Seojun aveva sempre tutto sotto controllo. Era l'assistente perfetto: anticipava richieste e desideri del suo datore di lavoro, si occupava di qualsiasi dettaglio, risolveva i problemi ancora prima che si creassero.
Era bravo nel suo lavoro, tanto bravo che per lunghi e dolorosi anni, il direttore Kim non aveva mai sospettato quando odio si celasse dietro il suo sorriso cordiale e assertivo.
Aveva iniziato a detestarlo presto, quasi subito in effetti.
La famiglia di Seojun serviva quella dei Chong da generazioni. Suo padre aveva servito l'attuale capostipite della famiglia a capo dell'enorme impero finanziario, e Seojun era così stato assegnato all'unica figlia di quest'ultimo: Iiwha.
Aveva trascorso con lei l'adolescenza, il periodo universitario e l'aveva affiancata nei suoi primi anni di lavoro presso la casa farmaceutica di suo padre. Tuttavia, la giovane figlia di uno dei più ricchi uomini d'affari della Corea del Sud, non era portata per quel lavoro, non le piaceva e non lo capiva. Seojun tentava di compensare alle sue mancanze svolgendo il proprio e il suo lavoro, il presidente Chong lo sapeva e più volte aveva speso parole di apprezzamento nei suoi confronti.
Così, Seojun iniziò a sperare. Era solo questione di tempo, si diceva, avrebbe lavorato di più, avrebbe dimostrato di essere indispensabile e di essere una buona scelta per ricoprire il ruolo del prossimo presidente, ma soprattutto avrebbe dimostrato a Iiwha che non c'era nessuno al mondo che l'amasse più di lui.
Seojun la amava dal primo momento in cui aveva posato lo sguardo su di lei, l'aveva adorata in silenzio per anni e anni e le aveva dedicato la propria vita.
Bisognava attendere il momento giusto, si diceva, quando avrebbe raggiunto abbastanza prestigio e conquistato la fiducia del padre, le avrebbe confessato i suoi sentimenti.
Il piano era perfetto, ma non aveva messo in contro Sanghun.
Kim Sanghun arrivò in azienda in primavera, era carismatico, affasciante, bello. Conquistò tutti, clienti, colleghi e superiori. La sua scalata al potere fu veloce e filò liscia come l'olio. L'unico a non vederlo di buon occhio era Seojun, tuttavia il segretario dell'erede del presidente si sentiva al sicuro arroccato nell'ufficio del vice-presidente all'ultimo piano e guardava il misero plebeo con sguardo di sufficienza mentre se ne andava in giro a tessere relazioni sociali per secondi fini.
Quello che Seojun non sapeva è che il fascino di Sanghun aveva fatto la sua magia anche sulla sua adorata padroncina.
Iiwha iniziò a frequentare sempre di più l'uomo, non faceva che parlare di lui e cercava sempre nuovi regali da fargli.
Tuttavia Seojun decise che non avrebbe agito, avrebbe aspettato che il presidente dicesse a sua figlia di mettere la testa a posto e licenziasse quell'approfittatore, poi lui l'avrebbe consolata e quello sarebbe stato il momento in cui l'avrebbe fatta sua.
Le cose non andarono così.
Sanghun portò un grande cliente grazie al quale la casa farmaceutica poté espandersi negli Stati Uniti e il presidente accettò che lui frequentasse sua figlia.
Seojun, preso dal panico e sconvolto, provò a parlare al presidente mettendolo in guardia sull'uomo e sui metodi poco ortodossi con cui era riuscito a concludere il contratto.
Fu un errore.
Il presidente lo rimise al suo posto, ricordò a Seojun quale fosse il suo ruolo nella gerarchia sociale e che era inammissibile che un mediocre servo osasse mettere bocca nelle questioni familiari della famiglia che serviva.
Fu un duro colpo per Seojun che, temendo di perdere il suo lavoro, tacque e non fece più parola del suo malcontento e dei suoi dubbi.
Assistette impotente e senza dire nulla al fidanzamento della sua padroncina con l'approfittatore, al suo matrimonio e alla nascita del suo primo bambino.
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HACKER ➥ [Vhope]
FanfictionUna serie di omicidi sconvolge Seoul, al detective Jung Hoseok e alla sua squadra viene affidato il delicato compito di catturare il colpevole. Il killer però si rivela una preda difficile e la sua cattura richiede abilità particolari, tanto da con...