Hotel Miami Beach

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Finalmente arriviamo nella tanta attesa Miami. Usciamo dall'aereoporto e prendiamo un taxi per raggiungere il centro. La città lascia senza fiato, tutta un'altra civiltà e cultura.
Le case grandi e carine schierate una accanto all'altra, i grattacieli che sembrano voler toccare il cielo, le spiaggie enormi e il mare azzurro come non l'ho mai visto e ovunque ragazzi e ragazze camminano per strada con il costume senza problemi.
L'aria è diversa, sa di felicità e spensieratezza e le palme alte che costeggiano la strada è la ciliegina sulla torta.
Sembra una specie di miraggio, e non potrei non voler vivere qui un giorno.
Il taxi ci lascia davanti ad un enorme palazzo, e già solo dalla porta si può vedere quanto sia di lusso questo Hotel.
L'insegna, che prende uno o due piani, è tutta color oro e cita: Hotel Miami Beach.
Ci avviamo verso l'entrata, e un signore sulla sessantina ci apre la porta. L'entrata è immersa nel lusso, come del resto tutto l'hotel, le pareti rivestite da una tapezzeria di un colore rosso,  non di quelli volgari ma di un rosso caldo.
Il parquet in legno, ai lati dei divanetti bianchi in pelle, dove sono sedute persone intente a conversare e a sorseggiare dei drink. Al centro un lungo tavolo in legno, dove è riportata la stessa insegna,
dietro al tavolo, una donna è intenta a digitare qualcosa sul pc.
L'uomo che ci aveva aperto la porta ci chiede dove fossero i nostri bagagli, così gli indichiamo il taxi, che ancora aspetta fuori.
L'uomo si dirige fuori e rientra con tutti i bagagli, quasi quasi voglio dargli una mano ma il suo viso non dà nessuno sforzo.
Fede:- in Italia c'è le avrebbero tirate in testa- commenta osservando l'uomo.
Shawn:- concordo-
La signorina al bancone alza il capo e ci osserva sorridendo, così noi ci dirigiamo verso di lei.
È molto graziosa, potrà avere non più della nostra età, ha dei bellissimi occhi verdi ed è mora.
Nel suo completo ha una targhetta con su scritto Jenny.
Jenny:- buon pomeriggio e benvenuti all'hotel Miami Beach. Voi siete?-
Sara:- siamo registrati a nome di mio padre, il signor Bellavilla-
Jenny:-si, mi potete dare i vostri documenti perfavore- dice guardando lo schermo del pc.
Gli diamo tutti i documenti necessari e dopo qualche minuto si allontana dal pc e prende una chiave elettronica.
Jenny:- questa è la vostra chiave, la suite è la numero 37 secondo piano. Il signor Withman vi accompagnerà con i vostri bagagli. Se avete problemi o qualcosa da chiedere potete rivolgervi tranquillamente qui alla reception-
Dopo che ci porge la chiave con un sorriso, sentiamo dei colpi di tosse da parte di Federico:-ehm...e io ti posso trovare sempre qui, baby?- e poggia il gomito sul bancone, avvicinandosi al viso della ragazza.
Jenny:- no, mi dispiace. Questo è il mio ultimo giorno- e finta dispiaciuta riporta la sua attenzione al pc.
Tutti scoppiamo a ridere, e Federico si allontana dal bancone deluso, poi riceve delle pacche sulle spalle da parte di Shawn:- tranquillo amico, Miami è piena di ragazze-
Detto questo il signor Withman, ci accompagna davanti alla nostra camera, ci mostra come funziona la chiave e poi ci lascia soli.
La camera è a dir poco favolosa. Appena si entra c'è un grazioso salottino con due poltroncine bianche, più avanti ci sono 3 letti da una piazza e mezza, con sopra dei cuscini bianchi strepitosi. Entrando in un'altra stanza ci sono 3 letti, destinati ai ragazzi. Le pareti sono sul grigio chiaro, tutto il resto è di un candido bianco. Il bagno, anzi i due hanno una vasca da bagno da sogno.
E per finire, la cosa più bella è la terrazza, da dove si può vedere il mare e a fianco una palma che si estende fino a coprire una parte di esso.
Sono io la prima ad uscire e ad ammirare il passeggio, c'è una pace in questo luogo davvero meravigliosa, e il leggero vento che mi scompiglia i capelli fa andare via tutta la stanchezza del viaggio.
Ariana:-questo posto è spettacolare- commenta uscendo anche lei.
Io:- concordo, mi piacerebbe un giorno abbandonare tutto e venire a vivere qui-
Ariana:-magari succederà-
Io:-si, con tutte le cose che succedono a casa- e per un attimo ripenso a mia madre, sola per la prima volta e a mio padre, con la sua nuova famiglia.
Ariana:- non ti porterai per sempre questi problemi. Più avanti le domande che ti porrai saranno altre-
Io:-tipo?-
Ariana:-in quale giorno sposerai Benjamin? O "quale casa prendiamo"? Non pensi mai ad un futuro, magari con lui?- mi chiede osservandomi, e la sua domanda mi lascia spiazzata.
Io:- ho...ho troppi pensieri e problemi oggi che mi portano a pensare al futuro come un grande punto interrogativo-
Ariana:- non dovresti, ma comunque siamo qui e dobbiamo pensare a divertirci- e detto questo rientra dentro, dò un'ultimo sguardo al mare per poi entrare anche io e raggiungere gli altri.
Shawn:- questo letto è una favola- dice buttandosi a peso morto sopra il materasso.
Sara:-non scendiamo in spiaggia?- chiede aprendo la valigia.
Fede:-scherzi, prima dormiamo- dice sedendosi sopra il suo letto e cominciando a disfare le coperte.
Ariana:-siete dei pappamolli- e detto questo va verso il bagno - mi sto mettendo il costume-
Io:-Ben tu che fai?- chiedo prendendo anche il mio di costume.
Benji:-vi raggiungo dopo, voglio riposarmi anche io- dice, così annuisco ed entro in bagno per cambiarmi dopo che è uscita Ariana.
Quando prendo l'orlo della maglietta per tirarla su però, sento la porta aprirsi.
Io:-sei impazzito!-
Benji:-non c'è bisogno di urlare- dice con un mezzo sorrisetto.
Io:-non volevi dormire?- dico dandogli le spalle per mettere il sopra del  costume.
Benji:- si, ma l'idea di vederti in costume mi ha fatto cambiare idea- mi volto per scoccargli un'occhiata, poi gli faccio cenno di voltarsi.
Benji:- cosa?- chiede confuso.
Io:-voltati-
Benji:- ancora ti vergogni?-
Io:-non è questione di vergogna- commento sfilandomi i pantaloncini.
Benji:- e allora cos'è? - non rispondo e nel frattempo indosso anche il pezzo di sotto.
Io:-puoi voltarti- dico ma lui era già rivolto verso di me - mi stavi guardando vero?-
Benji:- ti basta sapere che adoro le tue mutandine con le nuvolette- e esce dal bagno lasciandomi con le guance che bollono per l'imbarazzo.
Ariana:-siamo pronti?-chiede prendendo la borsa da mare.
Io:-si- e usciamo dalla camera lasciando Shawn e Federico già nel mondo dei sogni. Lasciamo l'hotel e ci dirigiamo a piedi  verso la spiaggia, adoro queste strade grandi e costeggiate da alte palme. Formalmente arriviamo, una spiaggia che in Italia si sogna: grande, anzi grandissima, il mare così azzurro non lo avevo mai visto. Ci sono moltissimi giovani che giocano a pallone nel bagnasciuga, persone stese nel proprio telo a prendere il sole bollente di questo pomeriggio.
Noi non aspettiamo altro tempo,
così sistemiamo tutto e ci tuffiamo. L'acqua è un pò fredda ma con il tempo tutti ci abituiamo.
Sara:-che dite se facciamo una gara di nuoto?- chiede
Benji:-ci sto- e punta i suoi occhi su i miei e sento le guance prendere fuoco.
Ha il solito mezzo sorriso da furbetto stampato in faccia, i capelli bagnati da cui gocciola l'acqua che va a bagnare i pettorali.
Deglutisco a fatica e poi rispondo:-no, io con te non la faccio- e incrocio le braccia al petto sorridendo.
Benji:- dai, sarà divertente-
Io:-bere acqua? No per niente-.
Alla fine dopo che tra Sara e Ariana ha vinto la rossa , non ci resta che farla io e Ben, e dopo un pò di proteste mi arrendo e accetto. Al via di Sara mi immergo nell'acqua, arrivo fino in profondità, quasi a toccare la sabbia. Poi comincio a muovermi facendo due, tre bracciate. Mi piace il mare, ma per nuotare non sono mai stata brava, preferisco mettermi sopra un materassino,  che fare gare di nuoto. Risalgo per prendere aria e una volta fuori, apro gli occhi e vedo che Benjamin è molto più avanti di me, ma io già sento le gambe che mi fanno male e sono senza fiato.
Lui si volta e vedendo che sono in difficoltà comincia a nuotare verso di me.
Benji:- va tutto bene?- mi chiede avvicinandosi.
Io:- si, ho solo bisogno di riprendere fiato- dico comunicando a respirare lentamente per regolare il fiato.
Siamo molto lontani dalla spiaggia, però ho nuotato abbastanza per essere una pappamolle.
Benji:-vuoi tornare indietro?-
Io:-no, restiamo qui per un pò, ti va?- chiedo.
Benji:-si certo- e si avvicina circondandomi con le sue braccia - va meglio?- e io annuisco, vedendo che il fiato si è regolato.
Io:-ti piace qui?-
Benji:- certo, è una vacanza da sogno-
Io:- si ma, io mi chiedevo se ti piaceva come posto per...magari, il nostro futuro- dico incerta, trovando improvvisamente il pesciolino poco distante da noi molto interessante.
Benji:- vuoi che un giorno andiamo a vivere qui?- mi chiede improvvisamente serio.
Io:- è un'idea- e alzo gli occhi sui suoi.
Benji:- sarà realtà allora- e si avvicina lentamente. Chiudo gli occhi, pronta per assaporare le sue labbra salate, ma tutto quello che riesco ad assaggiare è acqua. Quando riemergo lo trovo che ride come un matto.
Io:-dicevo che dovevo bere acqua- e mi volto per tornare verso la riva.




Save me| Benjamin MascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora