-capitolo 41 / prima e seconda parte.
JUSTIN'S POINT OF VIEW
“Non berrò mai più,” gemette Kelsey mentre appoggiava la testa contro il muro del bagno, le sue braccia avvolte debolmente nella parte bassa del ventre tenendo il broncio, guardando pigramente verso di me.
“E' quello che dicono tutti,” ridacchiai prima di chinarmi aiutandola ad alzarsi e portandola verso il lavandino dove si chinò su di esso, lavandosi la bocca per la quinta volta quella mattina.
Si era svegliata un'ora fa non solamente con una sbornia assassina ma con la terribile voglia di rimettere — cosa che fece. Più di una volta. Per non parlare del fatto che era dolorante da ieri sera.
“Mi fa male tutto il corpo.” Kelsey gemette mentre si faceva strada nella nostra camera da letto, era tutta sudata con un top spezzato.
La fissai divertito mentre sogghignava verso di me, sbuffando a se stessa dal fastidio, portò le gambe sopra il letto dove si mise in posizione fetale.
“Non avresti potuto...” agitò la mano intorno, accentuando che stava cercando nel suo cervello per la parola appropriata da dire per poi rinunciare, “non lo so?”
Mi strinsi nelle spalle, “ero arrabbiato, eri arrabbiata, entrambi abbiamo detto cose che non volevamo dire. Non vedo il motivo perché devi continuare, perché è sicuro come l'inferno che non ti sei lamentata la scorsa notte.” Dissi in modo compiaciuto mentre le guance di Kelsey si riscaldarono, nascondendo il viso nel cuscino.
“Sei fastidioso.” mormorò stancamente mentre sospirava fra sé, lasciando cadere il suo corpo esaurito, “Perché mi hai fatto bere così tanto?”
“Io non l'ho fatto.” Passando le mani tra i capelli, portai il cappuccio indietro prima di avvicinarmi a lei. Prendendo posto in un angolo del letto, le accarezzai la schiena gentilmente, “Li hai presi te per fare solo Dio sa cosa con Davey.”
Alzando lo sguardo verso di me, Kelsey aggrottò le sopracciglia in confusione. “Chi?”
“Esattamente.” Ridendo, mi chinai baciandole la fronte, lasciando le mie labbra a indugiare. “Dovresti dormire.” Mormorai a bassa voce, la mia mano destra teneva la parte posteriore della sua testa, tenendola vicino a me.
“Mmm ma non sono stanca,” una volta detto, Kelsey sbadigliò, ridacchiando sommessamente tra sé.
“Sì che lo sei.” ribattei guardandola strofinarsi gli occhi dal sonno.
“No,” scosse la testa. “Non voglio dormire, voglio te. Solo... resta con me.” Disse avvolgendo le braccia intorno alla mia vita, nascose il suo viso sotto il mento mentre la coccolavo stretta.
Rassicurandola tra le mie braccia, mi infilai accanto a lei sul letto, aggrovigliai le nostre gambe insieme prima di premere un bacio sulla parte superiore della sua testa. “Non vado da nessuna parte.” Dissi, portandole i capelli indietro mentre accarezzavo la sua schiena con calma in modo rilassante.
Un confortante silenzio cadde sulla stanza e riuscii a sentire i deboli respiri inalati da Kelsey, il suo respiro si spezzava sulla mia pelle causandomi brividi correre attraverso il mio corpo. Solo lei faceva questo effetto su di me. Lei era l'unica che poteva farmi sentire così. "Nessuno potrà mai prendere il tuo posto nel mio cuore. Non importa quanto io mi arrabbi con te, tu sarai sempre la mia ragazza.”
"Lo so." La sua voce uscì attutita ma la capii alla perfezione.
Scuotendo la testa nonostante lei non potesse vedermi, sospirai. “No, non lo sai.” sforzai, “So che eri ubriaca la scorsa notte ma non avevi diritto di fare un capriccio per una ragazza che chiaramente non mi interessa. Posso avere mille ragazze, ma nessuna è comparabile a te.”
Muovendosi, Kelsey posò la sua gamba sopra la mia, intrecciandole posando il mento sul dorso della sua mano, sbirciando verso di me attraverso le ciglia con un po' di mascara bloccato alle estremità. “Non puoi negarlo. Potevi avere qualsiasi ragazza quindi perché ti sei solo attenuta a una?”
Aggrottando le sopracciglia, sporsi un po' la mano facendola cadere al fondo della schiena spingendo la mia mano sotto la stoffa della mia usurata t-shirt, le mie dita danzavano sulla sua pelle. “Non potrei mai lasciarti.” sussurrai, la luce diretta. Il pensiero di non svegliarmi accanto a lei o trascorrere le mie notti coccolati dopo una lunga notte mi fece girare la testa. La mia vita non funzionava senza di lei.
“E' quello che dicono tutti.”
Mi irrigidii.
Potei dire dal modo in cui i suoi occhi si spalancarono e increspò le labbra che non aveva intenzione di dirlo ad alta voce.
“Da dove viene tutto questo?” Sembravo in preda al panico, come se in qualche modo avessi fatto qualcosa per farla sentire così. “Ti ho mai dato questa impressione?” Cercai di ricordare gli ultimi giorni trascorsi. Passai ogni momento della giornata allora perché lei avrebbe dovuto avere dei dubbi?
“No, io—“ mordendosi il labbro, Kelsey guardò dall'altra parte della stanza, il suo corpo freddo contro il calore della mia pelle mentre lottava contro la voglia di guardarmi negli occhi di nuovo.
Sedendomi in modo tale che la mia schiena fosse appoggiata alla testiera del letto, la tirai su con me. Spostandole i capelli indietro, le baciai la fronte, le mie dita afferrarono la sua mascella, il mio pollice accarezzava il labbro inferiore. “Ti ho chiesto di sposarmi per un motivo, no? Non voglio nessun'altra. Se l'avessi voluto, di sicuro non avrei speso così tanto tempo con te al mio fianco.”
“Ho paura, okay?” sussurrò, “Le cose stanno andando alla grande in questo momento... ed è perché le cose non stanno andando male che ho paura. Ho il terrore che sta per succedere qualcosa... qualcosa che è fuori dal nostro controllo. Abbiamo tutto in questo momento e non voglio perdere tutto... Ho paura che quando è tutto detto e fatto, tu non mi vorrai più.”
“Ehi,” la zittii, prendendole il viso tra le mani mentre mi chinavo fissando i suoi occhi, i nostri nasi a millimetri di distanza. “Il mio cuore, corpo e anima ti appartiene. Nulla potrà mai cambiare questo. Siamo sopravvissuti per tutto questo tempo, no? Siamo in grado di fare qualsiasi cosa...” Fermandomi, premetti le mie labbra dolcemente contro le sue, assaporando la sua bocca con lingua, mi concesse l'accesso, impugnando la mia camicia nelle sue mani si strinse disperatamente contro di me.
Allontanandomi senza fiato, le spostai i capelli via, baciando la punta del suo naso. “Non hai niente di cui preoccuparti, okay? Ho tutto sotto controllo.”
Due ore e 45 minuti dopo eravamo svegli sul letto a guardare un film. So che non è figo, ma preferisco questo che giocare a football con i ragazzi sulla spiaggia.
Ero troppo esausto e non ho idea di come facciano a stare sotto al sole a quell’ora anche se erano le 5 del pomeriggio.
Mentre i titoli di coda scorrevano, allungai le braccia, la testa di Kelsey sul mio petto e avvolsi le mie braccia intorno alla sua vita.
Grattai la parte posteriore della mia testa non appena vidi Kelsey voltarsi in modo che tutto il suo corpo fosse sul mio. Si chinò e mi diede un bacio sulla mascella “cosa vedi quando pensi al futuro?”
Sorridendo leggermente, la stringevo dal fondo della schiena vicino alla curva del suo culo “hmm” inclinai la testa di lato battendo le dit contro la sua pelle “vedo te e me…sposati in una grande casa con i bambini” strinsi le spalle, baciai la parte superiore della sua testa “tu cosa vedi?”
Ridacchiando Kelsey strofinò la testa sul mio petto “vedo noi sposati che viviamo insieme con i bambini”
Il mio cuore si strinse al pensiero "Sì? E quanti sono? "
“Vedo che noi avremo due bambini…maschi e magari anche una femmina e che somigliano a te”
Alzando un sopracciglio, strinsi le labbra al pensiero “due ragazzi e una ragazza eh? Saremo sicuramente occupati” Kelsey arrossì e nascose il viso dietro le mani “e che mi somiglino? Accidenti, i nostri bambini saranno sexy.” Ridacchiai quando Kelsey ridacchiò ponendo le sue mani sul mio petto.
“saranno proprio come suo padre, grandi lavoratori, attenti, belli e incredibili..” alzai gli occhi a Kelsey, lei inclinò la testa di lato e le sue dita tracciarono delicatamente il contorno della mia mascella “sarai un ottimo padre, un giorno”
"Io non voglio che siano come me" sentì il mio corpo irrigidirsi sotto al suo “se non altro, voglio che siano come te. Forte, senza paura e con la tua schiettezza” forzai un sorriso, sfiorando i suoi capelli “io voglio che abbiano il tuo cuore”.
“Justin…”Kelsey fece una smorfia, imbronciando “non parlare cosi…tu sei stupefacente, mi hai capito?”
“io sono un casino” mormorai “ho un sacco di casini nella mia vita. L’unica cosa giusta nella mia vita sei tu e anche in questo caso non so se sto facendo un lavoro abbastanza buono”
“è per quello che ho detto prima? Perché stavo parlando senza pensare. Lo so che mi ami e che faresti tutto per non farmi del male. Sei la cosa migliore che ho e non ho intenzione di lasciarti qui e permetterti di sminuire sulle cose su cui non hai controllo” afferrò il mio viso tra le mani, Kelsey mi constrinse a guardarla negli occhi “tu sei un uomo incredibile, una persona che ha il cuore più grande di chiunque altro. Ti prendi cura delle persone che ami, prenderesti una pallottola per loro in una manciata di secondi. Tu puoi fare qualsiasi cosa per rendermi felice e so che litighiamo molto ma anche allora so che mi ami. Mi hai messo un anello al dito e ho accettato per la persona che sei dentro. Se c’è qualcuno in questo mondo, oltre tua madre, che ti vuole molto bene, che ti conosce più di quanto tu conosca te stesso, quella sono io.”
Feci scorrere le mie mani su di lei, incrociai le mie dita alle sue “grazie piccola” dissi baciandola dolcemente sul palmo della sua mano prima di intrecciare le nostre dita insieme.
“non farlo..”sussurrò scuotendo la testa con occhi tristi “non devi pensare te stesso in questo modo cosi modesto. Tu sei molto di più di quello che vedi…se solo vedessi il tipo di uomo che sei oggi..penso che ti piacerebbe vedere ciò che sei diventato”
“vuoi dire che ero abbastanza coglione prima?” mi sorrise cercando di alleviare la tensione che cresceva nella stanza.
“beh, non eri molto piacevole ma sono riuscita a gestirti, no? Quindi non è stato cosi male” sorridendo dolcemente Kelsey mi strinse le mani. “Ma non cercare di cambiare argomento. Volevo dire quello che ho detto, va bene? Mi sono innamorato di te per un motivo. "
"Mmm," Baciai la clavicola, sospirai, "Lo so."
Lasciai viaggiare le mie mani, il corpo di Kelsey era cullato sul mio, le braccia nascoste come lo erano le gambe in mezzo alle mie, la sua testa nella mia spalla e avvolsi le mie braccia intorno a lei in modo protettivo. Premetti le mie labbra sulla sua spalla, odorai il suo profumo di vaniglia “catturerei il mondo per te.. ti darei tutto ciò che vuoi. Dimmi solo quello che voi e sarà tuo”.
Tirandosi su dopo pochi secondi Kelsey mi toccava il viso delicatamente “vuoi sapere quello che voglio?”
sussurrò.
“mmh” ingoiai guardando come le sue gambe strisciarono su entrambi i lati dei miei fianchi e la ritrovai a cavalcioni.
“ti voglio” disse una volta che era abbastanza vicina per avere le labbra vicino alle mie.
“puoi avermi” mormorai sottovoce “puoi avere tutto di me. Sono tuo, piccola”
“mio” lei gemette in segno di apprezzamento causando i brividi sulla pelle “tutto mio”.
Afferrai il suo culo nelle mie mani, tirai il suo corpo ancora più vicino possibile prima di sfilare la maglietta sopra il bordo della spalla,la mia lingua viaggiava sulla lunghezza del suo collo.
Avvolgendo le braccia intorno al collo, Kelsey giocava con i capelli della parte posteriore,invertì le posizioni, il mio corpo era sul suo.
Non persi tempo fino a quando i nostri vestiti furono ai piedi del letto, c’era solo odore del sesso in aria, come feci l’amore con la mia fidanzata non lo feci con nessun’altra, facendo in modo di soddisfare ogni desiderio.
Furono dette parole sommesse di affetto rendendo questo momento più intenso e non importa come mi sentivo, lei ha trovato un modo per non farmi dubitare del perché io ero al primo posto.
“Justin” Kelsey sussurrò senza fiato, le gambe stringevano intorno al mio torace mentre si aggrappava alla mia schiena con una mano, le sue unghie graffiavano, mentre l’altra mano era tenuta sulla mia nuca.
Le ho dato quello che voleva, come sempre ho fatto. La lascio godere, le ho fatto provare emozione che non potrebbe provare con nessun’altro al di fuori di me. Mi sono dato a lei in ogni modo possibile e anche lei lo fece e in pochi secondi eravamo venuti insieme, aggrovigliati nel pasticcio di lenzuola e coperte, senza nessuna preoccupazione al mondo.