capitolo 11

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KELSEY'S POINT OF VIEW:

“Non vuoi che vada?”

Passandosi una mano sul viso, respirò lentamente. “Non so cosa cazzo voglio.”

“Allora lasciami andare.” Dissi

“No.” Disse secco. Guardando il cielo prese un respiro, rilassandosi. Lasciando la presa del mio gomito, fece cadere il braccio a lato del suo corpo, lo guardai mentre chiudeva gli occhi, e si mise le mani nella tasca della tuta.

Mordendomi il labbro, pensai se dovevo farlo calmare o ascoltarlo e stare lì.

Scelsi la seconda opzione. 

Girandomi, rimasi accanto a lui, trattenendo il respiro. Mi sentivo soffocare dall’aria attorno a noi.

“Sai cosa non capisco?” Mormorò guardando il vuoto. Senza darmi possibilità di rispondere continuò. “E’ che tu dici di non volere che io sia arrabbiato con te, ma tu fai cose che mi fanno arrabbiare.”

“Justin—“

“Ti ho percaso chiesto di parlare?” Ruggì, lo fissai ad occhi spalancati.

Deglutì a fatica, mentre le mie sopracciglia si solcavano. “Perché ti comporti così?” Sussurrai. Mordendomi la lingua, mi maledì per non aver ascoltato Justin. 

“E’ una domanda semplice Kelsey.” Disse. “Ti ho chiesto di parlare si o no?”

“No.” Mormorai. 

“Allora chiudi la bocca cazzo.”

Fissai il vuoto. 

“Dici che ti importa di me, dici che mi ami e appena mi volto, fai tutto ciò che non volevo che facessi?” Scosse la testa. “Entrare nei miei affari non è l’unica cosa che non puoi fare. Non chiedo nient’altro. E’ pericoloso Kelsey.. non lo capisci? Non posso rischiare che tu metta la tua vita a repentaglio perché cerchi di aiutarmi.”

“Tutto ciò che noti è la parte negativa di cosa ho fatto.. non lasci nemmeno a te stesso la possibilità di vedere perché ho chiesto a Bruce di fare tutto.” Dissi guardandolo. “E’ come ogni volta che cerco di fare qualcosa di buono per te, trovi sempre un modo per farlo diventare qualcosa di più grave.”

“Non mi importano le ragioni per cui l’hai fatto.” Mi guardò. Se l’hai fatto perché cercavi di aiutare o perché pensavi che era il meglio per me, te l’ho già detto, non mi serve e non voglio il tuo aiuto. So badare a me stesso come ho fatto negli anni passati.”

“Non vedi nemmeno cosa sti facendo a te stesso..” Mormorai. “Hai avuto una caduta di nervi Justin. Hai preso completamente la testa e quasi hai sanguinato a morte e se pensi che vuoldire stare bene o cominciare a stare bene, allora non hai capito nulla.” Dissi facendo un passo avanti. “So che non sarei dovuta andare da Bruce senza consultarti, ma non potevo farvi iniziare qualcosa che non potevate finire.”

“Ciò che c’è tra me e Bruce, rimane tra noi, non con te.”

Scuotendo la testa, lo ignorai. “Se Bruce avesse iniziato una guerra tra voi e gli Snipers, sarebbe tutto degenerato. Non sei fisicamente o emotivamente pronto per sconfiggerli ora. Non puoi vederlo ma io, John e Bruce si. Magari dopo, in alcune settimane o un mese ma non ora. Non nella mentalità in cui sei.”

Justin spostò lo sguardo da me. Non sapendo cosa dire o faro, andai verso di lui e misi una mano sulla sua spalla per poi essere rifiutata, mi guardò disgustato. 

“Non mi toccare cazzo.” Disse spostandosi.

Rimasi a bocca aperta. Ritirai la mano. 

“Vado a letto..” Si girò, venendo ad un centimetro da me. “E ti consiglio di non seguirmi.” Disse sbattendo la spalla contro la mia. 

Danger's backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora