capitolo 32

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- capitolo 32,prima parte.

Punto di vista di nessuno:

Un gemito fu emesso dalle labbra di Carly Risi che lentamente si stava risvegliando. Era senza fiato dal lancinante dolore che era provocato dalla sua testa malridotta. Cercò di guardare all’interno della stanza per riuscire a capire dove diavolo fosse.

Spinse i suoi capelli all’indietro ma i suoio occhi si spalancarono nel vedere qualcosa che le impediva di farlo. Chiuse gli occhi dalla paura e pregava che si stesse sbagliando, Carly guardò verso il basso e si accorse che non solo le mani erano legate ma anche i piedi.

Le lacrime presero il sopravvento mentre cerccava di liberarsi. Piangeva in silenzio mentre ripensava a quando era andata via con Connie, era una sensazione orribile accorgersi che quella che pensavi fosse una tua amica in realtà era l’esatto contrario.

Kelsey aveva ragione e lei era stupida a non crederle. Voleva fidarsi di qualcuno che non era Kelsey.

Aggrottando le sopracciglia sentì il suono del ticchettio di un orologio, Carly cercò frettolosamente la fonte del suono. Piegò il corpo verso destra e poi a sinistra era sul punto di rinunciare pensando che era la sua mente che le giocava dei scherzi quando un bagliore rosso al centro dei suoi piedi attirò l’attenzione.

Carly sentì il cuore che le stava uscendo dal petto alla vista di una bomba attaccata sotto la sedia. Urlò a polmoni piedi e iniziò a spingere il suo corpo in tutti i modi. “qualcuno mi aiuti, per favore” gridò più epiù volte sperando che qualcuno, chiunque fosse, venisse a salvarla.

Punto di vista di Justin:

“trenta minuti..” mormorò John mentre stringeva ancora il telefono “o morirà”

Un silenzio cadde su di noi.

Gli occhi di John erano vuoti mentre sbatteva il telefono sulla coscia con cosi tanta forza che avreebbe potuto frantumarsi. 

“chi era?” Bruce fu il primo a rompere il silenzio, fece un passo verso John.

“non ne sono sicuro” mormorò “ma ho una dannata idea su chi potrebbe essere stato” Incontrò gli occhi di Bruce. John era pronto ad uccidere chiunque fosse sulla sua strada.

Guardai Kelsey che era accando a me e vidi le sue lacrime. Aveva le mani premute sulla sua bocca per strozzare i singhiozzi. Avvolsi il braccio intorno a lei la tirai a me e la sua testa scavò nel mio petto per cercare rifugio.

Baciai la parte superiore della sua testa “è stato Lyndon non è vero?”

“porca puttana” Bruce borbottò a se stesso.

“certo che è stato lui” John ringhiò con rabbia “posso riconoscere la sua voce. È come parlare con il diavolo in persona”

“il diavolo vuoile arrivare a noi attraverso Carly?”

“non so cosa vuole fare, ma se non andiamo da lui la ucciderà” si passo una mano tra i capelli “quel figlio di puttama…l’ha presa—“ John affondò in ginocchio sul pavimento mentre teneva la testa tra le mani.

In tutti gli annoi che ho lavorato con lui non l’avevo mai visto cosi.

“la spedizione” disse Marco “qesto è quello che vuole. I suoi ragazzi hanno detto che siamo venuti e lui sa. Che altro vuole da noi?”

Risi amaramente a me stesso, John si alzò in piedi “Lyndon è un coglione. Avremmo potuto pisciare sulla sua proprietà e lui si sarebbe assicurato la nostra morte” scosse la testa “quando metterò le manin su quel pezzo di merda lo uccidero e che Dio mi aiuti se qualcuno di voi cerca di fermarmi” Spingendoci John scomparve dalla porta.

Danger's backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora