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"Scappare di casa: istruzioni per una buona fuga"

Jelo camminava velocemente battendo furiosamente i piedi sull'asfalto, l'unica cosa che sapeva era che voleva allontanarsi il più possibile da suo fratello.

Sentì il cellulare vibrarle in tasca e, come c'era d'aspettarsi, era una chiamata da parte di Taehyung.
Premette il tasto per accettare la telefonata con forza e si portò il cellulare all'orecchio.

«Torna subito qui!» la voce infuriata di Taehyung non fece che aumentare la sua rabbia. Prima le diceva di andarsene e poi le ordinava di tornare?!

Bipolare del cazzo.

«Fottiti!» gli urlò e gli chiuse la chiamata in faccia, continuando a camminare senza metà e ignorando le dodici chiamate successive.
Alla tredicesima, irritata, riprese il cellulare con l'intenzione di lanciarlo dall'altro lato della strada, ma si rese conto che non era suo fratello a chiamarla ma Haeun.
Giusto, il cinema.
«Jelo, ciao! Volevo avvisarti che verranno anche delle altre ragazze stasera. Per te va bene?»


«Haeun io non credo di poter venire stasera» disse fermandosi di colpo in mezzo alla strada. «Ho litigato con mio fratello, non voleva uscissi e non credo sarei molto di compagnia, magari facciamo un'altra volta».

«Cambio di programma stronzette» la sentì urlare a qualcuno. «Abbiamo un'emergenza!»

Poi ritornò a parlare con lei. «Stasera dormi da me ragazza! Sono super attrezzata per i casi come il tuo. Cioccolato, muffin, patatine, film demenziali e pigiami orribili. Ti aspetto! Sai dove abito. Ti voglio qui in un quarto d'ora».

La ragazza fissò lo schermo del cellulare indecisa.

Non è che avesse un altro posto dove andare in fondo.

In dieci minuti scarsi fu davanti casa di Haeun, avvisandola con un messaggio di essere arrivata.
La porta si spalancò davanti a lei e Jelo venne trascinata dentro.

«Ci sono tre mie amiche, ma ti piaceranno vedrai» disse mentre spalancava la porta della sua stanza.

«Lei è Jaeun» disse indicandole una ragazza con capelli biondi sdraiata sul pavimento, «la tizia con i capelli corti seduta sul letto è Hioryn e infine quella che sta scavando nel mio armadio è Eunha. Ragazze» proseguì mettendo Jelo dinanzi a sé «lei è Jelo, il genio della matematica di cui vi ho parlato».

Da quel momento Jelo perse completamente il controllo della serata.

Nel giro di poco si ritrovò ad indossare un orribile pigiama con una fantasia di polli rosa e si ritrovò stretta nel piccolo letto di una piazza e mezza con altre quattro ragazze.
Sul computer scorrevano le immagini di uno splatter-horror e decine e decine di confezioni di cibo spazzatura erano state aperte.

Quando Jelo disse che avrebbe inviato un messaggio a suo fratello per avvisarlo che avrebbe dormito lì, si scatenò l'inferno.

«Jelo» le disse Jaeun strappandole il cellulare di mano, «non devi assolutamente avvisarlo».
«Esatto» le diede man forte Eunha «non puoi, altrimenti non avrebbe senso essere scappata di casa!»
Hioryn si alzò in piedi sul letto e proclamò decisa «non sai niente ragazza! Le unni qui ti diranno come ci si comporta in queste occasioni».
Le altre tre ragazze annuirono all'unisono, poi Haeun prese il suo cellulare e lo soppesò tra le mani. «Questo» disse decisa «non ti servirà» e lo lanciò dalla finestra aperta.
Dall'esterno arrivò un tonto particolarmente rumoroso, doveva aver centrato qualcosa di duro.
«Hai appena lanciato il mio cellulare dalla finestra?» le chiese Jelo che impotente lo aveva visto volare fuori.
«L'ho fatto per te» la rassicurò appoggiandole una mano sulla spalla «non sentiremo più quel cellulare squillare ininterrottamente e tu non avrai più la tentazione di rispondere».
Jelo notò che le altre tre mettevano i loro cellulari fuori dal raggio d'azione di Haeun. Saggia decisione.
Dopo quel sorprendente colpo di scena, iniziò il progetto: "Come comportarsi in caso di litigio".

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