Capitolo 6: Un giorno come altri?

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Sono seduta sul letto, respiro affannosamente. Non può finire tutto così. Mi infilo nella doccia. Non riesco a non pensarlo, non riesco a non pensare a come è stato bello e piacevole questo sogno. Vorrei tanto che fosse tutto reale. Muovo la testa e ritorno alla normalità, dato che oggi c'è sport, indosso una maglietta a maniche corte bianca con la scritta coca cola in rosso, metto dei leggins neri, la giacchettina nera e le Stan Smith tutte bianche. Esco di casa e come al solito incontro Alessia lungo il tragitto. Le racconto il sogno, mentre spiego, mi sembra per un attimo di riviverlo. -Svegliati!- esclama Ale.

Arriviamo a scuola dopo il suono della prima campanella, e corriamo in classe.

-Buongiorno, scusate il ritardo- diciamo al professor Fiore. Lui è basso e abbastanza magro. Ha i capelli neri ed è un ottimo insegnante di Italiano. Correggiamo i compiti. Poi lui tira fuori il libro dell'altra volta e continua a leggerlo.

-Uffa, odio quel libro- sbuffo io. Il prof inizia a leggerne un capitolo. Devo ricredermi, è molto interessante. Alzo la mano.

-Vorrei leggerlo!- dico.

Il professore sembra soddisfatto. Me lo porge

-è una lettura abbastanza complicata, non ti do limiti di tempo. Sono felice, non vedo l'ora di iniziarlo! A seconda ora c'è la prof di matematica. Ci esercitiamo tutto il tempo, la settimana prossima facciamo la verifica. Terza ora latino, la prof spiega. Alla ricreazione Mario mi chiede

-mi accompagni nel bagno dei bidelli a fumare?- io accetto, non ho niente da fare.

Entriamo, non ero mai venuta qui, somiglia ai bagni dell'autogrill, ci sono tre toilette uno in fila all'altro e sono divisi da muri non troppo alti che non toccano il soffitto. Ci infiliamo in uno di questi e appanniamo la porta. Parliamo di cose che abbiamo fatto da piccoli e ridiamo tutto il tempo, fin quando sentiamo sbattere la porta d'ingresso

-Chi c'è? C'è puzza di fumo qui!- noi ci fissiamo negli occhi e poi il bidello apre la porta del bagno... ma non trova nessuno, perché noi ci siamo arrampicati sui muretti divisori. Il bidello prende una sedia e si siede, a braccia incrociate davanti alla porta. Noi ci fissiamo, sto per scoppiare dal ridere, poi Mario mi fa cenno verso la finestra aperta e si butta giù, stavo per urlare e poi mi affaccio, è lì giù che mi fa cenno di gettarmi e mi indica il tubo dell'aria, io mi aggancio e mi getto su Mario. Scoppiamo a ridere, siamo nel giardino della scuola, corriamo in classe, arriviamo affannati e poi, a quarta storia, interroga Antonio. Lui, come sempre, non ha studiato e prende due, io mi sono anticipata matematica per domani, così ho tempo di leggere. Quinta ora: l'attesa sport.

-Oggi andiamo ad esercitarci nel campo. Facciamo una partita di pallavolo, maschi contro femmine!- dice la simpaticissima prof. Gervasio. Nel tragitto parlo con Mario, un mio amico che conosco da tantissimo tempo. Stiamo camminando quando lui mi chiede

-chi vuoi?- io rispondo

-Ma sei fissato? Te l'ho detto, nessuno!- lui non ci crede, ma io sto dicendo la verità, quel sogno mi ha mandata fuori di testa. E anche se gli dicessi forse, ma proprio forse, mi interessa Saul sono convinta che quando non vuoi che si sappia qualcosa, bisogna non dirla a nessuno, solo a persone delle quali ci fidiamo davvero e Mario è poco affidabile.

Saul è dietro di noi. Me ne sono accorta solo quando per cercare Ale mi sono girata. Oggi indossa la tuta della Givova, carino....

-Bella storia quella di ieri- ride lui, io sorrido. Ogni volta che lo guardo ripenso al sogno, non riesco a non pensarci. Arriviamo al campo. Lasciamo le giacchettine sulla panchina e facciamo riscaldamento. Dopo alcuni giri di campo e alcuni esercizi ci mettiamo in posizione per la partita, le ragazze a destra e i ragazzi a sinistra del campo, separati dalla rete di pallavolo. Inizio io a battere. Mi metto in posizione e tiro, la palla tocca il pavimento. Punto a noi! Faccio batti cinque con Giovanna e Camilla. Ora tocca ad Ale battere. Ma stanno dormendo i ragazzi? Un altro punto per noi! Poi Rossella batte, ma la palla tocca la rete. I ragazzi esclamano felici. Batte Alberico, Paola schiaccia, Antonio la rilancia, Ale passa a Saul e lui schiaccia... esattamente sulla mia faccia. Forse sono troppo bella, vuole rovinarmi un po', dai seriamente, mi fa malissimo il naso. La pallonata mi ha stesa. Sono sdraiata a terra, come io ci sia arrivata non lo so. La prof si avvicina e mi chiede se sto bene. Io vedo tutto sfocato, mi alzo e faccio sì con la testa. Prendo il braccio di Ale e chiediamo di andare in bagno. -Che figura!- dico camminando avanti e dietro nel bagno.

