Capitolo 19: Decisione!

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...You just want attention

You don't want my heart

Maybe you just hate the thought of me with someone new

Yeah, you just want attention

I knew from the start

You're just making sure I'm never gettin' over you...

Piedi in terra, una spinta e diamo inizio a quest'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze.

Indosso un jeans e una maglione super caldo, scarpe nere, capelli legati e choker nero, che mia madre definisce "collare per cani". Come al solito faccio colazione, raggiungo le mie amiche e andiamo a scuola.

Mentre salgo le scale per raggiungere la mia classe, dormo così tanto in piedi che non mi accorgo della presenza di Giovanni che mi sta parlando.

"Piccolo povero illuso" penso quando me ne accorgo.

-Lo sai che non ti sto ascoltando?- dico mentre trattengo con tutte le mie forze un bellissimo sbadiglio.

-Dicevo che, dopo scuola, io Saul e altri andiamo tutti a casa di Cameron per festeggiare l'inizio delle vacanze di Natale. Volete venire?- ci chiede con gentilezza, cosa molto strana fatta da lui.

-Okay, verremo tutte e tre- risponde Ale

-Ehm, non so se Cameron vuole Giorgia...- dice Giovanni imbarazzato

-Chiediglielo- faccio io

-Poi ti invio un messaggio con la risposta. Ok?- mi avvisa

-Va bene- rispondo.

Entriamo in classe, prima ora matematica e indovinate un po', dopo settimane, la prof ci ha finalmente portato le verifiche! Inizia a distribuirle. La osservo mentre lo fa, è così una professoressa. Intendo che è proprio il modello perfetto di ciò che si intende per prof. Occhiali, capelli raccolti in uno chignon, gonna nera da sotto il ginocchio, camicia bianca e mocassini blu, che non centrano niente.

-Ecco a te Martinez, sei stata davvero brava!- mi avvisa. Afferro la verifica e cerco il voto subito, senza neanche aspettare un attimo.

Un bellissimo tondo nove è scritto in penna rossa sul mio compito. Dovrei essere felice, ma mi sento uno schifo. Saul ha preso il mio stesso voto ed è tutto merito suo. Lo guardo, lui mi fa un cenno e poi il solito sorrisino tipico che mi fa venire i nervi.

Alla ricreazione mi avvicino a lui

-Hey- dico

-Hey- risponde Saul

-Non ti ho ancora ringraziato abbastanza-

-Tranquilla-

-Tranquilla quanto vuoi, ma mi sento uno schifezza- dico appoggiando la schiena al muro.

-Tara, sei troppo perfetta- ridacchia, dopo si allontana e il mio nervosismo aumenta.

Prendo due euro e mi avvio per prendere un caffè. Arrivata alla macchinetta, si avvicina a me Giovanni, si appoggia al muro e dice -Niente da fare-

-Eh?-

-Non vuole che la tua amica venga- mi avvisa, mentre io prendo il mio caffè bello bollente.

-Non veniamo nemmeno noi- dico

-Non veniamo nemmeno noi- mi imita Giovanni facendo una voce così ridicola da farmi quasi sputare il caffè sui vestiti. Ingoio alla svelta.

-Dai, per una volta- continua

-Non lo so, ne parlo con Alessia- suona la campana

-Vedi di esserci- sorride e si dirige in classe, faccio lo stesso anche io e mi siedo nel mio banco pronta per un'altra noiosissima ora di latino. Apro il libro e trovo un bigliettino, anche questo stampato al computer

"Ci siamo scocciati, ora si fa sul serio 22:00 al parco, vieni solo tu"

Loro si sono scocciati? Non possono capire quanto lo sia io! Infilo il biglietto nello zaino, poi vedrò cosa fare.

All'uscita di Ale io e Ale parliamo della festa

-Io dico di andarci e di portarci Giorgia e Fede!- dice Ale

-Ciaoo, ho sentito pronunciare il mio nome- ci saluta Fede

-Hey, parlavamo della festa che faranno i ragazzi- lei mi interrompe

-Ah sì me l'hanno accennato, se andate voi ci vado- ci avvisa, io rimango un po' perplessa, l'hanno chiesto a lei? Dopotutto quello che le hanno detto!

-Ok- diciamo in coro io e Ale.

-L'unico problema è che non hanno invitato Gio-

-Ah cosa pensate di fare?-

-Non lo sappiamo, ma dobbiamo darci una mossa a decidere- vedo i ragazzi che ci fanno cenno di venire. Noi ci avviciniamo.

-Ragazzi vi raggiungiamo tra un quarto d'ora, venti minuti-

-Ok, ma muovetevi- ci salutano e vanno via

-Magari ci andiamo e non diciamolo a Gio, per non farla star male- dice Ale

-Sì, ma se lo scopre ci rimane male, molto male- le ricordo io

-Non andiamo allora- sbuffa lei

-Ma io ci volevo andare- affermo

-Tara deciditi!- urla Ale

-Calmati-

-Sentite, io non me la sento di venire se dobbiamo escludere Giorgia- ci avvisa Federica, che saluta e va via. La mia faccia è indescrivibile, sono troppo meravigliata.

-Tara, per una volta, una sola volta. È una semplice mangiata! Che per una volta non siamo tutte e tre, non muore nessuno, poi fai come vuoi-

-Andiamo-

Ci incamminiamo verso casa di Cameron

-Ma fammi capire meglio, ti interessa Saul o Giovanni?-

-Ale, che domande! Nessuno dei due-

-Ma non ci credo proprio-

-Sono seria, non ci capisco più niente, ho così tante cose da fare che non ho neanche il tempo di fermarmi e pensare, comunque Saul no-

-Va bene, non ti stresso! A che ora lo spettacolo di musica dopodomani?-

-Alle 8, verrai?-

-Certo-

-E tu, come sei messa a ragazzi, è un po' che non ne parlavamo-

-Non ne parlavamo perché non è cambiato niente Tara-

-Ovvero?-

-Ovvero mi faccio suora- ridiamo

-Dai Ale, mai una volta seria-

-Parli proprio tu, ma fammi il favore-

-Ti voglio bene-

-Io no Tara, scusa-

-Sono felice di avere amiche come voi-

-Tara, troppo miele-

Arrivate a casa di Cameron suoniamo alla porta. Questa ci viene aperta da Saul che ci fa entrare. La casa è grandissima, una vera e propria villa. Molto moderna, elegante e luminosa; infatti c'è una grandissima finestra che dà luce s tutta la stanza.

-La casa dei miei sogni- sospira Ale

-Gli altri sono in cucina, venite- ci avvisa Saul. Lo seguiamo ed entriamo in cucina, qui ci sono solo Giovanni e Cameron intenti a cucinare.

-Wow, che festa!- dico

-La festa è stasera ora stiamo preparando- spiega Cameron

-E cosa ci facciamo noi qui?- chiedo

-Ci date una mano- conclude Giovanni.

Ragazza non tumblr (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora