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"Bagno con le bolle"

Il sole si stava appena affacciando all'orizzonte quanto Taehyung, dopo solo poche ore di sonno, si svegliò. Si sentiva la bocca impastata e la mente confusa, non riusciva a ricordare come era arrivato a letto.

Si crogiolò un po' nel calore sprigionato dal corpo di Hoseok accanto al suo, a cui si era abituato più in fretta di quanto volesse, e sbattendo più volte le palpebre gonfie riuscì a mettere a fuoco il suo viso.

Taehyung era abituato a vedere il suo volto mentre dormiva e spesso si era fermato ad osservarlo chiedendosi come potesse sembrare ancora più bello, ciò a cui non era abituato però, erano quei due codini che gli spuntavano in testa.

Allungò una mano e giocò confuso con uno di essi riconoscendo, negli elastici decorati con teste di unicorno che gli tenevano su i capelli, quelli che aveva regalato a Jelo il giorno che l'aveva portata a fare il vaccino.

Ricordava bene quella giornata, sua sorella che non piangeva quasi mai, gli aveva bagnato tutta la maglia di lacrime mentre la portava in braccio dal medico. Taehyung sapeva bene perché odiasse i dottori e ancor di più gli aghi, ma quella era un'altra delle cose che andavano fatte per il suo bene da aggiungere alla lista infinita.

Le aveva stretto forte la mano e le aveva accarezzato la testa mentre lei gli nascondeva il viso nel petto, rifiutandosi di guardare un altro ago perforarle il braccio. Quando avevano finito le aveva asciugato le lacrime con i pollici e l'aveva portata al suo negozio preferito, dicendole che meritava un regalo per essere stata così coraggiosa.

Jelo si era innamorata di quegli elastici colorati e Taehyung era stato costretto a farle ogni mattina le trecce, finché lei non era diventata abbastanza grande da riuscirci da sola. Ogni tanto gli mancavano quei momenti e ripensava con nostalgia a quando la sua sorellina era ancora troppo piccola per dormire da sola e passava tutte le notti nel suo letto, pregandolo di raccontargli delle storie che combattessero i suoi incubi.

Taehyung lo faceva volentieri, non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma quella routine notturna aiutava lui quanto lei.

Man mano Jelo aveva iniziato a rifugiarsi da lui sempre meno spesso e Taehyung si era accorto di fare affidamento sui quei momenti, forse molto più di lei.

Spesso si era ritrovato a guardarla dormire serena, invidiandola e allo stesso tempo ammirandola per essere riuscita a vincere quella battaglia. Certo, a volte cedeva e tornava da lui, ma Taehyung aveva sempre saputo che tra loro due quella più forte era lei.

Jelo non solo combatteva le sue personali paure ma, senza saperlo, si faceva spesso carico anche di quelle del fratello. Taehyung poteva essere quello che era perché sua sorella era con lui.

Jelo senza Taehyung sarebbe sopravvissuta, Taehyung senza Jelo non ce l'avrebbe fatta, per il semplice motivo che lei era stata l'unica ragione che anni prima l'aveva spinto ad agire e a scappare dall'inferno in cui si trovavano e, ancora tutt'ora, rappresentava il fulcro attorno a cui si sviluppava la sua esistenza.

O forse non più, pensò Taehyung guardando l'uomo addormentato a pochi centimetri dal suo viso.

Si avvicinò di più a lui rannicchiandosi nello spazio vuoto tra le sue braccia, approfittando del fatto che stesse ancora dormento.

Eppure quei codini stuzzicavano la sua memoria.

Che diavolo ci facevano in testa ad Hoseok? Si chiese distratto sul punto di riaddormentarsi.

E fu allora che i ricordi gli invasero la mente come una valanga.

Prima il loro scontro-incontro in centrale, poi la litigata con Jelo e infine la sua sceneggiata da ubriaco.

HACKER ➥ [Vhope]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora