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Il loro riposo fu breve ma intenso. Poco dopo ricominciarono a marciare.
Aatari si avvicinò a Lives che stava a capo chino; fissava la neve con uno sguardo malinconico. Lo stesso sguardo che notò quando iniziarono a riposare. Il biondino si fece coraggio e picchiettò con due dita sulla sua spalla destra, ed egli si voltò con un sonoro sussulto, quasi come fosse stato risvegliato all'improvviso dopo tanto tempo dai suoi pensieri.

«Ti vedo strano, c'è qualcosa che non va?» chiese.

«No... è che...» Lives fissò quel viso tondo e leggermente paffuto dell'altro. Gli sembrava un bambino troppo cresciuto; un bambino con la voce da uomo, profonda ma chiara allo stesso tempo. Sospirò e riprese : «...prometti di stare muto?»

Aatari annuì. Stava per confidarsi con lui. «Ammetto che quando eravamo lì, sopra al lago, avevo paura.»

«Ah sì?»

«Sì... e... quando hai iniziato a tremare... mi hai ricordato mio fratello, Colia. Lui ha paura dei fulmini e il ghiaccio provocava più o meno lo stesso suono, quindi in te ho visto lui...» il suo tono era malinconico e strettamente smorto. Il nodo che gli si stava creando nella gola era potente, ma Lives riuscì a tenere il controllo delle lacrime e a buttarlo giù una volta per tutte. Il roscio si spostò un ciocca di capelli dietro il suo orecchio destro, spinto dall'imbarazzo di confidarsi con qualcuno.

«Oh capisco... io non ho né fratelli e né sorelle, insomma, dev' essere proprio bello fare il fratello maggiore!»

«Non sempre. A volte Colia e Kyron tendevano a farmi scherzi scemi, come buttarmi le uova di gallina sui capelli e mamma impazziva ogni qual volta per togliermi l'albume e non lasciarmi il mal odore.» ridacchiò alla fine.

«Ah! Quindi non hai solo un fratello ma un'altro anche eh? Tua madre fa la beata tra gli uomini.»

«Puoi dirlo forte, ah, e per l'esattezza io ero l'unico rosso, tutti gli altri castani.»

«So come ci si sente...»

Lives guardò interrogativo Aatari e il biondino ricambiò lo sguardo sgranando i suoi occhi.

«No, è che sai : tu eri l'unico rosso e io l'unico della mia intera famiglia con gli occhi viola, quindi, sai. Ho pensato ad alta voce.»

«Tranquillo, capita.» lo tranquillizzò Lives dandogli una pacca sulla spalla.

«Da dove provieni?»

«Derioni, è un villaggio molto vivace nonostante non sia molto ampio, tu?»

«Oh sei Derio! Dal tuo accento non si direbbe!» l'accento dei Deri era molto simile a una persona con la erre moscia. «Io provengo da Ketsueki!»

«Ketsueki? È una città molto grande! Quindi sei un Eki»

«Sì, ed è pure a l'estremo nord... quindi io è da mesi che sono in viaggio... credo.» ora mai Aatari aveva perso il conto dei giorni.

«Adesso tocca a me farti una domanda Aatari.»

«Sputa il rospo.»

«Perché sei in viaggio?»

«Voglio ritrovare i miei genitori... è da anni che non li vedo. Sai, loro sono dei mercanti e viaggiano tanto! Mi sono stancato di aspettarli e ho deciso di prendere l'iniziativa ed andare da loro.»

«È la prima volta che stanno fuori casa così a lungo?»

L'Eki scosse la testa sorridendo. «No. Da bambino lo facevano spesso.»

«E con chi abitavi?»

«Mio zio, lui però voleva farmi diventare un soldato, perché non voleva che diventassi come i miei genitori, ovvero un ambulante mai presente in famiglia, anche se i miei lo facevano per sfamarmi. Sei fortunato ad avere dei genitori sempre presenti al tuo fianco, oh, ora che ci penso : perché anche tu sei in viaggio?»

Breath Of The Wild : La dea dei ghiacci (in riscrittura)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora