- capitolo 31
Kelsey's Point of View:
"West End, Vancouver" dichiarò apertamente Justin appena entrò nel salotto con una cartellina in mano. Buttandola sul tavolino da caffè, si sedette sulla sedia.
Ero seduta in cima alle scale, ascoltando la loro conversazione. Da dopo la nostra notte insieme, quattro giorni fa, Justin si era aperto di più con me, lasciandomi con lui al posto di respingermi, ma questo non mi permetteva ancora di entrare nei loro "affari".
Andava ancora alle riunioni e ne usciva senza proferire parola su cosa stava succedendo o cosa stavano pianificando. Quando chiesi a Carly se sapesse qualcosa, lei mi disse che nemmeno John aveva detto una parola, perciò decisi di ottenere le mie risposte da sola, origliando. (ps: se volete anche "intercettando informazioni" va bene)
"Che cosa?" Bruce lo interrogò confuso sporgendosi e afferrando la cartellina, tenendola tra le mani. Tenendola aperta, iniziò a sfogliarla.
"E' dove Lyndon vuole fare la sua prossima mossa"
"E come lo sai?" Marcus andò più vicino con Marco e John sedendosi.
"Johnny Prince mi ha chiamato al cellulare stamattina; dicendomi che lui e i suoi uomini stavano stavano tenendo gli occhi aperti su cosa accadeva (qualsiasi cosa di sospetto) in Canada, quando si sono imbattuti in un file legato a qualcuno di New York. Apparentemente Lyndon sta facendo qualcosa li con Stevie Adams. I suoi uomini sono stati visti incontrarsi giù a Woodstock. Secondo le sue fonti, Lyndon ne ha fatto fuori qualcuno e ora ne sono rimasti pochi altri all'appello"
Bruce scosse il capo, incredulo a ciò che sentiva "Questo è assurdo. Da quando Stevie lavora con un estraneo?Ha sempre fatto affari qui a Stratford"
"Non lo so. Jhonny ha le prove proprio in questa cartellina; le immagini, le ricevute e tutto il resto. Lyndon ha pianificato il tutto molto prima di quanto noi ci siamo immaginati.Prince ha rintracciato le chiamate effettuate scoprendo che sono in contatto da circa cinque mesi."
"Figlio di puttana" Bruce mormorò sottovoce sbattendo la cartellina sul tavolo "Quello stronzo ha pianificato il suo attacco ancora prima che noi arrivassimo qui"
"Ma non è tutto qui" gli occhi di Justin brillavano dall'odio, le pupille dilatate.
Bruce lo guardò interessato e preoccupato contemporaneamente "che altro c'è?"
"Stevie non è l'unico che sta lavorando con Lyndon." facendo una pausa, Justin si leccò le labbra facendo poi comparire su di esse un sorriso di disgusto "A quanto pare anche James"
Detto questo, l'aria nella stanza si appesantì mentre Bruce cercò di mantenersi calmo senza alcun risultato. Alzandosi buttò il telecomando dall'altra parte della stanza "Quel bastardo!" sogghignò Bruce "è stato sotto la loro ala per tutto questo tempo?"
Justin annuì. "Ha ingannato tutti noi. Ci ha fatto credere di non aver nulla a che fare con la nostra spedizione, quando in realtà ha aiutato Lyndon piantando le bombe tutto il tempo."
"Cazzo" mormorò John scuotendo la testa, cercando di immagazzinare tutte le informazioni "E l'abbiamo portato con noi quella notte, lasciandogli quindi sapere tutto"
"Lyndon sapeva che quella notte saremmo arrivati con l'intenzione di uccidere, perchè James aveva fatto la talpa. Quella schifosa gente ha messo le mani sui nostri uomini, senza che noi ce ne rendessimo fottutamente conto" Gettando la testa indietro per la frustrazione, Bruce si strofinò il viso con forza rivolgendosi poi a Justin "Chi altro?"
Scrollando le spalle, Justin strofinò le mani sulle sue coscie "nessun altro, da quanto ho capito ma non significa un cazzo. Non possiamo fidarci di nessuno nella nostra squadra, dobbiamo tenere gli occhi aperti su tutti"