Capitolo 26

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Mentre mi dirigo verso l'aula di matematica, la mia prossima lezione, gli altoparlanti messi agli angoli di ogni parete, iniziano a parlare.
"Tutti gli studenti sono pregati di recarsi al terzo piano".
È la voce di Isabel.
Fino ad ora non sapevo nemmeno dell'esistenza di un terzo piano, mi metto dietro il gruppo della classe di storia, e ci allontaniamo disordinatamente verso il terzo piano.
Arrivati nella 'sala conferenze', così dice la targa sulla porta bianca.
Appena entriamo, ci sediamo sparsi, aspettando che accada qualcosa.
Quando tutti sono seduti, Isabel sale sul palco, si avvicina ad un microfono, e ci chiede il silenzio.
"Vi abbiamo tenute nascoste molte cose, ragazzi, ma l'abbiamo fatto per il vostro bene"
Inizia.
"È giunto il momento di svelarvi la verità".
"Ormai, nel mondo non c'è più un filo logico: in questo momento tutti i paesi lottano contro tutti.
Il nostro paese ha cercato di starne fuori, ma la Cina, sempre stata nostra nemica, non è d'accordo."
"Siamo attaccati, le nostre accademie sono attaccate, e le nostre vite sono in pericolo.
Abbiamo pochi giorni per insegnarvi le tattiche di sopravvivenza, dopodiché dovremmo lasciare l'accademia"
Continua
"Le modalità in cui svolgeremo la fuga vi verranno spiegate al momento, dobbiamo sospendere le lezioni abituali, e cercare di insegnarvi tutto ciò che possiamo".
Ovviamente sapevo della guerra, ma perché dovremmo scappare?
Isabel conclude, mentre tutti iniziano a dirigersi verso le palestre, io mi faccio spazio tra la folla, ed inizio a scendere verso il palco.
Se c'è Isabel, c'è anche Christabel.
Scosto la tenda, ma lei non è lì.
Isabel sta lavorando a qualcosa, è al telefono, ma appena si accorge di me chiude la chiamata.
"Dov'è Christabel"
Chiedo cercando di mantenere la calma.
"Lei è nei dormitori, ti aspetta"
Risponde.
Senza aspettare altro, percorro di fretta la strada che porta ai dormitori.
A metà strada, sbatto contro qualcuno, alzando gli occhi vedo che è Christabel.
"Dove sei stata?"
Le chiedo mentre mi tende una mano e mi aiuta ad alzarmi.
"Con Isabel, abbiamo preso le indicazioni necessarie, hai già saputo?"
"Sì"
Rispondo.
Mentre andiamo verso la palestra, Christabel mi spiega in maniera più dettagliata la fuga.
"Abbiamo solo oggi e domani, massimo dopodomani, dopodiché dovremmo partire, per iniziare una scalata e rifugiarci nelle montagne"
La guardo.
"Prima o poi ci troveranno anche lì, nulla è sicuro per adesso".
Arriviamo nella palestra, dove è riunito il gruppo di Isabel al completo.
"Il tempo è poco, ragazzi. Purtroppo non abbiamo altra scelta: ognuno di voi deve cavarsela da sé, perfezionate le vostre abilità, io cercherò di essere il più presente possibile".
Penso che inizierò dal fucile: è molto utile in una battaglia, e poi so usare abbastanza bene l'ascia, che mi può servire per alcune azioni vitali.
"Non c'è più tempo da perdere, iniziamo"
Ognuno di noi si dirige alla propria prestazione.
"Se ci allessimo?"
Dice Christabel sorridendo.
"Perché?"
Chiedo ridacchiando, ma ora lei è seria.
"Perché così sapremo che ci saremo sempre, l'una per l'altra".
Forse non è una cosa così banale.













*autrice
Sono riuscita a pubblicare in tempo, MUHAHAHAHA.
Sono indecisa, perchè non so se interrompere la storia tra una decina di capitoli, per continuarla in un altro libro, oppure finire qui :(
Rippp
Consigliatemi perchè sono in dramma Rippp
Zaoo Zoie!

P.s.
Pubblico ora perchè ho scritto il capitolo ieri e mi sono dimenticata di pubblicarlo 😆

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