capitolo 5

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Sistemo le mie cose nel baule, lasciando fuori solo i vestiti per domani.
Isabelle entra dopo poco, e tutti noi ci mettiamo davanti ai letti.
"Questa è la prima sera, quindi niente ora di svago, venite a mangiare, poi a dormire."
Non pensavo che fosse così dura.
Eppure è sempre la donna dal sorriso caldo e le labbra rosso fuoco, non posso credere che si sia trasformata.
In fila indiana, percorriamo i corridoi mentre seguiamo Isabel, per poi arrivare in mensa.
"I posti sono assegnati, in ordine alfabetico"
Dice.
Vado subito alla F, e trovo un piatto di minestra verde.
Ho capito da sola che quì il cibo non si spreca.
Mi siedo lentamente e osservo il miei compagni.
Sembrano tutti, come me, determinati a non fallire.
La ragazza di fianco a me, che è anche la mia vicina di letto, non sembra così pronta ad affrontare l'accademia.
È pallida, con i capelli raccolti in due treccie che le ricadono sulle spalle e ha le lentiggini.
Non posso sopravvivere quì dentro se sono da sola.
"Ciao, mi chiamo Flame"
La saluto.
Lei mi sorride timidamente e poi mi risponde.
"Io sono Gloria"
Evidentemente sono l'unica che iniza con la lettera F.
Isabel sbatte una mano sul tavolo per attirare la nostra attenzione.
"Potete mangiare" .
Poi ci rivolge il primo sorriso della giornata ed esce facendo un cenno della testa alle guardie, che sono ovunque.
Mentre mangiamo, io e Gio iniziamo a chiacchierare.
Sembra timida, ma è molto dolce e sensibile.
Scherziamo e ridiamo, però poi Gio si rattrista.
"Hey, c'è qualcosa che non va?"
Le chiedo mettendole una mano sulla spalla.
"È che, non credo di essere pronta, come tutti voi, che siete forti e determinati in questo allenamento"
Mi risponde con la sua voce sottile.
"È secondo te siamo pronti?"
Le rispondo ridacchiando in modo convincente.
"Ma non li hai visti? Passano la loro vita attaccati a quel telefonino, senza quello non avranno niente da fare, tu sei forte, ma non lo sai, e non serve saperlo, basta rendersene conto nel momento del bisogno"
Un sorriso compare sulle sue labbra.
Mi guarda negli occhi.
"Grazie Flame"
"Possiamo affrontare l'accademia iniseme"
Le dico.
Perchè so che non potrò sopravvivere da sola.
"Certo"
Mi risponde.
Ora è tornata allegra.
Finiamo di mangiare la minestra, con qualche pezzo di pane duro, e quando finiamo tutti, Isabel fa il suo ingresso.
"Andate a lavarvi i denti, vi voglio al letto tra un quarto d'ora".
Ci avverte.
Mi alzo e sistemo la sedia sotto il tavolo, poi mi metto in fila dietro ad una ragazza con lunghi capelli neri.
Credo di averla già vista nei dormitori.
Percorriamo di nuovo i corridoi e arriviamo nel dormitorio.
Vado verso il mio letto e prendo tra le mani l'asciugamano, la saponetta e la roba per lavarmi i denti, aspetto Gio e poi andiamo in bagno.
Ci mettiamo in coda dietro ad altre ragazze per usare un lavandino.
Ci laviamo i denti e torniamo nel dormitorio.
Mi tolgo l'orologio, e mi sciolgo i capelli, metto tutto nel baule, e poi mi siedo a gambe incrociate sul mio letto.
Gio si siede di fronte a me, e continuiamo la conversazione iniziata in mensa, finchè Isabel arriva ad augurarci, in modo poco conciliante, la buonanotte.
Finalmente mi metto sotto le coperte.
Penso ancora a oggi.
Non ho potuto salutare i miei genitori.
Non li vedrò per due anni.
Ma sono troppo stanca, così rivolgo loro il mio ultimo pensiero, e Abbasso le palpebre.
Sto per prendere sonno, quando un cuscino mi colpisce.
Istintivamente mi metto a sedere, pronta ad un possibile attacco, o a qualche prova inaspettata.
Invece vedo solo la ragazza dai capelli neri che ho visto in mensa.
Forse è questo il genere di "forte" che intende Gio.

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