-Lui cosa dovrebbe dire? Ti ha appena rotto il naso!- risponde guardandosi allo specchio.

-Uffa, perché sempre tutto a me!- grido.

Esco e torno in campo. Mi rimbocco le maniche e in poco tempo faccio 8 punti. Sono nervosa, in qualche modo devo sfogare la mia ansia. Poco dopo arriva l'orario di tornare in classe. Le ragazze vincono. Tutti mi fanno i complimenti, tranne Saul, è troppo imbarazzato!

Nel tragitto mi prende per il braccio e mi chiede scusa, io "paralizzata" dico

-non fa niente- e torno dai miei amici.

Ogni tanto mi giro per controllare se è ancora rosso. Decisamente sì, è più rosso di un peperone!

-Ehm... Tara hai un bernoccolo proprio qui in testa- sussurra Ale spostando i miei capelli dalla mia fronte. Io mi tocco, e sì è proprio un bel bernoccolo! Che vergogna,

-Si vede tanto? Chiedo ad Ale

-No tieni i capelli avanti-. Appena torno in classe chiedo di andare in bagno di nuovo

-la prego prof ci metto poco!- lei dice sì e io corro.

Accendo il telefono e vedo che il mio bernoccolo è parecchio evidente. Non né ho correttore né fondotinta.

-Ora cosa faccio? Non posso uscire così!- dico pensando di essere sola, ma entra Federica

-Cosa ti è successo?- mi chiede, con una voce troppo dolce per i miei gusti, mi giro e le faccio notare il bernoccolo

-Ci penso io!- tira fuori dalla sua borsa la sua trousse e inizia a mettere miliardi di trucchi sulla mia faccia. Mi guardo nuovamente, strabiliante, è sparito!

-Grazie!- affermo sconvolta

-Nulla- risponde lei ritoccandosi il mascara.

Torno in classe proprio quando suona la campanella. Recupero il mio zaino ed esco anche io. Come sempre torno a casa con le mie amiche e ovviamente raccontiamo a Gio l'accaduto. Torno a casa, nessuno si accorge del bozzolo che ho in testa, ma poi mia sorella dice

-Come mai la tua testa qui è più gonfia?- dice indicando la mia fronte

-Cosa ti è successo- chiede tranquillo mio padre

-Fammi vedere- dice preoccupata mia madre, si avvicina e continua dicendo

-Ti hanno picchiata vero? Devi dirmi esattamente quello che è successo. Sai si vedono tante cose in televisione tipo ieri ho vist...-

io la interrompo, quando è agitata parla a vanvera e dice un sacco di cose senza pensarci,

-è stato solo un incidente! Calmati- lei ci crede e mi da una crema per il gonfiore.

Essendo ancora in castigo, il mio pomeriggio è stato una vera noia! Ho studiato dalle 15 alle 20, ho fatto anche i compiti per dopodomani e ho letto un po' del libro. Così posso andare a pianoforte e non avere ansia per lo studio. Ho fatto solo una cosa di interessante oggi, ho iniziato a seguire su Ista una page che parla dell'ansia. Essendo una persona molto ansiosa, leggere frasi su questo mi tranquillizza, non sono l'unica! Leggo frasi tipo: "L'ansia è come una sedia a dondolo, sei sempre in movimento, ma non fai mai un passo in avanti", "L'ansia è un rilievo sottile della paura che si insinua nella mente. Se incoraggiato, scova un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati", ma quella che ormai ho scritto ovunque, Istangram, Twitter, stato Whatsapp e Facebook è "sono arrivata al punto che perfino le mie ansie hanno l'ansia". Credo sia la mia vita in una frase.

Spazio all'autrice Ciao a tutti! Per prima cosa vorrei ringraziarvi tantissimo perché, in meno di tre giorni, il libro è arrivato a più di 100 visualizzazioni, che per me sono un grandissimo traguardo! Ci tengo anche a ribadirvi che sarei felicissima di confrontarmi con voi; quindi se vi va lasciate un commento, un like per farmi capire se vi piace, ma soprattutto scrivetemi e ditemi cosa ne pensate. Al prossimo capitolo!

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