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"Normalità"


Il mattino dopo l'improvvisato party per il trasferimento di Hoseok fu pieno di rivelazioni, non necessariamente piacevoli.

Dire che la giornata era iniziata normalmente non sarebbe stato giusto, i presupposti per qualcosa di normale d'altronde non c'erano mai stati in casa di Taehyung e Jelo, non che il resto della squadra fosse da meno poi.

Quando Hoseok si era svegliato, trovando il letto vuoto accanto a sé, per un attimo, l'idea che V avesse fatto i bagagli e se ne fosse andato gli aveva attraversato la mente, ma gli schiamazzi provenienti dal basso l'avevano subito rassicurato.

Ancora mezzo addormentato, era sceso e si era accomodato al piccolo tavolo dove si erano stretti tutti i ragazzi della squadra, ad eccezione di Jungkook che non si vedeva da nessuna parte.

Assonnato aveva poggiato il capo sulla spalla di V che in quel momento era impegnato a mostrare la foto scattata la sera prima a Yoongi a tutti gli occupanti del tavolo.

«Hey passamela!» esclamò subito Jimin ridendo. «Voglio stamparla e incorniciarla». Il ragazzo, secondo Hoseok, era ancora scombussolato dall'aggressione subita e non si rendeva conto di star giocando con la morte.

L'uomo spostò lo sguardo su Yoongi, proprio con l'intento di vedere la sua reazione, ma tutto ciò che ottenne fu un'occhiata infastidita. Sorpreso si mise seduto dritto, sollevò il capo dalla spalla di V e iniziò a prestare maggiormente attenzione alla conversazione.

«La metto sul gruppo» rispose V alla richiesta di Jimin.

«Da quand'è che abbiamo un gruppo?» gli chiese Hoseok, sempre più convinto di starsi perdendo qualcosa.

«Da ieri sera» disse Namjoon. «Lo abbiamo fatto io e Jelo».

«E perché io lo so solo adesso?»

Jimin gli agitò un biscotto al cioccolato davanti al viso. «Eri troppo impegnato a sbaciucchiarti V».

Accanto a lui l'hacker annuì alle parole dell'analista mentre inviava la foto.

Sia chiaro, a Hoseok faceva piacere che V la stesse prendendo bene la faccenda del suo trasferimento, ma avrebbe voluto che lo rendessero più partecipe, perché non ci stava capendo molto.

Deciso a chiarire tutti i suoi dubbi, iniziò da quello che più lo turbava, chiese a Yoongi che stava bevendo il caffè: «perché non ti stai incazzando? Non ti senti bene?».

«Sto bene» dichiarò l'altro per nulla impressionato dalla preoccupazione di Hoseok.

«Sei sicuro? Perché di solito per una cosa del genere avresti lasciato Jimin sanguinante sul pavimento».

L'analista, preso in causa, smise di ingozzarsi di biscotti e sollevò la testa dal piatto «con quello che ho visto stamattina nemmeno una pistola alla tempia potrebbe farmi tacere».

«No ragazzi, per piacere, spiegatemi bene perché non sto capendo niente» li pregò frastornato.

«Avresti dovuto esserci» disse Namjoon buttando la testa indietro e ridendo. «Quando ci siamo svegliati abbiamo trovato Yoongi, ancora addormentato, che mordeva una chiappa di Jin e mormorava qualcosa su una ciambella».

Yoongi nel frattempo stava valutando la morte per annegamento, era possibile morire affogati una tazza di latte?

«Ditemi che c'è un video» disse sconvolto Hoseok ma gli altri erano troppi impegnati a ridere, lo stesso V ripensando alla scena stava rischiando di soffocarsi con una fetta di pan briosce. Hoseok diede dei leggeri colpi sulla schiena dell'hacker per aiutarlo a respirare e poi si rivolse agli unici due seri seduti al tavolo.

HACKER ➥ [Vhope]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora