Capitolo 34

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Giovanni pov's
Sia Tara che Clara sono qui, nella mia stessa stanza. Per ora non sta scoppiando niente, tutto tranne la mia testa.

Prima che Tara arrivasse qui ho escogitato un piccolo piano per stare un po' solo con lei. Sapevo quanto le avrebbe dato fastidio vedermi con i capelli bagnati in inverno e allora ho evitato di asciugarli per dare a lei questo privilegio. Ma mi sono appena reso conto che ho fatto una grande stronzata.

Qualcuno bussa alla porta, è Saul.

-Clara, potresti venire di là, abbiamo bisogno del tuo aiuto! Amico, fatti passare qualunque cosa tu abbia, voglio divertirmi stasera- dice spostandosi dalla porta per far passare Clara.

Mi fa l'occhiolino, ancora una volta Saul mi ha tirato fuori dalle brutte situazioni.

Lui per me c'è sempre stato, quando eravamo bambini, quando facevo dei guai, anche quando non mi comportavo bene e facevo cazzate, ma sopratutto durante la malattia di mia madre.
Lui è l'unico, tra i miei amici, a sapere di quello che è successo negli ultimi tre, quattro anni.

Mia madre ha avuto una grave malattia al cervello che l'ha trasformata. Dovevo iniziare il primo superiore, quando mio padre mi ha detto che dovevamo trasferirci a Roma dove avrebbero curato meglio mamma. Fortunatamente è stato così e lei ora sta meglio, anche se la malattia l'ha devastata.
Quest'anno siamo tornati qui, visto che mamma ha bisogno solo di un paio di controlli annui, ma comunque non è più la stessa.

-Finalmente- sussurra Tara quando rimaniamo soli e io faccio il mio solito sorrisetto che tanto odia.
-Smettila!- ridacchia, poi il termometro squilla. Lo prendo, 36.6.

-Non hai la febbre, eppure la tua fronte scottava- enuncia Tara osservando il termometro che mi ha appena strappato dalle mani.

-Forse bruciava perché fino a due secondi fa mi stavi asciugando i capelli?!-

-Può essere...- risponde. Io rido e la tiro così da farla sdraiare vicino a me, è proprio bellissima.

Guardo quei suoi due occhioni verdi e mi tornano in mente tantissimi momenti in cui siamo insieme e ce abbiamo vissuto l'uno con l'altro.

Penso un po' a tutto, dalle serate come quella al cinema a quella serata da Savino. Ogni volta che penso a quella setata mi vengono i brividi; quella sera è stato orribile per certi versi, ma per altri meravigliosa.

Orribile perché mi ero sentito uno schifo per come mi ero comportato e per le cose che avevo detto, che avevano soltanto il fine di catturare l'attenzione di Tara, che ha reso quella giornata anche fantastica, perché dalla gelateria, ho capito che potrebbe essere lei la ragazza che ho sempre sognato.

-Stiamo un po' così, giusto il tempo che mi passa un po' e poi andiamo- dico

-Certo- risponde dolce lei.

La stringo forte, la sento tremare. Faccio tutto questo effetto sulle ragazze?

Tara pov's

Il cuore mi batte fortissimo, le mie mani tremano. Giovanni è al mio fianco e io sono felice, lui mi rende così.

-Tara, scusa se ti comando ancora, ma potresti andare a prendermi un Moment Act o qualcosa del genere?-

-Certo, le trovo sempre lì?-

-Sì grazie- mi alzo e proprio quando sto per chiudere la porta, sento -Non so cosa farei senza di te- il mio cuore è impazzito.

Torno con la medicina e gliela passo. Mentre beve lo stuzzico un po'.

-Cosa faresti senza di me...-

-Quindi mi hai sentito?-

-Che io sappia, ho ancora la capacità di ascoltare-

-Sai che mi sento già meglio-

-Servono a questo le medicine-

-Sempre molto gentile-

Faccio la linguaccia.

-Cretina!- ride

-Cretina lo dici a tua sorella-

-Peccato io non abbia una sorella- alla sua risposta faccio una smorfia.

-Mi cambio la maglia che è bagnata?- mi chiede.

-Come minimo-

-Sceglimene una-

Chiedo dove sono e mi indica un armadio bianco scorrevole posto di fronte la porta. Apro un'anta e osservo bene i vestiti.
Ci sono tante felpe e maglie di vario tipo, ma ne prendo una, facce do attenzione ad un suo particolare.

-Questa qui- dico mostrando un maglioncino semplice grigio da mettere su una camicia bianca.

-Perché proprio quella?- mi chiede

-Vediamo se riesci ad entrare nella mentalità femminile e a scopriro- mi siedo affianco a lui e gli metto i mestiti sul busto.

-Perché ti piacciono i ragazzi in camicia e maglioncino?-

-Risposta errata concentrati-

-Dammi un indizio-

-Noi ragazze diamo molta importanza ai particolari e alle coincidenze-

-Perché è calda e fa freddo?-

-No, è più semplice di quanto pensi-

-Non lo so, dimmelo tu-

-Di che colore è il mio vestito?-

-Ma sei seria, l'hai fatto per questo?-

-Sì-

-Così siamo vestiti uguali! Migliori amiche per sempre ye!- mi prende in giro.

-Muoviti a cambiarti che ho fame-

-Cosa c'è vuoi vedere come mi cambio?-

Imbarazzo

-Sicuramente ho visto di meglio, ti aspetto di là!- mento

Esco dalla stanza cercando di non far vedere il colorito del mio viso rosso peperone.

Prima di arrivare al soggiorno, mi intrufola nella stanza del pianoforte.

È proprio stupenda, esattamente come mela aspettavo. Libri ovunque, sul piano, sul divanetto, sugli scaffali e anche per terra.

C'è un comò su cui ci sono molte foto di due bambini, uno di questi suppongo sia Giovanni. Mi siedo sulla seduta del pianoforte, prendo un libro a caso, il grande capolavoro di Primo Levi "Se questo è un uomo". Sfoglio qualche pagina, queste sono piene di sottolineature, appunti e disegni.

-Che ci fai qua?- mi spaventa Giovanni, io balzo in piedi.

-Scusa stav...- mi ferma

-Questo è il tuo regalo di Natale, scusa il ritardo- l'afferro.

È incartato con una carta rossa con i cuori bianchi e legato con bellissimo fiocchettino.

-Non dovevi!- dico

-Invece sì-

Scarto, wow.

Mi butto nelle sue braccia!

Spazio autrice

Allora, che ve ne pare di questi momenti molto wow?

Non maleditemi per come è finito, ma volevo lasciarvi un po' sulle spine.

Noemi Sataniello, ti voglio tanto bene, ma non ti dirò niente❤

Baci Marty❤❤❤

Ragazza non tumblr (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora