capitolo 30

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Dopo svariate ore di camminata, arriviamo a quella che dovrebbe essere la nostra destinazione: alta montagna.

Isabel, cercando di non far notare la sua stanchezza, ci ordina di tirare fuori le piccole tende e accamparci.

Appoggio il mio zaino ad una roccia lì vicino, lo apro e tiro fuori il piccolo fagottino, contenente il necessario per montare la piccola abitazione, ed inizio.

Quando ero bambina, andavo sempre in campeggio con i miei genitori.

Mio padre montava la tenda, mentre io rimanevo a guardarlo.

Quando diventai più grande, inziai ad aiutarlo, così adesso ho ancora impresso qualcosa che mi può essere d'aiuto per questo lavoro.

Prendo la tenda dal tessuto impermeabile, la stendo sul pavimento roccioso, e comincio a montarla, alzandola, girandola, posizionandola per poi fermarla con dei chiodi, e dopo un po' di fatica, riesco a montare la mia tenda.

Dopo aver terminato, i miei occhi cercano automaticamente Christabel, che non è di fianco a me, dove ha posizionato la sua tenda.

La noto solo pochi secondi dopo, sta parlando con Isabel dietro ad una roccia, istintivamente mi avvicino per sentire bene quello che dicono.

"Ti ho già detto che non so cosa faremo per tirare fuori tutti dalla città senza che il nemico se ne accorga, e soprattutto non sapremmo dove metterli"
Dice Isabel alzando i toni.

"Durante le altre guerre i soldati salvavano la propria gente.
Dove viviamo adesso?!
Possiamo ancora salvarli"
Ribatte Christabel gesticolando.

"Parlerò con David, ma non so ancora cosa stia succedendo"
Poi abbassa la voce.

"Abbiamo in mano la situazione, farò evacuare i cittadini di Trento e li faremo trasferire"

"Trasferire dove?"
Continua Christabel.

"È questo il probelma: non lo so.
Trovami un'idea, sennò non potrò esporre la mia idea ai comandanti:

"Comandanti?! Mamma, che comandanti?"
Christabel ha un tono di voce esasperato.

"Coloro che decidono cosa fare con noi"
Isabel conclude così il discorso, così io torno alla mia tenda per non dare nell'occhio, e aspetto Christabel.

Quando torna con un'espressione avvilita in volto, ci mettiamo sedute vicine ed inziamo a parlare.

"Cosa succederà adesso?"
Chiedo.

Lei non mi risponde subito, continua a fissare il vuoto.

"Ti va di allontanarci?"
Domanda.

Questa sua richiesta mi lascia un po' sbigottita, non riesco a capire quello che devo fare persino con le indicazioni di Isabel, non dureremo  un giorno senza di lei.

Improvvisamente un sacco di domande mi bombardano la testa, da un lato vorrei andare con lei, vorrei escludermi dalle regole.
Dall'altro lato penso ai miei genitori, cosa accadrà a loro?
Se rimango unita al gruppo potrò saperlo.

Christabel continua a scrutarmi, mentre cerca di decifrare la mia espressione in attesa di una risposta.

"Vengo, ma staremo via per poco"
Rispondo infine.

Un lieve sorriso compare sulle sue labbra mentre si mette lo zaino in spalla.

"Promesso"
Dice.




*spazio autrice*

aaaaaallora, so che non pubblico da tempo e mi dispiace veramente tanto, ma purtroppo la scuola è molto pesante.
In più non sono molto informata sull'argomento 'guerra', quindi non so cosa potrei fare adesso.
In oltre ho cambiato stile di scrittura, in modo che sia più fluido, revisionerò  tutta la storia da qui a breve.
Inoltre volevo avvisarvi  che tra una decina di capitoli interromperò il libro per produrre un sequel.
Mi scuso ancora per il ritardo, se avete idee per migliorare la storia potete scrivermi in privato.
Un bacio!❤

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