Il getto freddo e rinfrescante della doccia mi distende e caccia via tutti i pensieri della giornata.
"Hai finito lì dentro?"
La voce fintamente arrabbiata di Christabel mi riporta alla realtà.
"Sissignora!"
Le grido di rimando, ridacchiando.
Mi infilo nel caldo accappatoio, prendo le mie poche cose e le infilo nella tasca dell'accappatoio.
Apro la porta, precedentemente sigillata a chiave, ed esco dalla cabina doccia.
Faccio un inchino goffo e ironico per Christabel, mi asciugo i piedi nudi, e torno nel dormitorio.
È vuoto, stranamente.
Non ci faccio caso e ne approfitto per indossare la camicia da notte.
Qui fa freddo, così indosso anche la felpa, e mi sdraio sul letto, aspettando Christabel, che esce poco dopo dal bagno, con i capelli umidi.
Sospiro e mi metto a gambe incrociate.
"Andiamo?"
Chiedo.
"Sì, sperando di non essere mangiate dalle schifezze che servono quì".
Risponde infilandosi dalla testa la camicia da notte usurata.
"Pensavo che la zuppa di ieri fosse uno strano animale che mi sarebbe saltato addosso da un momento all'altro".
Dico facendo una faccia disgustata.
Scappiamo a ridere insieme.
Ed è questo che mi piace di Christabel, anche in una situazione del genere, private di quasi tutto, lei riesce a farmi sorridere e divertire.
"Speriamo che il brodo di oggi non sia uno Yeti, forza, andiamo".
Dice lei divertita.
Mi tende una mano e io la afferro per alzarmi.
Anche se lei mi fa scordare tutto quello che c'è intorno, mi torna sempre in mente Julia.
Anche se ho detto a Isabel di non farmi sapere quello che le accade, non sono passati neanche due giorni, sento la sua mancanza pesante.
E in effetti, sono passati solo pochi giorni dl mio arrivo quì, e se è accaduto tutto ciò in soli due giorni, figuriamoci in due anni interi.
Arrivate in sala da pranzo, prendiamo posto vicino a Gio, che sposta il brodo giallognolo con il cucchiaio.
"Ciao Gio".
Saluta Christabel mentre scivolo silenziosamente sulla sedia.
"Ciao ragazze".
Risponde lei.
"Flame, vado io a prendere il brodo."
Dice Christabel rivolta a me.
"Sì, grazie".
È da quando Julia è andata in arresto cardiaco che non parlo con Gio, dovrei spiegarle quello che è successo con lei.
"Gio, hai saputo di Julia".
Dico mentre mi dondolo sulla sedia.
"Sì, ma non c'è bisogno che tu me ne parli se non ti senti".
Mi risponde con un sorriso timido, dopo aver ingerito un cucchiaio di quella roba, da cui proviene un forte odore disgustoso.
"Grazie".
Sussurro in un sbadiglio.
"Ecco quì il mostro di oggi".
Dice Christabel con due piatti traballanti tra le mani.
Io sorrido e mentre prendo uno dei piatti colmi di brodaglia, le rispondo
"Speriamo che non ci mangi".
Gio ci guarda in modo strano, ma sembra divertita.
"Adesso ti spiego"
Dice Christabel fingendo che sia una questione seria
"Flame crede che il cibo in realtà sia qualche strano animale"
Continua guardandomi di traverso e ridendo sotto i baffi.
La cena passa in fretta, e per la prima volta, mi sono divertita e sentita a casa.
Più tardi, mentre mi riposo stesa sul divanetto, sfogliando un libro durante l'unica ora di libertà a nostra disposizione, Christabel si alza e mi guarda in modo strano.
"Andiamo in camera?"
Chiede.
Io inarco un sopracciglio.
"Quale delle due?"
Rispondo chiudendo il libro.
Il suo ghigno risponde al posto suo.*Autice*
Volevo semplicemente ringraziare chiunque abbia aperto il mio libro, perchè sappiate che per me è già tantissimo che una sola persona legga la mia storia, che è in un momento difficile.
A volte ho pensato di chiudere la storia, perchè la trovo banale, e nell'ultimo periodo ho poche idee.
Ma aprire wattpad,
Trovare anche solo 100 voti,
Una buonissima posizione in classifica,
E soprattutto 1k persone che hanno letto la mia storia,
Mi da la forza per continuare a scrivere.
Grazie di cuore♡
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La Militaressa
ActionNel 2038, una nuova legge impone a tutti i ragazzi dai sedici anni in su almeno due anni di addestramento militare. Flame ha quasi 18 anni, sta per iniziare l'università, quando la nuova legge la coglie di sprovvista: l'accademia militare di Trento...