Mercoledì
3:07 pmSbuffo nuovamente contro l'armadietto e tiro un pugno, sempre la stessa storia: non si apre.
Inserisco nuovamente il codice, sperando si apri, ma inutile. Poggio la testa contro l'armadietto, esausta di ripetere quasi tutti i mesi la stessa storia e spero che qualcuno arrivi in mio soccorso.
«Vuoi una mano?» mi giro verso la voce e noto Christoffer.
Volevo una mano da qualcuno che non fosse Christoffer Schistad, la prossima volta specificherò prima ma grazie comunque Dio.
Mi allontano dall'armadietto annuendo e abbasso la testa, sentendo già le guance rosse.
Come dovrei comportarmi? Ci siamo baciati, abbiamo fatto credere alla scuola che stavamo insieme poi si è scopato due ragazze a caso.«Ecco fatto.» mi distrae Chris e noto che ha aperto l'armadietto. Sorrido, come per ringraziarlo e spero se ne vada. Cambio i libri dalla cartella in modo molto lento.
Perché non te ne vai?
«Vuoi un passaggio?» mi domanda e quasi non gli rido in faccia, preferirei camminare lungo tutto l'inferno che entrare nella sua macchina.
Nego con il campo e chiudo l'armadietto, allontanandomi.«Perché mi ignori?» mi domanda e mi accorgo che mi sta seguendo da ben 10 minuti.
Possibile che sei così idiota?
Continuo a camminare ignorandolo e mi segue quasi per tutto il tragitto in silenzio.
«Perché cazzo mi segui?» gli urlo fermandomi nel bel mezzo del marciapiede. Probabilmente non se lo aspettava, perché si scontra con me, tanto forte da farmi perdere l'equilibrio. Ringrazio per la seconda volta Dio in questa giornata per i riflessi pronti di Christoffer, che mi tirano a se prima che il mio culo abbia un incontro ravvicinato con il marciapiede. Poi maledico Chris per la seconda volta. Non poteva fare altro questa mattina?
«Mi spieghi che ti succede?» mi domanda mentre mi tiene stretta a se e io ammiro le mie scarpe bianche.
Bianche si fa per dire, dovrei lavarle, forse con il dentifricio come mi ha consigliato Noora. «Mi rispondi?» mi ripete Christoffer.Maledizione.
«Che vuoi? Torna a scopare con quella.» mi lascio scappare e sbatto la mano contro la mia fronte, sono una cretina di prima categoria.
«Allora è questo! Mi hai detto tu che potevo andare con chiunque, non ho fatto nulla di male.» mi spiega prendendo la mia mano. Mi sono fatta davvero male, ora mi uscirà un livido in fronte e sarò ancora più ridicola di come sono sempre.
«Ok, posso andare a casa?» gli chiedo alzando lo sguardo e maledizione è più vicino di quanto pensassi. Mi mordicchio il labbro sperando che si allontani il prima possibile.
«Smettila di morderti le labbra.» mi sussurra poggiando il pollice sulle mie labbra, fermando i miei denti.
Ora ci baciamo di nuovo, lo so.
Poggio le mani sul suo petto, cercando di allontanarlo, ma le mie azioni vanno a puttane appena strofina il naso contro il mio.
Potrebbe anche finire il mondo ora io di certo non mi muoverei, anzi faccio un piccolo passo verso di lui, che prende come un consenso per baciarmi.
Il mio cervello cerca di contenermi e di allontanarmi, ma i miei ormoni portano le mie mani tra i suoi capelli e lo spingono verso il mio viso, lui invece poggia entrambe le mani sul mio fondoschiena e non c'è altro neurone che regga appena sento Christoffer Schistad gemere al mio bacio.«Vattene.» sussurro cercando di riprendere coscienza delle mie azioni. Chris sorride lasciandomi un ultimo piccolo bacio a stampo, poi si allontana.
Messanger
Noora: dove sono le mie ciambelle?
Eva:
ho avuto un contrattempoNoora: di nome Christoffer Schistad?
Eva:
vieni a casa mia.Visualizzato
||CIAO RAGAZZE
Come state? Io mi sento un po' strana, ho sconnesso un po'.
Spero la storia vi stia piacendo, fatemelo sapere con un commento o una stellina, mi farebbe molto piacere.
💙
