L'ultimo anno...ultimo anno per stare con la mia migliore amica, Brooklyn Cooper, prima di scegliere due università diverse; ultimo anno per stare con il mio ragazzo, Jordan Collins, prima di intraprendere una relazione a distanza.
Quello però non era il momento di deprimersi davanti all'ingresso del Brearley School, uno dei licei più ambiti dell' Upper East Side, zona più ricca di NYC.
Si pensa sempre che i ragazzi che vivono nell' Upper East Side siano dei gran figli di papà ed è proprio così, a parte per piccole eccezioni.
Mi diressi verso il mio armadietto che era nella zona est dell'edificio ed era anche la parte dell'edificio delle ragazze, invece quello ovest era dei ragazzi; non si poteva entrare nell'ala dell'edificio del sesso opposto, ma ci si poteva incontrare negli intervalli o prima delle lezioni in cortile.
-pronta per l'ultimo anno?- chiese di fianco a me Brook prendendo il libro di chimica dal suo armadietto
«certo, sono troppo eccitata» dissi euforica prendo anche io il libro di chimica.
Brook aveva qualcosa di diverso dal solito...uno sguardo spento e pensieroso; le sarà successo qualcosa, ma per il momento non era il caso di toccare l'argomento, era meglio farlo quando fossero finite le lezioni e saremmo state da sole.
Ci dirigemmo verso il cortile e notai subito Jordan che mi venne incontro baciandomi dolcemente sulle labbra
«okay basta piccioncini, mi farete venire il diabete continuando così»
«mi era mancata la scuola, ma non mi ero ricordata che poi ci saresti stato pure tu Cole» dissi staccandomi leggermente da Jordan e girandomi verso il suo migliore amico
«ma come? Io sono indimenticabile Abby» disse facendomi l'occhiolino
«lo sai che odia essere chiamata in quel modo Cole...su non provocarla» mi difese Jordan
«Uhuh che paura» rispose lui e io alzai gli occhi al cielo girandomi in dietro per vedere cosa stesse facendo Brooke , ma non la vidi...se ne era andata.
Suonò la campanella segno che stavano per iniziare le lezioni; diedi un bacio sulle labbra al mio ragazzo e me ne andai verso la mia classe.
Vidi la mia migliore amica seduta al suo solito posto vicino alla finestra e io mi sedetti vicino a lei, ma non mi rivolse neanche uno sguardo
«Brooke che succede?»chiesi, non potevo aspettare fino la fine delle lezioni vedendola così
«niente Abigail, sono solo stanca»disse freddamente, ma prima che io le potessi dire qualcosa la porta si aprì facendo entrare il professore.
Dopo Chimica non avevo altre materie in comune con Brooke , ero seriamente preoccupata per lei.
Alla fine delle lezioni uscì dall'edifico e vidi subito la mia limousine con alla guida Andrew, il mio autista fin dai tempi in cui ero una bambina; aspettai per circa 10 minuti Brook ma non la vidi, allora chiesi ad Andrew di aspettarmi un attimo e tornai dentro alla scuola.
Cercai in tutto l'edificio est ma non la trovai, ma trovai Cole intento a flirtare con una del primo anno, ormai non mi stupiva più.
Cercai di non farmi notare, ma il rumore dei miei tacchi sul pavimento non passò inosservato.
«Abby ti sei persa?»chiese Cole girandosi verso di me
«certo che no, stavo cercando Brooke, tu l'hai vista?»chiesi innervosita per quel cavolo di soprannome che mi aveva rifilato circa 2 anni fa e non ne ho mai capito il motivo, visto che nessuno mi chiamava così.
«si è passata di qui 5 minuti fa, magari ti sta evitando»disse ghignando
«occupati della tua matricola» dissi e uscì di corsa dalla scuola.
Trovai Andrew appoggiato all'auto e gli chiesi se aveva visto almeno lui Brooke e lui mi disse di averla vista ma che aveva rifiutato il passaggio che le avevo offerto stamattina; allora entrai in auto un po' malinconica e poi partì verso casa.
Cosa nascondeva Brooklyn? Qualsiasi cosa fosse l'avrei scoperta.
Arrivata a casa, entrai dall'ingresso del mio palazzo salutando Dan, il portinaio, presi l'ascensore che mi portò dritta nel mio appartamento.
Appena entravi, vedevi un immenso salone con le pareti bianche, con due divani al centro e un tavolino in vetro in mezzo ai divani.
Dietro si trovava una porta color Tiffany e aprendola ti trovavi davanti un tavolo per circa dodici persone con tre vasi color Tiffany con delle rose bianche dentro.
A sinistra del tavolo si trovava un'altra porta dello stesso colore dell'altra che portava al corridoio principale, che era collegato pure alla salotto, che portava alla cucina, alla stanza degli ospiti e alla camera dei domestici.
Tornando all'ingresso, alla sua sinistra si trovavano delle scale che conducevano alle camere da letto.
La mia camera aveva le pareti color Tiffany, un letto matrimoniale che si intravedeva dalla porta, due comodini ai lati del letto con due lampade; oltre al letto si vedeva anche la finestra con le tende color oro, a sinistra della finestra c'era un caminetto bianco con sopra uno specchio quadrato e ancora a sinistra un'altra finestra con le tende dorate e davanti alla finestra un divanetto stile impero sempre dorato.
Davanti al letto c'era una scrivania bianca con una sedia girevole, con ai lati due pile di mensole che si alternavano tra il Tiffany e il Dorato.
A destra della scrivania c'era una porta che ti conduceva al bagno, dove si trovavano la vasca e la doccia in marmo rosa antico come il pavimento, a sinistra della doccia il lavandino e ancora più a sinistra il water con a fianco il bidè.
A sinistra della vasca si trovava un'altra porta che ti conduceva alla cabina armadio con tutti i miei vestiti e le mie scarpe.
Adoravo stare nella mia camera, anzi stare proprio in casa, mia madre essendo una designer di molto successo qui a NY aveva progettato lei la casa e la mia camera l'avevo progettata io con il suo aiuto.
Presi il computer dalla scrivania e scrissi un messaggio tramite Messeger a Brooke chiedendole di fare una videochiamata, ma lei non mi rispose, allora scrissi un messaggio a Jordan chiedendogli se poteva passare da me dopo gli allenamenti e lui qualche minuto dopo rispose accettando l'offerta.
Dorota, la mia cuoca, mi venne a chiamare comunicandomi che era pronto il pranzo e che era meglio scendere di sotto prima che si raffreddasse troppo.
Scesi e entrando nella sala da pranzo mi ritrovai davanti un piatto di Plank Salmon cioè salmone affumicato, piatto tipico di Washington che mi aveva fatto impazzire appena assaporato.
Dopo pranzo andai di nuovo in camera mia per togliermi la divisa scolastica che comprendeva un fiocco nero sulla camicetta bianca, con ornamenti in pizzo, tenuta dentro a una gonna nera che arrivava più o meno a metà coscia e scarpe nere con l'orlo bianco con tacco 8 cm; nei periodi freddi c'erano le calze di lana nere che arrivavano leggermente sotto al ginocchio e un cappotto in pail bianco con dei quadrati sempre bianchi ma contorni neri.
Mi misi per stare più comoda dei jeans blu scuro attillati, una camicetta bianca con fiori rossi e sopra una giacchetta di jeans ance essa blu scuro e delle ballerine bianche.
Pochi minuti dopo bussarono alla porta
«avanti»risposi finendo di mettermi il lipgloss trasparente
«signorina Abigail, il signor Jordan è in ingresso che l'aspetta»
«gli dica che arrivo tra pochissimi secondi, grazie Dolores»
«come desidera signorina» disse ritirandosi chiudendo la porta.
Pochi minuti dopo uscì dalla camera e scesi le scale vedendo la figura di Jordan all'ingresso aspettandomi
«wow è da tanto che non ti vedevo senza uniforme»disse sorridendomi e venendo verso di me
«beh sei stato in Florida per tutta l'estate»dissi facendo l'offesa
«beh mi potevi sempre raggiungere»disse sogghignando e baciandomi dolcemente sulle labbra
«ma io ero a Parigi con Brook, non potevo lasciarla lì, anche se poi lei è tornata tre settimane prima di me...Jordan sono preoccupata per lei, è strana...non è più la Brook che era con me a Parigi...cosa sarà successo mentre non c'ero?»chiesi e vidi Jordan irrigidirsi per un secondo
«ma non sarà successo nulla, dai ora pensiamo a cosa fare questo pomeriggio»disse lui frettolosamente
«okay, va bene...che ne dici di andare in camera mia per vederci un film?»chiesi
«per un film o per altro?»chiese malizioso
«non fare lo stupido, lo sai che voglio aspettare che ci sia il ballo delle debuttanti, sai che per partecipare bisogna essere, in teoria, ancora vergini»dissi maliziosamente
«eh va beh non lo saprà nessuno»disse malizioso
«molto divertente, dai ora andiamo a vederci il film»dissi e salimmo le scale.
Stammo insieme tutto il pomeriggio e anche se mi divertì non smisi un secondo di pensare a Brooklyn...cosa le era successo in quelle tre settimane? L'avrei scoperto questa sera, lei non resiste alle feste di inizio anno.•Angolo Autrice•
Ciao a tutti, questa sarebbe la terza volta che provo a scrivere una FF ma stavolta la voglio fare in modo diverso...come avrete capito non metterò il nome di Harry e degli altri nella storia, per non farla simile a Bad Boy anche se alla fine questa FF sarà totalmente diversa dalle mie due storie precedenti.
Spero che vi piaccia e che commentiate il capitolo per farmi sapere cosa ne pensate.
Questo è, più o meno, un capitolo abbastanza introduttivo per questo ciò tenuto tanto a fare tutte quelle descrizioni...è dal prossimo capitolo che la storia parte seriamente.
Questa storia sarà una collaborazione tra me e AustralianHugs 🐧💕
Grazie a tutti!
Sarah💕

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INSIDE
Hayran KurguAlcune volte è meglio essere escluse dal resto del mondo, se il mondo a cui appartieni è pieno di tradimenti e bugie. Io ero contraria a questo...ma certe volte la tua mente dice una cosa e il tuo cuore un'altra ed è lì il dilemma. Mi hanno sempre i...