevano che non le volavano far del male, ma solo divertirsi, tutti e quattro simultaneamente. Non era di certo stolta la rossa, non li ascoltava, pensava a guardare dritto e ogni tanto voltarsi per assicurarsi che fossero i più lontani possibili da lei. Ma ogni qualvolta, che si guardava alle spalle, sembravano essere sempre più vicini. Ma la paura la faceva sgambettare, correre veloce, quasi come il vento.
Il dio della protezione, essendo il più torreggiante tra il gruppo, la vide avvicinarsi e pian piano pure gli altri. Lives si mise al cospetto di tutti e con voce frettolosa disse :

Breath Of The Wild : La dea dei ghiacci (in riscrittura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora