Passo lo sguardo da un capo all'altro indecisa su cosa mettere per questa sera.
Non ho la più pallida idea dove lui abbia intenzione di portarmi, se sia un ristorante di lusso e quindi un vestito o un semplice ristorantino dove un pantalone e una camicia vanno più che bene.
Alla fine opto per il vestito che è di un bel colore blu, la scollatura a barca e che arriva sopra il ginocchio.
Mi tolgo i vestiti per indossare il capo, così alzo la maglietta restando in reggiseno e proprio in quel momento la porta si apre.
Caccio un urletto e subito cerco di coprirmi con la maglietta nel mentre Benji si appoggia allo stipite della porta con un ghigno sulle labbra.
Io:-esci subito- dico guardandolo male.
Benji:-e perché mai?- chiede squadrandomi attentamente,mi sento avvampare.
Io:-forse perché mi devo cambiare?-
Benji:- non guarderò- dice alzando le mani in segno di difesa e voltandosi,così da darmi le spalle.
Io sbuffo e tolgo i pantaloncini rimanendo così in intimo,prendo il vestito scelto e lo indosso.
Io:-puoi voltarti- gli dico e lui fa ciò che gli dico -allora?- chiedo.
Lui passa lo sguardo su tutto il mio corpo soffermandosi in ogni punto e scrutandolo attentamente.
Perché in questa stanza fa così caldo?
Benji:- sei da scop...cioè - le sue parole sono bloccate da un finto colpo di tosse- volevo dire, sei bellissima- e il suo sguardo rimane ancora fisso sul mio corpo.
Adesso sento troppo caldo, e non credo proprio che sia per la temperatura fuori o per il tessuto del vestito.
Io:-uhm...si- e corro in bagno.
È stato imbarazzante,o meglio sono solo io che provo imbarazzo e forse non dovrei ma è più forte di me,indossare l'intimo davanti a lui mi crea disagio,o anche solo quando mi guarda con un pizzico di malizia.
Prendo la borsa con i trucchi e mi specchio,una volta sistemati i capelli con la piastra distendo un ombretto chiaro sulle palpebre, allungo le ciglia con il mascara e coloro le labbra con un lucidalabbra.
Vado in camera mia dove trovo Benji seduto sul mio letto con il cellullare in mano.
Io:-togliti dal mio letto non ho intenzione di rifarlo- dico avvicinandomi al materasso ma lui non mi presta attenzione.
Così gli prendo il telefono e mi allontano da lui.
Benji:-hey! Ridammelo- e si alza dal divano.
Io:-ah ora ti alzi dal letto- dico divertita.
Benji:- mi sembra ovvio, mi hai tolto il telefono delle mani nel mentre stavo scrivendo-
Io:-e con chi scrivi? Mi tradisci con qualcuna?-
Benji:-se con qualcuna intendi un cretino di nome Rossi, potrei ma mi piacciono ancora le donne- dice serio -se cambierò idea sarai la prima a saperlo- e io scoppio a ridere poi seguita da lui.
Io:-scherzi a parte aiutami a fare il letto-
Benji:-prima il telefono- e allunga la mano verso l'iPhone che ho in mano.
Io:-nah prima il letto- dico e lui sbuffa, si guarda intorno e poi punta lo sguardo su di me e fa un sorrisetto.
Conosco quei sorrisi, ha in mente qualcosa per farmi arrabbiare ma che a lui diverte, come sempre.
Si volta verso il letto e ci salta di sopra cominciando a scombinare le coperte, togliere lenzuoli e ridere come un cretino.
Io:-no idiota! Io la ci dormo- mi precipito verso di lui e lo tiro per un braccio cercando di farlo scendere ma è inutile, io sono troppo piccola e lui è troppo pesante.
Prima che possa arrendermi però lui afferma il mio di braccio e mi tira verso il letto,così finisco sopra di lui.
Ridiamo come pazzi tanto da avere i crampi allo stomaco e quando smettiamo ci guardiamo negli occhi.
Credo di non aver mai visto occhi così belli, profondi e pieni di parole,
siamo vicini, tanto che i nostri respiri si mescolano e la punta dei nostri nasi si sfiora. Allunga un braccio e mi attira ancora più vicino,adesso le nostre labbra si sfiorano.
Benji:- non puoi rimandare con tuo padre? Ti porto io a cena fuori ma adesso voglio rimanere così con te- muove le labbra a meno di un centimetro dalle mie, sfiorandole delicatamente.
Il fatto che si sfiorano ma non si incontrano mai per dare vita a un vero a proprio bacio mi fa sentire dipendente da lui,dalle sue labbra quasi come una droga.
Io:-sai che non posso, ne abbiamo parlato. Tu a cena mi puoi portare tutte le sere, ma con mio padre è diverso, non è così semplice-
Benji:-lo so- e annuisce.
Ne abbiamo parlato, l'ho convinto che alla fine non è una cattiva idea voler ristabilire il rapporto ma ancora non si fida del tutto di lui.
Mi avvicino e finalmente le nostre labbra si incontrano,regalandoci un dolce bacio e almeno per me un caldo insopportabile.
Il bacio viene interrotto dal campanello e Benjamin si allontana contrariato, con una faccia della serie "tiro un pugno a chi ha appena suonato il campanello", ma penso che a prescindere dal campanello sferrerebbe il pugno, dato che è mio padre.
Ci alziamo dal letto e usciamo dalla stanza per dirigerci verso la porta e istintivamente stringo la mano di Benjamin.
Benjamin
Sento la sua piccola mano stringere la mia nel mentre guarda la porta con aria nervosa,stringendogli sempre la mano vado ad aprire così da ritrovarmi l'uomo che odio di più al momento.
Non si può neanche definirlo uomo per tutto ciò che ha fatto, non gli ha mai importato niente di sua figlia e ora si presenta qui in giacca e cravatta, pronto per fare il paparino perfetto, ma perfavore!
Magari è una farsa,non è cambiato a fatto e vuole solo renderle la vita un totale inferno vedendo che adesso è migliorata.
Vuole strapparla via dalla sua vita felice, dalla sua casa, dagli amici, da sua madre, da me...ho la nausea.
Non gli permetterò di farlo, una sola mossa falsa ed è veramente spacciato, gli sferro quel pugno che tanto avrei voluto sferrargli l'altro giorno.
Asia:- c-c-iao- la sua voce trema e stringe nervosamente la mia mano.
L'uomo risponde con lo stesso saluto e si avvicina a lei cingendo le braccia, lei si irriggidisce ma quando ormai lui l'ha circondata con le sue braccia lei si lascia andare, lo abbraccia e scoppia a piangere.
Ora mi sento a disagio, se prima non volevo lasciare sola neanche un secondo Asia adesso mi sento di troppo, così decido di andarmene in camera sua. Tanto non sarò distante dalla cucina e posso sentire qualsiasi rumore sospetto che possa confermare che lui sia un impostore.
Qualcosa dentro di me mi fa sperare che sia così, che non sia cambiato a fatto e che la lasci impace, ma appena questo pensiero mi passa per la mente mi sento in colpa. Non ho diritto di parlare così, è vero sono il suo ragazzo e colui che l'ha resa meno fragile ma questo non conta, non sono nessuno per decidere se deve perdonarlo o no.
Mi dirigo in camera di Asia ma non chiudo la porta, sento i singhiozzi di Asia e suo padre che gli ripete sussurrando che gli dispiace.
Dovrei essere felice per lei ma non lo sono, è una situazione così dannatamente complicata e nuova per me che non riesco ad accettarla.
Non riesco ad accettare che questa persona entri nella sua vita,soprattutto se può portarla via da me.
Sono un egoista,uno sporco egoista che pensa solo a se stesso.
Dopo circa cinque minuti vedo Asia aprire la porta con ancora gli occhi lucidi e io gli faccio un mezzo sorriso.
Io:-va tutto bene?-gli chiedo.
Asia:-si ora stiamo andando,devo solo rifarmi il trucco- e si dirige verso lo specchio. La vedo più leggera,dallo sguardo e dalla voce,come se piangendo tra le sue braccia si sia liberata di qualcosa che la opprimeva.
La osservo nel mentre si aggiusta il trucco,anche se lei è bella lo stesso anche sensa. Esco dalla stanza e raggiunto l'uomo seduto sul divano e mi piazzo davanti a lui, alza lo sguardo e si alza dal divano. Adesso siamo a poca distanza,è bassino rispetto a me e ha diverse rughe che gli rigano il volto.
Solo guardandolo mi rendo conto che non so nemmeno il suo nome,Asia l'ha pronunciato ieri ma non mi ricordo...forse Paolo...no Paul.
Paul:- senti,puoi pensare tutto quello che vuoi ma non puoi guardarmi...- non gli faccio completare la frase perché subito lo prendo dalla camicia e lo sbatto contro il muro. Tutta la mia rabbia comincia a ribbollire dentro di me e avvucinandomi con aria minacciosa a lui dico tra i denti :- falle del male,torcigli anche solo un cappello,falla soffire come hai fatto in passato e giuro che puoi dire ciao alla tua faccia- e lo lascio.
Lui mi guarda torvo ma il suo viso è bianco come un cadavere, si aggiusta la camicia ormai stropicciata e nello stesso momento sbuca Asia con un sorriso raggiante che subito si spegne vedendo noi due.
Asia:-è successo qualcosa? - il suo sguardo si posa su di me e aggrotta le sopracciglia.
Io:-tutto a posto-
Asia:-bene,noi andiamo allora- si avvicina a me sorridendo e mi lascia un tenero bacio, la stringo forte a me e poi ci allontaniamo.
Io:-buona serata-dico guardando Paul, lui ricambia prima di chiudere la porta di casa.***
Forse non è da tutti essere così nervosi ad una cena con il proprio padre, e credo che non sia da tutti neanche parlare di argomenti della tua vita,cosa che normalmente dovrebbero essere noti ad un padre.
Papà:- come ti trovi a scuola?- ecco e ora a questa domanda cosa rispondo?
Il periodo in cui venivo presa di moda è passato quando ho finito il terzo liceo, ma dopo le cose non sono migliorate più di tanto, nessuno si è avvicinato a me per stringere amicizia. E ancora adesso so che qualsiasi passo falso farò appena inizia la scuola, sarò di nuovo presa di mira. È vero, con me ho Benjamim ma la cosa mi spaventa un pò, manca solo un mese e entrerò al quinto anno,almeno sarà l'ultimo.
Io:-beh...le cose fino a qualche anno fa non andavano bene ma adesso vanno piano piano migliorando-
Papà:- in che senso non andavano bene? -indaga.
Io:-io preferisco non parlarne, davvero...è una cosa passata. Tu invece, so che hai trovato una moglie-
Papà:-si,si chiama Bianca, è davvero una donna incantevole e ti piacerà, ne sono sicuro- dice e sfoggia un piccolo sorriso.
Un pò in effetti da fastidio sapere che una donna ha ricevuto quell'amore che doveva ricevere mia madre, e che sempre questa donna abbia conosciuto mio padre come un'uomo buono e amabile, e che mia madre abbia avuto la sfortuna di conoscere un'altra faccia del suo carattere.
Io:-e avete dei figli insieme?-
Papà:-insieme no, ma lei ha un figlio della tua stessa età avuto dalla sua precedente relazione. Chissà magari andrete d'accordo-
Io:-chissà- sussurro poco convinta, non mi va proprio di conoscere Bianca e suo figlio. Non mi sento pronta, è già tanto che sono seduta a tavola con lui e poi sarebbe come tradire la mamma, lasciarla sola.
Papà:-cosa prendi?- chiede aprendo il menù e leggendo i vari pasti.
Io:-credo che prenderò delle fettuccine al salmone e tu?-
Papà:- delle scaloppine- e detto ciò chiama il cameriere che si avvicina al tavolo pronto per scrivere le ordinazioni.
Appena finito di scrivere gli ordini si allontana e dopo circa 10 minuti i piatti vengono portati al nostro tavolo.
Io:-è davvero buono- dico mangiando una forchettata di pasta, e lui concorda tagliando le scaloppine.
Papà:-ho scelto il miglior posto,volevo che fosse una serata speciale- dice sorridendo e io non posso far altro che rispondere con un grazie.
La serata la passiamo parlando di noi,delle nostre vite e di quello che è successo quando ci siamo allontanati.
Papà:-e Benjamin? Che mi dici di lui?- chiede.
Io:-è un ragazzo davvero speciale,non so perché ho avuto così tanta fortuna ad averlo tutto per me. Mi ha aiutato tantissimo ad uscire dai momenti difficili- sorrido parlando di lui.
Papà:-è anche un tipo protettivo e geloso vero?-
Io:- so dove vuoi arrivare, si comporta così perché vuole proteggermi. Comprendilo, mi ha sempre tirato fuori da beh...i problemi che grazie a...te ho dovuto affrontare e...- non mi fa concludere la frase perché subito mi interrompe.
Papà:-va bene, ho capito non serve che continui. E comunque,mi piace-
Io:-davvero? - dico stupita, credevo che lui e Benjamim non andassero per niente d'accordo.
Papà:-si, ti protegge e ti ama e poi state bene insieme. Non potevi trovare miglior ragazzo- e appena sentito questo non posso far a meno di sorridere.
Usciamo dal ristorante una volta finito e ci incamminiamo verso la macchina e partiamo. Durante la strada accendo la radio e cominciamo ad ascoltare i Phoo ricordando dei vecchi tempi,quando durante la strada per andare all'asilo io e lui cantavamo a squarciagola "Amici per sempre".
Erano bei tempi,davvero belli.
Una volta arrivati davanti casa mia la macchina si ferma e io mi volto verso di lui sorridendo.
Io:-grazie,è stata una bella serata-
Papà :-anche per me, ti riporterò a cena-
Io:-va bene, buonanotte- dico e apro la portiera dell'auto e prima che la chiuda lui dice:-ti voglio bene-
Io:-anche io papà- e chiudo la portiera e raggiungo il vialetto di casa mia,e davanti la porta trovo mia madre che mi sorride.
Mamma:-sembri felice-
Io:-lo sono- .
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Save me| Benjamin Mascolo
FanfictionSe pensate che questa sia la storia di una ragazza perfetta,che vive una vita perfetta con una famiglia perfetta vi sbagliate di grosso. La vita di Asia non è mai stata semplice, il suo passato non è stato da meno. Ha sempre affrontato problemi più...