capitolo 19

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Isabel ha posizionato dei sacchi da box lungo tutta una parete della stanza.
Mi posiziono accanto a Christabel, mentre attendiamo le spiegazioni.
"La prima cosa che dovete imparare"
Dice Isabel davanti a noi
"È che dovete preservare le forze, ovviamente non adesso, ma in battaglia, quando vi troverete ad affrontare soldati di altri paesi, dovrete impegnarvi al massimo."
Continua.
"Iniziamo con le tecniche"
Le tecniche, in pratica, sono calci nello stomaco, che possono togliere il fiato all'avversario;
Pugni sulla mascella o sul naso, per disorientare, e infine, gli sgambetti.
"Pensi che ci faranno combattere tra di noi?"
Sussurro a Christabel tra un calcio e l'altro.
"Figurati, non vogliono metterci contro, vogliono un esercito forte e unito."
Conclude Christabel.
Per le ore a seguire, abbiamo perfezionato la mira con la pistola, abbiano fatto esercizi di agilità e altro.
Il tempo scorre abbastanza in fretta, così appena finito l'allenamento, sono affamata.
Infilo la felpa e chiudo la zip fino all'altezza dell'ombelico, poi mi dirigo verso la sala da pranzo.
Mi metto in fila, quando arriva il mio turno, una donna con una cuffietta in testa, da cui fuoriescono ciocche stoppose, mi mette nel piatto un mestolo di pastina in brodo.
Tanto per cambiare, penso mentre mi allontano.
Mi siedo vicino a Christabel, che a quanto pare è riuscita a sfuggire alle grinfie di sua madre appena qualche minuto prima.
La ragazza è china sul piatto, sembra divorarsi quella brodaglia.
"Ti piace seriamente questo schifo?"
Le domando alludendo al brodo, mentre adagio il piatto sul tavolo, e mi siedo goffamente.
Lei scrolla le spalle e poi mi risponde
"Non è il massimo"
Io sorrido lievemente e appoggio il gomito sul tavolo, con lo sguardo perso nel vuoto, iniziando a mangiare la brodaglia.
Così anche il pranzo finisce in fretta, a quest'ora ci tocca andare a prendere i libri e filare in classe.
Arrivata in camera, prendo in mano il foglietto con l'orario scolastico, e infilo i libri necessari nello zaino, lo chiudo, e mi avvio verso le classi di lezione.
La prima classe è quella di storia, una materia appassionante, a parer mio.
Ricordo che quando ero a casa, adoravo la storia: facevo in fretta i compiti, ed ero un'appassionata dell'antico Egitto, nella mia cameretta avevo uno scaffale con tutti i libri sull'argomento, chissà se mia madre si ricorda ancora di pulire lì dentro.
Entro in classe e prendo posto vicino a Christabel, che come al solito, sta pasticciando sul quaderno.
"Ciao Chris"
La saluto tendendo lo sguardo fisso sulla porta, in attesa che entri l'insegnante, che arriva qualche minuto dopo.
Credo di averla già vista, ma non ricordavo bene di lei.
È una donna giovane, non deve avere più di  trentacinque anni, di carnagione molto chiara, e i capelli castani tagliati a caschetto.
I suoi occhi verdi sembrano enormi, dietro le lenti degli occhiali neri.
"Buongiorno ragazzi"
Il suo tono di voce è solare e calmo.
"Io sono la professoressa di storia"
Non si dilunga molto in presentazioni, al contrario inizia subito a spiegare.
"Questa scuola, non è come tanti anni fa, prima che la legge venisse abolita: l'insegnamento è diverso, le regole, le tattiche, tutto è diverso".
Si appoggia alla cattedra.
"Perchè è un'era diversa".
Dice sorridendo.




•°spazio autrice°•

Salve persone, volevo solo informarvi del fatto che ho deciso di pubblicare due giorni a settimana: il martedì ed il sabato, e poi volevo scusarmi se il capitolo non è così interessante, ma sono a corto di idee 😣

E come ultima cosa volevo ringraziarvi, perchè ieri eravamo #3 in classifica awww❤

Vabbè, io mi dileguo, un bacio❤

-chiara

La Militaressa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora