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"Il procuratore Kim"

Quando Jin e V arrivarono alla stazione di polizia, Hoseok, Yoongi e Namjoon già erano sul posto.

Gli ultimi due erano impegnati con gli interrogatori dei criminali catturati il giorno prima mentre Hoseok era già sul luogo in cui erano stati depositati i pacchi regalo.

«Mattinata interessante» disse Jin mentre osservava quel macabro spettacolo.

C'erano cinque pacchi allineati nella stanza dove lavorava di solito la squadra, le dimensioni non erano nemmeno grandi come ci si potesse aspettare.

La ridotta grandezza - approssimativamente di un metro d'altezza - dei pacchi decorati con un'allegra carta regalo, era dovuta al fatto che i corpi erano stati smembrati e stipati in quelle scatole rivestite di plastica. L'ovvio problema della puzza e dei fluidi corporei era stato risolto brillantemente, secondo il parere di Jin.
I corpi erano stati congelati e fatti a pezzi dopo, probabilmente con una sega elettrica di grosse dimensioni a giudicare da tagli puliti e privi di zone frastagliate.

Era difficile stabilire se fossero cinque persone diverse o più ma, dato il numero delle scatole, si era portati a credere di sì.

Inoltre, come tocco di classe, il pezzo di corpo su cui era stato inciso il codice a barre era stato posizionato in modo tale che all'apertura di ogni scatolo fosse la prima cosa che balzasse all'occhio.

«Un lavoro proprio ben fatto». Jin quasi applaudiva per la cura e la pulizia con cui era stata eseguita l'opera.

V lo ignorò, troppo impegnato a fare foto ai codici a barre su cui avrebbe poi lavorato al computer.

Hoseok si limitava a guardare Jin tra lo schifato e l'ammirato, indeciso quale tra le due sensazioni prevalesse di più.

«Puoi portarteli via prima che inizino a sciogliersi?» gli chiese realmente preoccupato per quell'eventualità.

Jin fece segno ai suoi assistenti di muoversi e la stanza fu sgombrata più velocemente del previsto, per fortuna senza che sul pavimento ci fossero tracce di qualche disgustoso liquido di dubbia provenienza.

L'hacker che non era afflitto dalle stesse preoccupazioni di Hoseok, si era già messo al computer ad analizzare i codici.

Il detective si stava raccomandando con Jin di fare il prima possibile quando vide entrare nella stanza un uomo sulla quarantina.

Di bell'aspetto e con i capelli leggermente ingrigiti alle tempie, indossava un completo scuro dall'aria costosa ma non appariscente.

«Salve» esordì con voce ferma. «Kim Jungsu, il nuovo procuratore distrettuale, sto cercando il detective Jung Hoseok».

«Sono io, piacere di conoscerla» e strinse la mano che l'uomo gli tendeva.

«Veniamo al sodo detective, entrambi abbiamo poco tempo e sappiamo che normalmente non andrei di persona a consegnare qualche cartella di un vecchio caso archiviato da tempo».

Hoseok annuì, nemmeno a lui piaceva girare intorno alle cose.

«Si dal il caso che sulla mia scrivania sono arrivati tre casi diversi questa mattina: il caso della casa farmaceutica, il rapimento di un analista della polizia, e cinque cadaveri smembrati inviati alla stazione di polizia e indirizzati proprio a lui detective» disse tutto d'un fiato l'uomo.

«Tutti e tre i casi sono collegati guarda caso a questo ufficio e alla sua squadra».

«Sì me ne rendo conto, sembra che i criminali ci amino».

HACKER ➥ [Vhope]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora