"I segreti di Taehyung"
«Quindi adesso il moccioso sa tutto.»
«Lo saprà tra poco.»
Hoseok e Yoongi si trovavano alla centrale di polizia, fermi di fronte le macchinette del caffè. Hoseok aveva lasciato Taehyung a casa a leggere i rapporti, aveva preferito che lo facesse da solo anche se... il timore di tornare e non trovare nessuno ad attenderlo era sempre presente dentro di lui. Si consolò ricordando che Jelo in quel momento era parcheggiata nell'ufficio di Jaebum, con Jimin che andava e veniva per controllarla. Era sorprendente quanto in fretta le cose fossero cambiate per tutti loro, quando loro stessi fossero cambiati per far spazio a quei due.
Jimin sembrava essersi assunto, non di buon grado, il compito di badare a Jelo. L'analista gli aveva confidato che voleva convincerla ad iscriversi all'ultimo anno di liceo, Hoseok non ne era sorpreso. Jimin aveva sempre avuto questa mania di mettere le cose apposto, di portare equilibrio dove non ce n'era, sospettava che stavolta però non sarebbe stato facile per il suo giovane collega. Jelo aveva la stessa natura caparbia del fratello e, proprio come quest'ultimo, non sembrava disposta ad accettare l'aiuto di nessuno.
Si riscosse da quei pensieri e tornò a guardare Yoongi. Il suo collega era pensieroso, Namjoon gli aveva accennato qualcosa ma Hoseok non aveva voluto indagare. Sapeva in prima persona quanto potesse essere complicato gestire una relazione con un tipo riluttante e poco comunicativo, e comunque dubitava che Yoongi avrebbe accettato i suoi consigli, non che ne avesse da dargli tra l'altro.
Con Taehyung prendeva le cose come venivano, non poteva fare altro. Non che non ci avesse provato a controllare la loro strana relazione ma, alla fine, non era servito a niente. Si era innamorato come un'idiota, semplice. Se n'era accorto troppo tardi e quando l'aveva fatto si era anche reso conto di non poterne uscire così facilmente. Per l'esattezza, non gli andava di uscirne.
Gli piaceva tornare a casa e trovare Taehyung che faceva finta di essere impegnato al computer mentre in realtà aveva le orecchie tese per cogliere ogni suo più piccolo movimento. Amava il modo in cui evitava il suo sguardo quando era troppo imbarazzato e adorava come la sua pelle si scaldasse al tocco delle sue dita.
Taehyung mentiva, un sacco, ma il suo corpo era sincero, mostrava tutte le sue debolezze e Hoseok le amava una ad una.
Sì, era proprio un'idiota.
«Potrebbe tradirci.»
La voce di Yoongi lo riportò alla realtà.
«Lo so.»
«Eppure gli hai lasciato quei rapporti.»
«Dovevo. Se io non mi fido mi fido di lui, perché lui dovrebbe fidarsi di me?» disse con voce quieta ma decisa.
«Spero che funzioni, perché se il tuo ragazzo ci tradisce saremo nella merda fino al collo» lo avvisò Yoongi mentre centellinava quell'acqua colorata che chiamavano caffè nel bicchiere di plastica.
«Lo so» ripeté Hoseok. Lo sapeva eccome. La squadra si sarebbe giocata un caso importantissimo, ma lui... lui avrebbe perso molto di più.
Taehyung era seduto al centro salotto, a terra. Era ancora in boxer, i vestiti non gli erano sembrati una priorità con la scatola azzurra davanti sotto occhi.
Hoseok l'aveva lasciato da solo quella mattina, prima di andarsene lo aveva guardato con uno sguardo serio, preoccupato.
Spaventato.
Sì, adesso Taehyung riusciva a vederla quella paura di cui Hoseok gli aveva parlato. Adesso sembrava fosse in grado di vedere molte altre cose che gli erano sfuggite. Come il modo con cui giocava inquieto con le chiavi dell'auto, indeciso se andarsene o meno, o come i suoi occhi lo scandagliassero cercando di leggergli dentro.
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HACKER ➥ [Vhope]
FanfictionUna serie di omicidi sconvolge Seoul, al detective Jung Hoseok e alla sua squadra viene affidato il delicato compito di catturare il colpevole. Il killer però si rivela una preda difficile e la sua cattura richiede abilità particolari, tanto da con...