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"Squali in acque tranquille"


Nonostante il clima teso creato da V e Hoseok le indagini della squadra procedevano, l'hacker era ad un passo dal capire come risolvere l'enigma delle ossa e Namjoon aveva scavato a fondo nelle vite delle due vittime, potendo infine affermare con certezza che il killer con cui avevano a che fare agiva sotto un impulso vendicativo.

Gli altri avevano passato ore a visionare tutti i nastri delle telecamere di sorveglianza poste sui luoghi in cui erano stati ritrovati i cadaveri, alla fine avevano scoperto grazie alla scatola nera di un'auto parcheggiata presso la prima scena del crimine che l'assassino aveva lasciato il corpo sul posto servendosi di un furgone anonimo, purtroppo lo stesso veicolo copriva interamente la visuale della telecamera.

Per quando riguardava la seconda scena del crimine V, non si era capito ancora esattamente come, era riuscito a scovare un video postato su un social fatto da due ragazzine dove, sullo sfondo, era possibile intravedere un inserviente uscire dai bagni del centro commerciale mentre muoveva un carello degli attrezzi, al cui interno presumibilmente era stata nascosta la vittima. Dopo indagini più approfondite era stato stabilito che quello fosse il killer, in quanto Yoongi e Hoseok aveva escluso tutti gli impiegati della ditta di pulizia. Inoltre si erano anche messi in contatto con l'ufficio del procuratore per farsi consegnare tutti di documenti relativi all'orfanotrofio. La cosa però stava richiedendo più tempo del previsto dato che il vecchio procuratore era andato in pensione e quello nuovo si era insediato da poco meno di un anno.

Jimin dal canto suo, si occupava di più casi in contemporanea.

Da qualche giorno gli erano capitate tra le mani una serie di informazioni abbastanza preoccupanti.

Certo, prese singolarmente non avevano molta rilevanza, ma la particolare abilità dell'analista era proprio questa, cogliere collegamenti tra episodi apparentemente indipendenti l'uno dall'altro.

Una fonte riportava l'acquisto di 7 pistole calibro.45 ACP / HP non rintracciabili sul mercato nero delle armi.

Un'altra fonte ancora riportava l'ingresso in Corea di un gruppo di mercenari che lavorava solo dietro lauto compenso.

Un'altra fonte riportava l'acquisto di 7 maschere antigas ad alta efficienza, specifiche per il gas nervino.

In tutta la corea vi erano poche strutture che conservavano al loro interno quella particolare sostanza tossica.

Jimin sapeva, senza alcun'ombra di dubbio, di non sbagliarsi a credere che stava per succedere qualcosa, doveva capire quando e dove però.

Parcheggiò l'auto nel garage del palazzo in cui viveva e scorse nuovamente i fogli di carta che aveva tra le mani. C'era sicuramente qualcosa che gli sfuggiva, un dettaglio, un numero, un nome.

Ormai gli sembrava di aver imparato a memoria tutte quelle parole stampate, sconsolato entrò nell'ascensore che lo avrebbe portato al quinto piano, e, proprio mentre stava per mettere via i fogli, un ricordo gli passò per la mente.

L'azienda farmaceutica per cui lavorava la seconda vittima aveva fatto richiesta per ricevere del gas nervino su cui sperimentare un antidoto.

L'arrivo era previsto per quel pomeriggio.

Un messaggio sul cellulare da uno dei suoi informatori lo avvisò del fatto che due dei mercenari erano stati visti nei pressi della periferia di Seoul.

Esattamente dove si trovava la casa farmaceutica.

Premette velocemente il pulsante per ritornare al piano terra e inviò tutte le informazioni a Hoseok, decise poi di inoltrare il messaggio anche a V, chiedendogli se riuscisse a ricavarne qualcosa.

Prima che le porte si aprissero cancellò entrambi messaggi, reputando più sicuro fare così.

V venne distratto dal suono di una notifica, si strofinò gli occhi arrossati per essere stato troppo tempo al computer e lesse quello strano messaggio che gli aveva inviato Jimin.

Venne interrotto dall'improvviso ingresso di Hoseok nella stanza il quale iniziò subito a dare ordini.

«Preparatevi tutti» disse rivolto ai membri della squadra presenti nella stanza «si sospetta un imminente furto di sostanze tossiche e dobbiamo sbrigarci a capire se è vero».

«Non credo sia un furto» gli rispose V, che nel mentre si era rimesso velocemente al computer per entrare nel sistema di sicurezza della casa farmaceutica.

«Il loro sistema di sicurezza è stato hackerato, non per entrare ma per bloccare le uscite e intrappolare all'interno i dipendenti» lo informò scorrendo velocemente gli occhi sullo schermo.

«Perché dovrebbero bloccare le persone all'interno se vogliono rubare... cos'è che vogliono rubare?» gli chiese Yoongi perplesso.

«Non ne ho idea e cazzo Jimin non risponde al cellulare! V riesci a capire che sta succedendo in quel posto?» non ottenendo risposte dall'hacker Hoseok gli si avvicinò e gli scosse la spalla non troppo delicatamente, ma in quel momento non avevano tempo per le piccolezze.

«Jimin non verrà» disse V voltandosi verso Hoseok e indicando lo schermo, gli mostrò il video dell'interno di un ascensore.

Nel filmato un uomo, Jimin, cadeva stordito sul pavimento sporco e veniva trascinato verso l'esterno da mani guantate di nero.

«E' stato rapito».

"Cellulare di Jimin"

Il killer non lavora da solo.
Fa parte di un gruppo.
C'è lui dietr1js

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. ignorate le scritte in alto nell'immagine

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