capitolo 11

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Sfreccio verso il dormitorio, terrorizzata dai quei passi, dalle parole di Julia, dai compagni che potrebbero essere svegli e sentirci.
Sto per entrare in camera, quando Gio mi blocca.
Non sono pronta all'ansia che mi travolge dopo.
David è seduto sul letto di Julia, riesco a scorgere le loro parole sussurrate.
"Sai dirmi dove sono Le tue compagne?"
Domanda David facendo cenno ai nostri letti vuoti.
Julia non mentirà per coprirci.
Vuole vendicarsi.
"Sono andate in bagno".
Afferma invece lei stupendomi.
David inarca un sopracciglio, diffidente, ma poi annuisce.
Sta per uscire dalla stanza.
Sento Gio tirarmi per un braccio, verso il bagno.
Gio va ad un lavandino, io ad un altro.
Con la coda dell'occhio vedo David appoggiarsi alla porta, con le braccia incrociate, finisco di lavarmi le mani, e con tutta l'indifferenza che è in mio potere mi volto.
"Dov'è Christabel?"
Chiede in un sospiro.
"Ha detto di dover parlare con Isabel".
Afferma Gio.
In questo momento mi sto accorgendo di come sia cresciuta in soli due giorni.
Sa perfettamente ciò che fa.
David sa che Christabel è figlia di Isabel?
Credo di sì, perchè semplicemente ci fissa e poi se ne va.
Gio tira un sospiro di sollievo e si appoggia al lavandino si marmo.
"Andiamo"
Dice senza guardarmi, poi esce dal bagno.
Seguo con lo sguardo quella ragazza, che non è più Gio.
Esco pure io e torno al dormitorio, mi metto sotto le coperte del letto.
Non riesco a dormire, nonostante le palpebre pesanti.
Controllo il mio orologio.
È quasi mezzanotte, credo di aver perso la concezione del tempo.
Accettando il fatto che finchè non sarò tranquilla, ovvero finchè Christabel non rientrerà, non prenderò sonno, mi metto seduta, tiro sul letto il mio baule, e inizio a cercare qualcosa di interessante tra i libri e la borsa che mi hanno lasciato per la scuola.
Dentro ci sono un libro e un quaderno per ogni materia, un astuccio, e un quadernino.
Mi incuriosisce, così inizio a sfogliarlo.
Le sue pagine sono bianche, e aspettano di essere riempite.
Dato che non ho nulla da fare, prendo una matita dall'astuccio, e inizio a fare piccoli disegnini sul foglio.
Quando sento che Christabel sta entrando in camera, ripongo tutto nella borsa e la appoggio ai piedi del letto.
"Christabel!"
La chiamo sottovoce.
Lei si volta e si avvicina, si siede sul mio letto e inizia a spiegarmi
"Isabel non vi ha viste, ho trovato una scusa per dirle che volevo solo fare un giro, non ci ha creduto subito, é meglio se per qualche giorno non infrangiamo regole".
Ha uno sguardo severo.
Non sto capendo più nulla dei loro comportamenti.
L'accademia ha reso Gio una ragazza forte, Christabel responsabile, e Julia testarda.
Sono l'unica che non è cambiata, o almeno chr non è cambiata in meglio.
Ho fallito nel proteggere delle persone importanti.
Mi rannichio sotto le coperte, senza fare caso ai loro sguardi.
Christabel si alza dal mio letto e si rintana nel suo.
Ci sono bisbigli intorno.
Ma io sento solo voci ovattate.
Non riuscirò a sopravvivere senza uno scopo, qualcosa per cui valga la pena sopravvivere.

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