.
Nascondendosi nelle ombre del palazzo abbattuto, Justin aspettava pazientemente il passare del tempo con la schiena premuta contro la parete stracciata. Colpendo le ceneri dal fondo della sua sigaretta, inalò un altro giro di fumo, lasciandolo riposare nel suo petto prima di soffiare fuori e farla volteggiare ancora in aria senza fine.
Goccioline dal lavello rotto in cucina risuonarono in tutto lo spazio vuoto, aggiungendosi alla strana sensazione. Dentro era scuro, nessuna luce tranne la piccola lampada che aveva messo accanto ai suoi viveri per la notte.
Era passata mezzanotte, i grilli che si nascondono sotto i cespugli fuori, suonano al freddo, mentre piccole automobili guidano avanti e indietro per le loro aree disegnate.
"Sta arrivando" Bruce entrò dalla porta finendo la chiamata e mettendo il suo telefono nella tasca posteriore dei suoi jeans. "Sei sicuro di volerlo fare da solo?"
"Ne abbiamo già parlato" disse sgarbatamente, i suoi occhi scuri si illuminarono per la luce della luna attraverso le tende messe alle finestre sporche mentre prendeva la sigaretta dalle sue labbra. "Cole è mio"
Facendo cadere il fumo per terra, lo colpiva con la suola della sua scarpa prima di gesticolare verso l'ingresso, "ora presta attenzione"
Il tintinnare delle chiavi della macchina si sentì fino all'altra parte della porta e tutti si fermarono, aspettando il momento perfetto per colpire.
"Abbiamo due borse piene di erba qui e qualche mucchio di cocaina" borbottò uno di loro tranquillamente, "Lyndon ha detto che li voleva tutti per la spedizione di stanotte"
"Ok, bene, allora sbrigati e prendilo prima che sia troppo tardi e che lui abbia le nostre teste in un piatto d'argento" Premendo la chiave nella fessura prima di girare e spingere la porta aperta, non passò molto tempo prima che Bruce prendesse Peter per la testa e Cole venisse colpito in testa.
"Legatelo" borbottò Justin guardando Marcus che prendeva Cole sotto le braccia e lo trascinava in un'altra stanza.
"Cosa cazzo è questo?!" ringhiò Peter con rabbia mentre cercava di combattere contro la presa su di lui. Con le sue braccia adesso attorcigliate dietro la sua schiena, strinse i denti insieme, gli occhi spalancati come un cervo catturato dai fari.
"Oh questo?" Justin stette muto per un secondo, "questo è solo un agguato, ma vedi, cosa succederà dopo?" Rise sarcasticamente con le sue labbra contratte in un sadico sorriso, "questa è una cosa chiamata karma e tu ne avrai un buon assaggio molto presto" Per quanto riguarda Bruce, la sua faccia era "portalo fuori di qui"
"Non te ne andrai via con questo" disse lui mentre loro cominciarono a buttarlo fuori dalla stanza "Ti troverà e ti ucciderà!"
"Pensi che me ne freghi un cazzo di ciò che il tuo capo pensi?" gli gridò Justin, "pensa di nuovo" Lanciando un rotolo di nastro adesivo verso di lui, annuì verso Peter, "sigilla la sua bocca così non dovrò sentirlo per tutta la strada da qui"
Strappando un pezzo di nastro, lo misero intorno le sue labbra prima di scomparire dietro la porta.
"E' legato sul soffitto" grugnì Marcus mentre si asciugava le mani pulite sui jeans. "Dategli un'ora o giù di lì e lui dovrebbe svegliarsi, non l'ho colpito così forte da stare k.o più di un'ora"
"Bene, vai ad aiutare Bruce a prendersi cura dell'altro. Ho tutto sotto controllo" Lasciato solo, Justin camminò nell'altra stanza, pronto per mettersi a lavoro.
Aveva aspettato questo momento da quando gli Snipers avevano messo piede a Stratford. La vendetta era ciò in cui era più bravo e questa volta non si stava fermando. Lui gli aveva dato possibilità dopo possibilità volendo essere una persona migliore per Kelsey, ma con lei fuori dal gioco, non c'era niente che lo tratteneva dall'uccidere ognuno di loro.
Riempendo un secchio con acqua fredda, si assicurò di aspettare fino a quando non avrebbe sentito un suono prima di tirarla in testa a Cole. "Wakey, wakey" gridò, la sua voce tonante mentre ridacchiava a se stesso, "andiamo, lo so che sei sveglio"
Lamentandosi, Cole scosse la sua testa, respirando pesantemente mentre sbatteva le palpebre cercando di dare un senso a ciò che stava accadendo attorno a lui "Cosa succede?"
Battendo le mani, Justin le strofinò insieme, "questo è un segmento che mi piacerebbe chiamare "prendere due piccioni con una fava" e non crederai mai chi è il protagonista di ciò! Si, proprio io, Justin Bieber con i suoi ospiti speciali, Cole Santangelo e Peter Costentino!" Fingendo un applauso mentre sibilava come se ci fosse una folla che li circondasse, lui sorrise, lasciandoli cadere al suo fianco.
"Si inizia con qualcosa di piccolo come questo" afferrò rapidamente un coltello dal suo vassoio di utensili prima di squarciarlo sul viso. "E questo" colpendo dopo la sua gamba, guardava mentre Cole urlava dal dolore.
Eliminando qualsiasi forma di divertimento dal suo volto, andò verso il carro che avevo ruotato il giorno prima, aggrappandosi ai bordi e guardando verso di lui "questo è un assaggio di ciò che ti farò. Vedi, sono giunto alla conclusione, tu mi hai torturato abbastanza, io farò la stessa cosa a te - solo che, questa volta, tu morirai e io amerò ogni singolo secondo di ciò"
"Sei debole" sputò accanto a lui, nient altro che invidia nei suoi occhi per l'uomo che sembrava stare in altro anche dopo aver preso tutto da lui.
"Vedi, qui è dove sbagli" prese una chiave, prendendo atto di come è stato grosso mentre scrutava Cole. "So che non ti hanno insegnato a essere così ingenuo e stupido. Io ho avuto la mia reputazione quando ero bambino perché non me ne fregava un cazzo, e nel corso degli anni potrebbe essere cambiato, ma graazie a Lyndon, ho imparato che questo non aiuta affatto. Lui potrebbe aver pensato che stava facendo un favore, ma in realtà, tutto quello che ha fatto è stato assicurarsi che io non sbagliassi di nuovo."