capitolo 6

1.7K 100 3
                                    

"Ma sei impazzita?!"
Vorrei urlare, ma ho paura che ci scoprano.
"No, il mio nome è Christabel, e non volevo nè ucciderti nè spaventarti"
Si presenta la ragazza.
"Io sono Flame"
Le rispondo.
Sono stordita.
"Potrei sapere perchè mi hai svegliata?"
Le domando.
"Volevo solo chiedere se a te e alla tua amica andrebbe di andare a fare un giro".
Sulla sua faccia compare un ghigno divertito.
Aggrotto la fronte.
"Fare un giro?"
"Esatto"
Risponde mettendosi una mano al fianco.
"Ma... Ci sono le guardie e le telecamere"
"Niente guardie sta sera, e le telecamere non le hanno, pensano che non siamo così agitati".
Sono colta di sprovvista.
"E tu come fai a saperlo?"
Ribatto.
"Lo so e basta".
Ovviamente dovrei dire di no e tornarmene a letto.
Ma ora che sono quì niente e lo stesso, c'è un nuovo mondo che chiama il mio nome, io non posso più sfuggirgli, non ho scelta.
"Perchè no"
Dico infine restituendole il ghigno.
Poi scendo dal letto e mi avvicino a Gio.
La scuoto dolcemente e dopo poco lei apre i suoi enormi occhi blu cobalto, colmi di dolcezza.
"È già ora?"
Mi chiede assonnata, ma sorridente.
"No, stiamo solo andando a fare un piccolo giretto"
Le rispondo.
"Ti va di venire?"
Sembra un pò stordita, ma accetta quasi subito.
Christabel va avanti.
Sembra che conosca questi corridoi come se fosse casa sua, come se vivesse quì.
"Come fai a conoscere il posto?"
Le chiedo prima di uscire dalla stanza.
"Non sono affari tuoi questi"
Mi lancia un'occhiata fredda.
"Seguitemi".
Iniziamo a correre, a passi felpati, nei luoghi più improbabili dell'Accademia.
Mi volto e vedo che Gio è esausta.
Afferro un braccio di Christabel per fermarla.
"Quanto manca?"
Sussurro.
"Poco, però sbrigatevi".
E riparte per i corridoi.
Prendo per mano Gio e seguiamo Christabel.
Dopo pochi minuti, la ragazza si ferma davanti ad un armadio e una mensola, infla una mano tra di esse, e un passaggio di apre.
Sono troppo stupita per muovermi, ma Christabel mi scuote dicendomi che manca poco.
Dopo arriviamo ad una porta.
Non la porta abbandonata che ti immagini alla fine di un passaggio segreto, ma la porta che sembra fare d'ingresso alla Camera di un ragazzina.
Christabel abbassa la maniglia ed entra con disinvoltura, facendo cenno anche a noi.
Entro, anche se non capisco più niente.
Perchè c'è una stanza da letto qua?
Perchè Christabel ne conosce l'esistenza?
Mi siedo sul letto dalla trapunta rosa.
"Potresti gentilmente spiegare!"
Dico sbottando.
Christabel si alza e si dirige verso una libreria colma di oggetti, e mentre giochicchia con questi, inizia il suo racconto.
"Questa è la mia stanza, io vivo qua, da quando sono piccola. Mia madre è Isabel.
Da quando ho cinque anni vado in giro per l'accademia, che allora era spopolata.
Poi hanno deciso di metterci dentro tutta questa gente, ma io non riuscivo a non condividere questa cosa con qualcuno"
Sono sbalordita, ma almeno adesso è tutto chiaro.
Isabel è molto giovane, però ho visto molti suoi tratti sul viso di Christabel.
"Perchè noi due?"
Chiede con voce dolce Gio.
"Non lo so, mi state simpatiche"
A quel punto scappiamo tutte in una risata.
"Quindi ho pensato che magari, di notte quando tutti dormono, potremmo venire a divertirci" .
Per scoprire come erano i ragazzi prima, penso.
"Però per stasera è un pò tardi, che ne dite di domani?"
Chiede Christabel.
"Ci sto!"
Dice ridacchiando Gio.
"Anche per me va bene"
Rispondo loro sorridendo.
Dopo usciamo dalla porta, ripercorriamo il corridoio e lo strano meccanismo dell'armadio, ma quando stiamo per tornare nei corridoi, i passi inconfondibili di Isabel, si fanno spazio nel rumore della notte.
Sbianco in viso e spicco verso il mio letto in fretta, mentre le mie compagne fanno lo stesso.
Non ho tempo di pensare, nè di agire, sprofondo nel sonno.

I passi imponenti che ieri mi hanno terrorizzata, si possono udire da lontano.
Avete presente quando ci si addormenta, e ci si sveglia la mattina dopo credendo che sia solo in minuto?
È così che mi sento ora.
"Impiedi, passo a prendervi per la colazione tra dieci minuti".
Mi tolgo le coperte e mi alzo alzo fatica dal letto, infilo l'orologio al polso, e inizio a vestirmi.
Poi io, Gio e Christabel andiamo in bagno a lavarci.
Quando torno, il regalo più grande del mondo mi aspetta sul letto.
La ragazza, a cui avevo inviato quel cuore mai visualizzato, mi aspetta per abbracciarmi.

La Militaressa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora