capitolo 7

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Justin's Point of View

" allora..." Kelsey si girò, le sue unghie mi accarezzavano la l'elle nuda del petto, i suoi denti mordevano nervosamente il labbro inferiore " come é stato?" 

Aggrottando le sopracciglia confuso per capire quello che aveva detto, abbassai il collo per guardarla " cosa come é stato?" 

" carcere" mormoro, tagliando il silenzio che era piombato su di noi, e non potei fare a meno di sentire una stretta al cuore.

" be' di sicuro non giri intorno agli argomenti" ridacchiai, cercando di portare la conversazione su un o scalino diverso. Voglio dire, non é un buon argomento di cui parlare. 

" é solo che" Kelsey sospirò " tu sai che cosa ho passato il negli anni in cui tu non c'eri. É ragionevole che il voglia sapere cosa hai passato tu" 

" gli affare miei sono miei per un motivo Kelsey" baciandole la fronte, guardai da un'altra parte, cercando disperatamente di togliermi la se sane di pesantezza che mi era caduta addosso " non devi preoccuparti" 

" il problema é che lo faccio Justin" muovendosi in modo che il suo letto nudo fosse contro il mio, mi avvolse con le sue braccia " io mi preoccupo sempre e mi sta divorando non sapere quello che hai passato" Kelsey cominciò a disegnare dei cerchi immaginari sulla mia pelle mentre pressava le labbra insieme.

" non farlo" mormorai, prendendole il mento tra l'indice e il pollice prima di liberare le se labbra dalla presa. La guardai, cercando di ignorarla, mentre mi abbassavo e poggiavo le e labbra sulle sue, cercando di alleggerire l'umore.

Approfondendo il bacio, Kelsey mi prese le spalle e stavo per mettermi sopra di lei quando si staccò. Allontanandomi da lei, Kelsey mi guardò arrabbiata " baciarmi non mi fermerà dal farti domande" 

" ma ti distraggo abbastanza da fartelo dimenticare" dissi con un sospiro, le mie mani che si muovevano lungo i suoi fianchi.

" quando sei uscito, io ti ho detto tutto. Ho urlato e gridato mentre non ti lasciavo neanche spiegare quello che avevi passato e questo mi ha fatto sentire...in colpa" Kelsey mormorò, le sue spalle caddero.

Alzandomi sul gomito, la guardai incredulo, non essendo capace di credere a quello che aveva detto " non dovevi sentirti in colpa. Non é colpa tua se sono stato preso e arrestato. Avevi tutti i diritti ad essere arrabbiata con me. Ti ho mentito, ho rovinato tutto..." chiudendo gli occhi, ripensai a tutti i miei errori, quelli che riguardavano la nostra relazione " non hai colpa di niente" 

" allora perché mi sento come se...ti avessi portato sulla cattiva strada?" muovendosi, evitava il mio sguardo, guardava di tutto tranne me.

" non puoi essere seria..." vidi che non parlava, i miei occhi spalancati " piccola" provai ancora, ma mi rifiutava.

Alzandomi e mettendomi seduto, alzai anche lei, prendendole le gambe e mettendole lungo i miei fianchi così cosicché fosse seduta su di me. Le presi il viso tra le mani, forzandola a guardarmi " non voglio che dici mai più una cosa del genere, mi hai capito?" 

" Justin-"

" no" la bloccai, salendo che voleva giustificarsi per quello che aveva detto " smettila e ascoltami" quando finalmente mi presto attenzione, portai una ciocca di capelli dietro il suo orecchio, mentre la accarezzavo con il pollice. " tu non mi hai portato sulla cattiva strada. Tutto quello che fai mi rende ogni giorno più orgoglioso. Nessuna ragazza sarebbe stata capace a starmi vicino e aspettarmi come hai fatto tu. Anche quando hai saputo che me ne sarei andato per un po' di anni, mi hai aspettato" scuotendo la testa, la guardai solenne " se tutto questo non é fantastico allora non so cosa sia" la accarezzai, guardandola dritta negli occhi " sei la ragazza più forte che abbia mai conosciuto Kelsey Jones e se provi ancora a negarlo, dovrò convincerti con la forza" feci una smorfia.

Danger's backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora